Con il contributo di LeFossyDiHarry _itsGio_
“Che ne dici uscire un po'?” chiese Louis distrattamente il giorno dopo, giocherellando con le dita di Harry mentre quest'ultimo era occupato a non cercare di avere un attacco di asma per la troppa vicinanza tra tra lui ed il castano.
“Non esce da giorni, non lo schioderai da qui mica uno che è arrivato a caso a casa mia” sussurrò Gemma, la sorella di Harry, al mio orecchio, non facendosi sentire dal riccio che fece una faccia curiosa e quasi infastidita dalla sfacciaggine di sua sorella.
Louis, dal canto suo, era più che infastidito dalla sola presenza della ragazza, dato che ha continuato a lamentarsi di Louis per praticamente tutta la notte e del fatto che non avrebbe di certo cambiato lo stato di Harry, solo perché, testuali parole, 'non era nessuno per lui, ma un completo sconosciuto'.
“Uscire? E dove?” chiese Harry corrugando la fronte e guardando il castano.
“Non lo so, in giro, in un parco” disse con un'alzata di spalle.
“Uhm” ci penso su Harry per un po', pensando che tanto uscire e prendere un po' d'aria non gli avrebbe fatto altro che bene, ed aveva anche bisogno di distrarsi un po', e soprattutto passare del tempo senza Gemma insieme a Louis, quindi alzò le spalle ed annuì lentamente, ancora, nonostante tutto, un po' incerto.
“Perfetto, mettiti le scarpe!” disse col suo solito entusiasmo Louis.
Harry si sbrigò invece a cercare le sue converse ed evitò lo sguardo scioccato di Gemma. Louis, al contrario suo, si girò verso di lei e le fece il terzo dito con un sorriso strafottente.
“Andiamo?” chiese quasi impaziente il riccio, prendendo per mano Louis e trascinandolo fuori, dopo aver ovviamente preso i loro cappotti.
Chiuse la porta alle spalle ed Harry rabbrividì. Faceva freddo quel giorno, ma non molto, infatti si poteva intravedere il sole sbucare piano piano dalle nuvole, poiché era solo mezzogiorno.
Harry chiuse gli occhi sentendo il vento pungere sulla sua pelle, facendogli diventare le guance rosse ed il naso anche, ma non se ne curò più di tanto, anzi, so godette a pieno quei momenti di pura pace che non assaporava da tempo ormai, e la presenza calda ed accogliente di Louis accanto a lui non gli dispiaceva affatto.
Louis lo ammirava, nel frattempo. Ammirava l'angelo che gli stava accanto e che gli stava stringendo la mano come se non volesse lasciarla mai più, ammirava i suoi lineamenti delicati, il suo piccolo naso, il suo viso ancora rotondo, le sue ciglia lunghe appoggiate delicatamente sulle sue guance, la sua pelle delicata e che all'apparenza sembrava così morbida e liscia.
Dopo svariati minuti di silenzio, Harry aprì finalmente gli occhi e, come se niente fosse, cominciò a camminare, accorgendosi poi di star ancora tenendo la mano di Louis, che in quel momento lo guardò e lo fece arrossire più del dovuto, facendo per lasciare la mano, ma invece il castano gliela strinse come per rassicurarlo e dirgli che andava bene.
Camminarono in silenzio per un tempo indefinito, fidandosi del loro istinto, che in quel momento era come unito e collegato. Infatti arrivarono in un parco abbandonato, tanto piccolo quanto carino, nonostante le altalene arrugginite e gli scivoli pieni di foglie secche. Harry si sedette sulla prima panchina che vide, seguito subito dopo da Louis. Il posto era molto tranquillo e silenzioso, perfetto se volevi avere un po' di tempo per te ed i tuoi pensieri. Il primo a parlare fu Louis.
“Mi racconti un po' di te, Harry?” chiese dolcemente, portandosi la mano del riccio sul grembo e cominciando ad accarezzare le sue dita delicate.
“Non ho molto da dire in realtà” disse Harry in quasi un sussurro.
“Io penso di sì, invece” rispose Louis, girandosi per guardarlo di profilo, facendolo sospirare.
“Sai che questo è il parco in cui andavo con mio padre quasi ogni giorno da bambino? Già, mio padre... Nonostante quel che abbia fatto, nonostante mi abbia fatto soffrire come non mai in vita mia e nonostante è stata la causa dei miei continui appuntamenti dallo psicologo, mi manca. Mi manca come non mai. Ha fatto comunque parte del mio cuore e della mia vita, non è stata neanche colpa sua. Non è stato obbligato da nessuno, ma l'ha fatto.” raccontò, stringendomi ancora di più la mano mentre negli angoli dei suoi occhi si formavano lacrime.
“Harry, cos'ha fatto?” chiese Louis preoccupato dello stato del riccio, capendo bene solo in quel momento dei suoi problemi.
“Lui, uhm... lui si è- lui si è suicidato” disse, stringendosi cosi forte il labbro inferiore da spaccarlo, ma questo non bastò per trattenere le lacrime, perché infatti scoppiò a piangere.
A Louis gli si spezzò il cuore a vederlo in quello stato, così tanto che qualche lacrima uscì dai suoi occhi. Smise di accarezzare la mano di Harry e lo attirò a sé per stringerlo in un abbraccio. Il riccio si tranquillizzò all'istante, perché è come se quelle braccia trasmettessero solo tranquillità, serenità, pace, calore, affetto ma soprattutto amore. Louis cominciò ad accarezzargli i capelli e lasciò che il riccio si appoggiasse completamente a lui.
“Grazie” disse Harry all'improvviso.
“Per cosa?” chiese Louie continuando ad accarezzargli i capelli.
“Per avermi ascoltato. Lo apprezzo” sussurrò, allontanandosi quel che bastava per baciarlo sulla guancia, facendo arrossire entrambi ma far sorridere il riccio per la reazione del castano.
•••polpetta time•••
ommioddio ragazze grazie mille a tutte quelle che mi hanno aiutato a cosare la storia
SIETE IN TANTISSIME MADONNA SANTA VI AMO TUTTE
non ho ricontrollato il capitolo :3
![](https://img.wattpad.com/cover/66484050-288-k26662.jpg)
STAI LEGGENDO
Lou98tom || Larry Stylinson (Chat) (SOSPESA)
Fanfiction(SOSPESA) Dal testo: lou98tom "Amo come scrivi!" haz4evah "No, ami il fatto che scriva di te" *** Larry Stylinson ××× (11•10•16) ~ 10K (04•11•16) ~ 20K (11•12•16) ~ 30K (16•01•17) ~ 40K (-- -- --) ~ 50K (30•07•17) ~ 60K (27•09•17) ~ 70K *** #66...