"Quindi in seconda elementare avevo cinque anni giusto?" Dissi, raccontandogli quando la mia vita è peggiorata.
"A quell'età non capivo veramente cosa stava succedendo ma tutto quello che sapevo era che mia madre e mio padre litigavano molto. Una notte volli stare sulle scale ad ascoltarli mentre erano in cucina e potei sentire schianti di piatti, urla e grida.Un giorno tornai a casa dai miei amici e loro stavano urlando e gridando nuovamente in camera da letto. Arrivai fin lì e vidi mio padre con una valigia mentre raccoglieva le sue cose e lì c'era mia madre che sbraitava. Mi vide. Alla fine mio padre se ne andò e chiesi a mia madre cosa fosse successo e dove fosse. Mi disse che lui non ci amava più quindi ci aveva abbandonate. Ero devastata."
Dissi, sorseggiando la mia limonata.
"In quarta elementare a mia madre fu diagnosticata la leucemia e da l' fu sempre un dentro e fuori dall'ospedale. Trascorsi la maggior parte del mio tempo con i miei nonni.
Tornammo presto ad Aussie e riprendemmo i contatti con mio padre quindi ero costantemente intorno a lui. Circa sei mesi dopo si stava diffondendo. Non durò molto perchè si prese tutto il suo corpo e morì in ospedale."
Stavo piangendo a dirotto.
"Non devi dirmelo." disse spingendomi in un abbraccio.
"No, va tutto bene. Comunque la casa fu venduta e fui costretta a vivere con mio padre. Usai il cibo per risolvere i miei problemi e prendevo costantemente peso. Pesavo 45 chili prima che lei morisse e in prima superiore ne pesavo 80. Da quel momento venivo costantemente presa di mira, venivo chiamata elefante e le persone lasciavano cibo fuori dal mio armadietto. Caddi in una depressione più profonda, ogni notte piangevo e iniziai a tagliarmi e..." Stavo letteralmente piangendo a dirotto.
"Stai bene?" Mi chiese Michael passandomi qualche fazzoletto.
"Scusami."
"Va tutto bene, vuoi tornare a casa?"
"No è okay, mi piace qui."
"Non posso credere che sto per chiedertelo ma, per favore, mostrami i tuoi polsi."
Li misi davanti a lui.
"Non c'è nulla qui?" Disse, confuso.
"Perchè sono dappertutto."
"Ti prego dimmi dove."
"La mia pancia, le cosce e il petto."
"Mostramele."
"Uh.. non penso sia una buona idea."
"Solo le tue cosce allora."
"Quando torneremo indietro."
"Okay, finiamo il pranzo ed andiamo." disse prendendo in morso dal panino.
"Okay." risposi sorseggiando la mia bevanda.
___
SPAZIETTO ME
Sì, vi riempio di capitoli, avete capito bene c:
Spero che la storia vi piaccia (e che sia anche tradotta degnamente ) quindi vi lascerò altri 2/3 capitoli prima di domani.
Saar.
STAI LEGGENDO
Size doesn't matter with love. M.C
Fanfic"Every inch of you is beautiful darking" He wispers in my ear. "Well, there must be a lot of inches." La storia è stata da me tradotta con l'autorizzazione di @Mikey_is_Punk_Rock Attenzione, la storia contiene attività sessuali © all rights reserved