Riprendo la lettura da dove lasciata.
È difficile...
Ogni volta che la memoria mi porta i ricordi di mio nonno, poi è difficile che io riesca a farlo uscire dai miei pensieri.
Vengo avvolta da una spirale di sensazioni che mi trascino per il resto del tempo, finché un nuovo impegno non mi distragga e assorbisca ancora una volta le sue immagini.Mi manca molto, anche se non credo sia del tutto sparito dalla mia vita.
A volte mi sembra di percepire la sua presenza accanto a me.Nei sogni mi ripete sempre che lui mi è vicino, e che quando avverto quello strano calore avvolgermi in realtà è la sua anima che non mi ha mai abbandonata e in quei frangenti concentra le sue energie per farsi captare da me.
Dice che a volte mi abbraccia e mi accarezza come un tempo, dice che resta a osservarmi quando sono assorta nei miei pensieri e che vorrebbe aiutarmi quando, turbata e triste, mi chiudo nella mia solitudine.
Proprio come faceva...Una vita oltre la morte? Non so... ma sono sicura che lui è rimasto accanto a me.
Ah! Cosa darei per riuscire a parlarci di nuovo, anche solo per una volta!
Chiudo gli occhi e scuoto la testa per cercare di scrollarmi questi pensieri.
Per quanto ami mio nonno e per quanto siano ricordi meravigliosi, mi ritrovo a piangere e a stare male della sua assenza.Il sole, raggiunta la metà orientale del cielo, si infiltra potente e caldo tra le ombre fresche dei Frassini e degli Aceri campestri, e io resto ancora un po' avvolta nella quiete del mio mondo.
Rumori di stoviglie arrivano dalla finestra della cucina che dà sul patio.
La casa comincia prendere vita: qualcuno si è svegliato e sta armeggiando per la colazione.Non c'è bisogno nemmeno che io guardi per sapere chi sia ad alzarsi per primo e a occuparsi del primo pasto della giornata per lui e per tutti i suoi compagni, quando non sono io a farlo.
Sorrido alzando l'angolo della bocca in previsione di ciò che farà.
Comincio a contare, e prima che io arrivi a cinque le sue parole mi arrivano forti e chiare.<<Madame! Hai preso il caffè?>>
Appunto, mi dico allargando la risata.
<<Sì! Grazie Draghetto!>>
Sapete, credo davvero che non potrei mai fare a meno delle sue premure e della sua dolcezza, semmai dovessero lasciarmi un giorno.
Posso dire che Draghetto è il mio tenero compagno.
Se in pochi aggettivi dovessi descrivere ognuno di loro, di lui direi senz'ombra di dubbio che sia il più affettuoso, amorevole, e quello dai modi gentili.
Un principe azzurro.Senza replicare alla mia risposta prosegue affaccendato nel suo da fare, mentre io continuo a pensare come sarebbe stato, come sarebbero stati tutti, se li avessi realizzati ancor più simili a degli esseri umani.
Magari alti, forti e aitanti...Mi porto le ginocchia al petto e ci lascio cadere dolcemente il mento sopra.
Magari, se gli avessi disegnato un corpo proporzionato... un vero corpo umano!
Forse sarebbero tutti più felici... o magari lo sono così.Ma io non potevo sapere che da figure nate per gioco si sarebbero trasformati in esserini in carne e ossa.
Avrei avuto riguardo e attenzione.
Oh... sì che l'avrei fatto!<<Vuoi del tè?>>
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Il Laboratorio di Strega Sorcia
FantasyVincitore Wattys 2018. Categoria: I Cantastorie (The Storysmiths) ~◾~◾~ "C'era una volta..." "È troppo favola così!" "Oh, ok. Allora... Non molto tempo fa..." "Lo stesso di prima." "La vuoi smettere!" "Se fossi capace a presentarci! Proprio a me do...