29. #ProudOfLouis

2.7K 211 40
                                    

Harry's POV

Il campanello suonò.

Serrai gli occhi con forza, strinsi i pugni e me li portai alle tempie mentre le mie ginocchia continuavano da ormai un tempo indefinito a tremare, e non per il freddo. Erano ora di cena, ovviamente mia madre non c'era, era a lavoro, ma meglio così, non volevo che assistesse a tutto questo casino. Casino, sì, perché quel che stava succedendo non poteva chiamarsi in altro modo.

Il campanello suonò una seconda volta, meno esitante della prima, facendo tirare un sospiro frustrato. Mi portai una mano tremante ai capelli, girando di scatto la testa verso la porta e continuando a respirare in modo affannato.

Aprire o non aprire?

Lasciarlo fuori, al freddo, dopo tutte le miglia che ha dovuto fare per arrivare qui, tutti i soldi che ha dovuto speso, tutto il fiato che ha sprecato, tutte le corse che ha fatto, tutto, tutto per niente, oppure farlo entrare, abbracciarlo, offrirgli una gigante tazza -la mia preferita- di thé inglese bollente, portargli una coperta calda e chiedergli perché diavolo abbia fatto una cosa del genere come venire dall'America all'Inghilterra in così poco tempo?

I miei piedi coperti da delle stupide calze antiscivolo, verdi e rosse con dei disegnetti di renne e Babbo Natale sopra, che si dirigevano verso la porta d'ingresso risposero al mio posto. Aprì senza pensarci due volte, senza neanche realizzare l'idiozia che avevo appena commesso, senza neanche pensare alle conseguenze.

"Tu brutto bastar-" una voce acuta, la stessa che ho sentito attraverso il telefono, ma molto meno metallica, quasi non mi ruppero i timpani, anche se la voce si affievolì sempre di più, prima di sparire del tutto.

Non volevo alzare lo sguardo, non ce la facevo, era troppo per me, troppo sopportare tutto quello. Louis era proprio di fronte a me e, data la mia testa chinata verso il basso, potei solo vedere i suoi piccoli piedi chiusi in delle Vans, senza calze, che facevano intravedere solo le caviglie sporgenti.

Mi accigliai, alzando lo sguardo di scatto, alternando lo sguardo tra i suoi piedi ed il suo viso. Il suo viso che... era proprio bello. Tanto. Troppo per un semplice essere umano, un monotono, triste, essere umano di questo mondo. Un ragazzo con la pelle così morbida all'apparenza, un ragazzo con gli occhi così chiari, quasi ghiacciati, ma allo stesso tempo così caldi, con la barba incolta, appena si vedeva, avvolto come un burrito dentro la sua sciarpa di lana, il beanie da cui uscivano delle ciocche di capelli ad incorniciargli il viso, che aveva degli zigomi mozzafiato, come quelle di un modello, lui, oh no, lui non poteva essere umano.

"Non hai freddo?"

Mi menai mentalmente per la cretinata che dissi. La prima cosa che dissi fu questa, una stupida domanda che non c'entrava niente, insensata, ma comunque detta con un tono che trapelava solo preoccupazione.

Mi risvegliai dai miei pensieri quando lo sentì ridacchiare, e la sua risata continuò a crescere e crescere, finché non dovette asciugarsi le lacrime agli occhi, facendomi sorridere involontariamente a quella scena così... magnifica.

E non ci vedetti più per le lacrime che cominciarono ad uscire anche a me, di gioia, quando mi attirò a sé e mi strinse tra le sue braccia, come se volesse proteggermi da tutti, da tutto, e riuscì nel suo tentativo, a pieno.

Una cosa che non era mai successa, una cosa che ho sempre desiderato accadesse, qualcosa che credetti impossibile da provare: sentirmi al sicuro tra le braccia di qualcuno.

Mi sentivo al sicuro tra le braccia di Louis.

•••polpetta time•••

Non so spiegarvi cosa ho provato ieri sera quando ho visto Louis su quel palco, davanti a milioni di persone di tutto il mondo, davanti a milioni di telecamere che lo riprendevano mentre cercava malamente di trattenere le lacrime. Non posso spiegarvi cosa ho provato quando l'ho visto baciarsi le dita dopo l'esibizione ed il discorso di Simon, per poi guardare in alto, verso il cielo, e puntarle in quella direzione. È stato davvero qualcosa che mi ha toccata dentro, come a tutte voi. Non riesco neanche lontanamente a pensare a come si possa sentire quel piccolo uomo in questo momento, certo, ho detto Piccolo Uomo, ma con una forza che distruggerebbe chiunque, una forza sovrumana, incredibile ed allo stesso tempo magnifica.

Ieri è stato il giorno in cui Louis Tomlinson ha cantato per sua madre, sostenuta da Zayn, Liam, Niall ed Harry, che erano tra il pubblico ed in seguito nel backstage, sostenuto dalle sue sorelle, dalla sua famiglia, dai suoi fan, da sua madre stessa, senza crollare, restando forte.

Louis, Just Hold On, Because We're Proud Of You.

Lou98tom || Larry Stylinson (Chat) (SOSPESA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora