26.

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Atterro delicatamente sul tetto della Titans Tower.
Mi torna in mente un flashback di quando ero ancora piccola:

Arella:"Devi fare ciò che ti fa stare bene. Non è facile essere di questa natura... ma non vuol dire che non sei forte se hai paura."

Raven:"Madre...?"

Trigon ha i suoi quattro occhi rossi puntati su di me.
Raven:"Tu!" grido piena di rabbia avvicinandomi a lui.
Raven:"Perché loro? Non potevi prendere me?!"

Lancio un fascio di luce contro il suo petto cercando di teletrasportare tutto il dolore che ho provato in questi anni della mia vita per non aver fatto uscire le mie emozioni.
La blocca per un momento ma insisto sempre di più fino a quando riesco a colpire l'obbiettivo.
Dopo pochi secondi creo delle mie sosia per farlo entrare in confusione.
Si avvicinano a lui e iniziano a colpirlo.
Trigon:"Ma cosa? State lontane da me!" e così tira delle sfere rosse contro di loro tentando invano di liberarsi.
Volo verso di lui e mi avvicino alla sua faccia trasmettendogli tutti i suoi incubi e paure.
Raven:"Se sei così grande come credi, prova a deviare questi colpi!"
Preparo un sortilegio che non avevo mai provato. Carico tutta la mia forza in direzione del demone.
Sono pronta. Uno....due...tre...
Raven:"Azharat Metrion Zinthos!" lancio quel potentissimo incantesimo facendomi schiantare a terra.
Trigon:"No, non può essere."
Il raggio squarcia il demone facendo rimanere solo il suo corpo privo di vita a terra.
Raven:"C-ce l'ho fatta?!" Mi chiedo incredula.
Mi avvicino a lui.
Fa paura.
Guardo la sua faccia ancora con i lineamenti  che portano alla rabbia.

Ora la profezia è cambiata.
Lui è morto... mentre io sono ancora viva.

La notte del destinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora