La notte del destino

10.

BB'S Pov
Terra:"Trigon, è ora di sfidare i morti!"
Trigon, un demone temuto e conosciuto da tutti, persino nei pianeti lontani.
Mi stringo sempre più forte a Raven che, spaventata anche lei, mi chiede:"Cosa intende dire con lo sfidare i morti?" ed io le rispondo:"Non lo so Raven, non lo so. So solo che non siamo al sicuro qui."
All'improvviso inizia a tremare il pavimento, i blocchi di casse di legno cadono facendo fuoriuscire il loro contenuto, l'acqua che era sul terreno inizia a vibrare.
Sentiamo poi placarsi tutto e un violento fracasso fuori dal faro.

Raven:"Trigon. Lui è qui, lo sento, lo sento!" inzia a rannicchiarsi spostandosi accanto a me impaurita.
Raven:"...BB. Dobbiamo uscire da qui al più presto!" mi afferma a bassa voce.
Mi trasformo in un dinosauro volatile e faccio salire velocemente Raven sulla groppa per fuggire da Terra che intentato ci sta inseguendo per fermarci.
Atterro e ci nascondiamo dietro gli scogli.
Sento una mano che mi sfiora la spalla.

Raven:"Guarda" con la voce tremolante.
Mi giro dietro e vedo tutto il cielo di color sangue unito a dell'arancione acceso, in lontananza i grattacieli della nostra città ( Jump City ) stanno crollando e mille urla di persone si uniscono a questa angosciante situazione.

Raven:"Oggi sarà l'ultimo tramonto..."
BB:"Perché dici questo?"
Raven:"Trigon distruggerà tutto e tutti. Anche tu, i Titans e..."
BB:"E...?" chiedo spaventato
Raven:"...e me soprattutto. Sapevo che in questo pianeta sarebbe successo di nuovo..."
BB:"Perché dici così?!Ti aspetti sempre il peggio da tutto e da chiunque. Non ci sono problemi se ci sono soluzioni."
Raven:"Tu non capisci il vero problema."
BB:"Finirò questa guerra anche se non l'ho cominciata io e ce la faremo insieme."
Raven:"Non ho più fiducia nelle mie capacità."
BB:"Voglio vederti sorridere"
Le prendo il suo viso tra le mie mani e guardo i suoi occhi color ametista.
BB:"Sono stanco di respingerti ancora."
Raven:"Ho sempre bisogno di te, sei la luce che riesce ad entrare."
BB:"Solo se non vedi qualcosa non vuol dire che non ci sia."