17. Lauretta e i brucianti sospetti 🔎

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La luna alta nel cielo mi fa da compagna in questa mia notte agitata

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La luna alta nel cielo mi fa da compagna in questa mia notte agitata.

Non ho visto il volto di Sorcia, ma da ciò che ha detto Suzette non deve aver preso molto bene la nostra conversazione.
Probabilmente ha sentito tutto, o forse in parte. È difficile dire cosa l'abbia turbata.
Il fatto che Suzette abbia riferito a sua insaputa altre cose sul suo conto?
Le parole di Fillina dove rivelava i suoi passati sospetti sulla correttezza di Sorcia?
O forse è rimasta scossa dai sentimenti di Faretto?

<<Ah! Non posso saperlo! E non posso continuare a pensare... altrimenti dirò addio al mio sonno!>>

Mi volto nel letto e tiro su le coperte per bene. Chiudo gli occhi e mi sforzo per cercare di svuotare la mente e abbandonarmi a Morfeo... ma c'è un'altra cosa che punzecchia la mia testa e forse è ancora più importante.

<<Quello strano cumulo di cenere sotto al letto di Sorcia. Perché era lì? >>

Lei sembrava essere ignara dello stesso, ed era piuttosto agitata quando l'ha visto.

<<Potrebbe essere stata Regina Madre! Questo spiegherebbe il suo tubamento...>>

Ripercorro nella mia mente la storia raccontata da Sorcia.
Qualcosa non torna.

<<Ha detto che Madre non può intervenire in nessun modo in questa dimensione. Ad un'anima prescelta, qualunque sia lo scopo, nessuna forza del male può ripresentarsi e tornare ad avere poteri su di essa... però Regina Madre è qui, e rivuole ciò che è suo.>>

Qualcosa non torna.

Mi siedo sul letto e continuo a guardare la luce chiara della luna che illumina le coltri.
Decido che forse è il caso di fare un salto in cucina e prepararmi qualcosa che sciolga un po' la tensione e che mi accompagni verso il sonno.

<<Altrimenti qui, si fa mattina! Forza... Lauretta...>>

Mi alzo dal letto e scelgo di mettere addosso qualunque indumento presentabile, che non sia la sottoveste.
Questa casa è viva giorno e notte, e non è il caso di presentarsi scollacciate in giro.

Sorrido al pensiero di tutti gli ometti che vagano in queste mura, sono dei bravi ragazzi e rispettosi... ma meglio evitare, non si sa mai.

Mi avvicino all'armadio e tra abiti, cappotti, pantaloni, magliette, cappelli, cerco...

<<Aspetta un attimo...>>

La mente si illumina all'improvviso.
Tutto d'un colpo brucianti sospetti mi formicolano per la testa.

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