33.

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“Ma i tuoi non sono preoccupati?” chiese Harry di punto in bianco a Louis, facendolo ridacchiare leggermente.

Erano stesi sul letto del primo, all'inizio con l'intenzione di giocare ai videogiochi del riccio ma cambiando i piani quando cominciarono a parlare del più e del meno, cercando di conoscersi di più.

“Harry, io vivo da solo” disse il castano, sospirando e correggendosi subito dopo, “Non proprio da solo, vivo con mia sorella”

“Come si chiama?” chiese curioso Harry, girandosi su un fianco per guardare Louis che in quel momento stava fissando il soffitto bianco sopra di loro.

“Lottie” sorrise leggermente, “Ha la tua stessa età”

“Ti manca?” chiese il riccio, notando come l'altro si fosse rabbuiato leggermente.

“Uhm sì, diciamo che non abbiamo proprio il migliore dei rapporto ma, sì, mi manca” e con questo si girò anche lui su un fianco guardando negli occhi Harry, “Ma è decisamente meglio stare qui con te”

Le guance del riccio si tinsero di un rosa chiaro appena sentì quella frase,  cosa che fece ridacchiare Louis perché, potevano dire tutto di Harry, ma non che non fosse una persona adorabile.

“Sei così dolce con me, Louis, e non riesco ancora a credere che tu sia veramente qui” disse Harry dopo un po', posando la sua mano sulla guancia liscia del ragazzo di fronte a lui, e questo fu il suo turno di arrossire, poi posò una mano sul fianco morbido del riccio e si avvicinò a lui.

Stettero in quella posizione per un po', guardandosi e realizzando solo in quel momento che erano davvero lì, uno di fronte all'altro, che non stavano parlando più attraverso dei messaggi ma bensì di persona. Il tempo trascorreva velocemente ed entrambi volevano che si fermasse per stare più tempo possibile insieme, perché, anche se nessuno dei due l'aveva mai ammesso ad alta voce, la loro sola presenza li faceva sentire meglio, faceva sentire Harry con meno problemi e Louis più vivo, come se si fosse lasciato alle spalle la vita incasinata dove ha sempre vissuto.

“Io domani parto” disse Louis all'improvviso.

In quei sette giorni aveva dormito nel letto di Harry accoccolandosi a lui nella notte e ritrovandosi il riccio attaccato come un koala quando si svegliava, trattenendosi dal baciarlo dappertutto ma limitandosi ad ammirarlo mentre dormiva con la bocca semichiusa con un'espressione rilassata. Avevano mangiato tutti insieme in quei sette giorni, Louis aveva scoperto che sua madre era davvero una persona fantastica, ma non poteva di certo dire le stesse cose di sua sorella, avevano litigato per giorni interi! Quei due non potevano andare meno d'accordo. E quasi si era abituato a tutto quello e l'idea di tornare nella vita di sempre non lo eccitava molto.

“Oh” fu la risposta di Harry mentre abbassava lo sguardo e toglieva la mano dalla guancia di Louis, “Davvero?”

“Sì, purtroppo” disse il castano, alzando un braccio per accarezzare i capello ricci dell'altro, “Ma ti assicuro che ci rivedremo presto!”

“Lo prometti?” chiese con voce tremante Harry, alzando gli occhi, che si fecero improvvisamente lucidi, verso Louis che a quella vista gli si addolcì lo sguardo.

“Lo prometto” disse sicuro appena vide una lacrima scivolare sulla guancia del riccio, facendolo sospirare.

Sarebbe stata davvero dura dover lasciare una delle persone più importanti nella sua vita.

•••

Lou, devo chiederti una cosa” disse Harry quel pomeriggio, mordendosi le labbra e non osando alzare lo sguardo verso il castano.

“Dimmi pure” aveva detto Louis sorridendogli con l'intento di rassicurarlo, ma questo fece solo agitare ancora di più il ragazzo seduto affianco a lui sul divano, che poco dopo prese un tremante respiro profondo per poi parlare.

“Io- uhm, oggi dovrei andare dallo psicologo” disse, “Volevo chiederti se- se volevi accompagnarmi”

E solo in quel momento Louis si ricordò quello che stava passando Harry. Si era scordato di quel piccolo particolare, troppo impegnato a far ridere il riccio con le sue battute squallide oppure a passare del tempo con lui nel parco in cui erano andati la prima volta o semplicemente ammirandolo quando sorrideva mostrando le fossette. E ad occhi estranei quel riccio sarebbe sembrato un semplice e spensierato adolescente, non pensando minimanete al fatto che forse così spensierato non lo era.

Harry, notando che Louis era rimasto in silenzio per un paio di minuti aveva pensato al peggio. Forse non voleva venire, o forse si vergognava di farsi vedere in giro con lui, o peggio ancora, forse, al contrario da come pensava, non gli importava niente di lui. Perché ormai Harry si era convinto del fatto che a Louis gli importasse davvero di lui, era l'unico che si era avvicinato a lui dopo anni e la sua sola presenza era riuscito a fargli dimenticare per qualche giorno della sua monotona e triste vita. E sapere che si era solo montato la testa lo faceva sentire più triste che mai.

“Certo!” esclamò forse con troppo entusiasmo il castano, realizzando solo in quel moment che era rimasto per troppo tempo in silenzio.

Harry lo guardò sorpreso, non aspettandosi una risposta positiva alla sua domanda e sorridendogli per poi buttare le braccia sul collo di Louis e stringerlo forte a sé. Il castano lo strinse a sua volta avvolgendogli il busto ed aspirando il suo odore dolce dal collo. No, non sarebbe davvero stato facile lasciarlo.

••

“Tranquillo Haz” sussurrò Louis, stringendogli la mano.

Harry di solito era tranquillo prima di una seduta dallo psicologo. Okay, forse quell'aggettivo non era proprio adatto, ma non era mai stato così agitato, se non nei primi anni. Solo che la presenza di Louis in quel momento lo metteva così a disagio, sapere che era lì solo per lui avrebbe dovuto tranquillizzarlo ma di certo stava facendo tutto il contrario. Forse l'idea di portare Louis lì non era stata proprio buona. Ma lo voleva comunque vicino a sé il più possibile, perché in fin dei conti sarebbe partito il giorno dopo.

“Harry Styles?” uscì dalla stanza una signora sulla quarantina, alta, con i capelli mori ed un leggero strato di trucco, una donna che trasmetteva serenità.

“Uh devo andare” sussurrò Harry, stringendo la mano di Louis per poi slegare le loro dita intrecciate e camminare lentamente dentro la stanza, ed il castano non si accorse del sorriso che fece la psicologa quando vide le loro mani intrecciate, troppo impegnato a guardare il corpo perfetto di Harry e stringendo la mano che stava stringendo quella del riccio in un pugno, sentendo improvvisamente freddo.

•••polpetta time•••

lol

okay allora mi disp un sacco per non aver cosato la storia MA oggi faccio doppio aggiornamento perché .

logico

beh vbb grazie ancora per le tremila idee che mi avete dato e mi dispiace per quelle che sono dovute uscire dal gruppo :c

tipo TE ELECTRA PORCODIO PERCHE SEI USCITA. TI PICCHIO

vabbe bye, se faccio in tempo oggi scrivo l'altro capitolo ma se si fa tardi lo pubblico domani

byeee

(non ho ricontrollato il capitolo lolllll)

Lou98tom || Larry Stylinson (Chat) (SOSPESA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora