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LEGGETE SOTTO CHE STO SCLERANDO COME NON MAI ODDIO NON POSSO ESSERE PIÙ FELICEEEEEJFJCKEKDM

Il giorno seguente arrivò piuttosto lentamente. Harry e Louis non avevano chiuso occhio per tutta la notte, preferendo parlare -anzi, sussurrare per non svegliare Gemma ed Anne-, coccolarsi e stare abbracciati sentendo il battito del loro cuore accellerare ad ogni carezza che si scambiavano. Dire che Harry quel giorno si sentiva una merda era un eufemismo, non riusciva a credere che si era abituato così tanto alla presenza di Louis da provare una tale tristezza quando lo vide scendere per primo dalla macchina della madre di Harry.

Per non parlare di come si sentiva Louis, che nella notte, appena il riccio cadde in un sonno profondo verso le quattro del mattino, era sgattaiolato fuori dal letto e si era chiuso in bagno, appoggiandosi alle piastrelle e lasciandosi andare ad un piccolo pianto. Perché non riusciva a spiegare a parole quel che provava per il ragazzo più piccolo, sapeva però che era qualcosa di molto, troppo forte. Harry gli piaceva, tanto, tantissimo, e la sola idea di doverlo lasciare ancora da solo lo distruggeva. Louis aveva diciotto anni, non era maggiorenne (*) ed il riccio aveva solo sedici anni, ma se lui ed il riccio lo fossero stati legali allora lo avrebbe preso e lo avrebbe portato in America cosi da fargli fare una nuova vita, tutto pur di stare accanto a lui. Ma semplicemente non poteva. E questo lo distruggeva.

La madre di Louis, prima di entrare in macchina per accompagnarlo insieme ad Harry all'aereoporto lo aveva preso per il braccio e lo aveva portato in cucina, controllando se il riccio fosse già salito in macchina, per poi cominciare a parlare sotto lo sguardo confuso e curioso del castano.

“Tu devi essere proprio un angelo” se ne uscì fuori Anne facendo ridere Louis perché la sua faccia in quel momento era davvero buffa con gli occhi sgranati ed increduli ed il sorriso storto sulla faccia.

“Ma di cosa stai parlando, Anne” chiese Louis ridacchiando, smettendo subito quando vide la faccia della donna uncupirsi piano piano.

“Penso che Harry ti abbia già detto che ha dei problemi. Problemi mentali” disse, più un'affermazione che una domanda, facendo annuire Louis, “Posso giurarti che sono anni, anni Louis, che non lo vedo sorridere così tanto in un giorno solo. L'hai fatto perfino ridere! Non ci riuscivamo da tempo, ogni nostro tentativo era inutile e finiva sempre per chiudersi in camera e non uscire per giorni, talvolta settimane. Tu invece sei sbucato dal nulla e l'hai fatto sentire di nuovo vivo e non posso esserne più felice. Non posso essere più felice del fatto che mio figlio abbia trovato la persona giusta” quest'ultima frase fece arrossire Louis che balbettò imbarazzato, ma che poi le sorrise, avvolgendola in un abbraccio caloroso facendola ridacchiare e ricambiare.

“Tu l'hai salvato” continuò poi, “Grazie”

Ed ora si trovavano all'aereoporto e l'aereo sarebbe partito a momenti, anche se entrambi speravano che Louis lo perdesse.

“Beh, penso sia ora di salutarci” sussurrò Louis abbassando lo sguardo.

Harry non ce la faceva più. Sentiva come se potesse scoppiare da un momento all'altro, voleva urlare dalla frustrazione per poi lasciarsi andare ad un pianto disperato tra le braccia di Louis. Quest'ultimo, sentendo silenzio da parte del primo alzò lo sguardo. Fece un sorriso triste quando vide delle lacrime cadere dalle guance morbide di Harry ed il labbro inferiore stretto tra i denti come per cercare di non singhiozzare o emettere alcun suono. Louis a quella vista non restì più, prendendo tra le braccia Harry e sprofondando la faccia nel suo collo mentre il riccio allungava le braccia sulle sue spalle e si lasciava in un pianto fatto di singhiozzi disconnessi.

“M-mi mancherai” disse Louis al suo orecchio mentre qualche lacrima senza controllo usciva dai suoi occhi, “Mi mancherai tantissimo”

Harry si allontanò quel che bastava per riuscire a guardare Louis negli occhi. Non seppe con quale coraggio lo fece, non seppe perché lo fece, ma una cosa era certa, ovvero che entrambi lo volevano. Poggiò le sue labbra carnose su quelle sottili del castano mentre cercava di calmare i continui spasmi che stava avendo il suo respiro per il pianto di qualche secondo prima. Louis, anche se scioccato da quel che stava succedendo, portò una mano sulla schiena del più piccolo e lo avvicinò ancora di più a sé, ricambiando quel bacio che sapeva di lacrime e dolore. Il riccio schiuse la bocca un secondo cosicché la lingua del castano scivolasse dentro la sua bocca, toccando quella del più piccolo. Un bacio appassionato che agli occhi degli estranei che li vedevano sembrava un addio, un romantico e dolce addio, ma sia Louis che Harry sapevano che quello non era un addio perché si sarebbero rivisti, si sarebbero abbracciati ancora, si sarebbero baciati infinite volte ed avrebbero ancora dormito avvinghiati l'uno all'altro.

E con questo pensiero Louis salì sull'aereo ed Harry sull'auto di sua madre. Entrambi con un sorriso di speranza stampato sulla faccia.

•••polpetta time•••

porca ma quanto è triste questo capitolo?

comunque

MA PORCODIOOOOOOOOOOO È SUCCESSO RAGA, È SUCCESSO ED IO STO URLANDO DA UN'ORA!!!!!!!!

OKAY ALLORA *respiri profondi*

Una mia amica che abita a Sassuolo mi ha mandato un audio dove sclerava perché ha sentito la conversazione di due ragazze nel marciapiede

E voi vi starete chiedendo "Ma che cazzo ce ne frega?"

SI MA MADONNA È CHE UNA DI QUESTE RAGAZZE HA DETTO "HA AGGIORNATO!" E L'ALTRA "MA CHI?" E QUELLA DI PRIMA "HAZZAXLOULOU"

E ODDIO STO URLANDO

SONO FAMOSAAAAAAAAAAA

okay non proprio

MA SONO FAMOSAAAAAAAAA

CIOE IO VOGLIO SAPERE CHI CAZZO SONO QUESTE DUE RAGAZZE PERCHE MI HANNO DAVVERO RESA FELICISSIMACKKDKSKCKE

FATEVI VIVE VOI DUE

MUAHAHHAHAHAHA

*non ho ricontrollato il capitolo ma vi vi bi*

Lou98tom || Larry Stylinson (Chat) (SOSPESA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora