<<Suz... Suzette.>>
<<Sì! Che c'è Draghetto?>>
<<Po... potresti rallentare un po'. Mi vien da vomitare...>>
<<Ma non sto andando veloce! Saranno le curve.>>
<<Suzette...>>
<<Che c'è ancora?>>
<<L'u... l'ultima curva l'abbiamo passata... da un chilometro.>>
<<Cavolo! Hai ragione...>>
A questo punto alzo gli occhi allo specchietto retrovisore e il volto bianco e sudato di Draghetto spicca come la cera fra il nero della tappezzeria.
<<Dobbiamo cambiare seggiolino. L'ovetto è scomodo. Dovrei comprarti l'altro. Sai quello a poltroncina? Quello che...>>
<<Suzette... devi solo... rallentare un po'.>>
La sua mano ora è davanti alla bocca, dove a farle da cornice sono guance gonfie e due cerchi violacei sotto gli occhi.<<Oddio! Sì, d'accordo. Scusami... scusami.>>
Decellero immediatamente e decido di fermare la vettura accostandomi al lato della strada.
Scendo di corsa; l'unica soluzione che mi viene in mente per alleviare il suo malessere è quella di farlo calare e fargli prendere un po' d'aria.Faccio il giro dell'auto, apro lo sportello e dopo aver slacciato le cinture di sicurezza lo sollevo fra le mie braccia e lo tiro via dal suo tormento.
<<Come stai? Eh? Va meglio?>>
<<Sì. Ora sì.>> Ispira profondamente l'aria fresca, mentre il colorito alle guance comincia a far capolino di nuovo.
Con una salvietta umidificata gli rinfresco il volto sudato e lui sembra bearsi di tutte queste attenzioni... o forse è solo per il beneficio dell'aria fresca?
<<Ih! Che meraviglia! Continua, continua...>>
<<D'accordo.>>
Continuo a tamoponargli il volto e i suoi occhi si chiudono esprimendo un godimento nel quale si sollazza.
<<Più dietro? Ah... sì. Ecco. Proprio lì. Oh, che meraviglia.>>
<<Ehm... Draghetto?>>
<<Sì... Suzette?>> Risponde assente.
<<Draghetto... dobbiamo andare!>>
Sobbalza fra le mie braccia tornando alla realtà. I suoi occhi si voltano al cielo seguiti dal volto papaverino.
<<S-sì, scusami.>>
Sorrido, la sua dolcezza infinita mi sovrasta il cuore.
<<Vuoi che torniamo indietro?>>
<<Oh! No! No, no. Figurati>>, risponde imbarazzato, <<sto benissimo ora.>>
<<D'accordo. Però passerai avanti. Quando si soffre di mal d'auto il lato passeggero è da preferire a quelli posteriori.>>
<<Ma non è necessario... forse basterebbe solo che...>>
<<Non voglio storie>> affermo risoluta. <<Verrai avanti con me. E non pensare che tu mi dia fastidio. Ok?>>
<<Veramente io volevo dire...>>
<<Shh! Niente se e niente ma. Sono io a dovermi preoccupare per te, e non viceversa.>>
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Il Laboratorio di Strega Sorcia
FantasyVincitore Wattys 2018. Categoria: I Cantastorie (The Storysmiths) ~◾~◾~ "C'era una volta..." "È troppo favola così!" "Oh, ok. Allora... Non molto tempo fa..." "Lo stesso di prima." "La vuoi smettere!" "Se fossi capace a presentarci! Proprio a me do...