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Patrik

Quando mi sveglio vedo il letto vuoto: né un biglietto, né un messaggio, nulla, di lei non c'è nessuna traccia ma lo capisco, non mi sono comportato per nulla bene, so che se non avessi voluto, lei non mi avrebbe obbligato a dire nulla, né tanto meno mi avrebbe giudicato se avessi detto qualcosa, eppure l'ho trattata in modo schivo e lei mi ha ripagato con la stessa moneta.

Mentre metto le scarpe per andare via trovo per terra un orecchino turchese, è il suo, l'ho notato ieri sera sotto le luci della sala; le stava così bene...
Almeno avrò una scusa per rivederla e portarglielo, appena dopo gli allenamenti ritornerò qui sperando che lei sia di turno, almeno le potrò chiedere scusa per il mio comportamento da stronzo.
Dopotutto le devo delle scuse

Diana

Stamattina appena sveglia me ne sono andata senza dire nulla, in primis perché dormiva ed era così beato e rilassato quindi non avevo voglia di svegliarlo soprattutto perché aveva dormito poco: lo sentivo rigirarsi fino a notte fonda.
Le altre motivazioni che mi hanno spinto ad andare via senza lasciare traccia sono state tre:
dovevo lavorare, ero stata trattata male da lui ma soprattutto perché sentivo che in lui c'era qualcosa di unico e quindi per evitare di rimanere ulteriormente delusa dal suo comportamento ho preferito allontanarmi.

Mentre preparo il pranzo per la padrona di casa ripenso al suo sguardo così misterioso e malinconico...
Non so perché ma non riesco a levarmelo dalla testa, è come se lui mi attraesse mentalmente, come se la sua anima stesse chiedendo aiuto in silenzio però quando viene aiutato lo rifiuta.
Lui ha qualcosa di indecifrabile ed il sogno che lui ha fatto stanotte mi conferma che c'è qualcosa che lui non riesce a superare...
Chissà se lo rivedrò?!
Da un lato vorrei rivederlo, rivedere i suoi occhi fantastici ma dall'altro non vorrei vederlo perché mi fa paura la reazione che potrei avere perché, ieri sera, appena l'ho visto ho sentito come un brivido e poi, quando mi ha stretto a sé nel sonno, ho sentito un dolore al petto ed il calore, come se stessi bruciando.

"La vedi come sta impazzendo tua madre? Ha anche le allucinazioni" dico con tono giocoso guardando la mia bambina che sta per piangere.

"Ali, stai buona... ti prego amore. Devo lavorare" dico guardando mia figlia che è scoppiata in lacrime

" sai amore, la mamma oggi ha una giornata dura ma l'evento è di pomeriggio al locale, torno stasera presto però devi fare la nanna e lasciarmi finire qui" chiedo supplichevole, come se lei potesse capirmi e lo spero ma lei non sembra capirmi e continua a piangere.

"Amore, shh, fai la nanna" dico cullandola nel passeggino ma nulla

"Ti prendo in braccio però dopo dormi, vero amore?!" dico e lei smette per un attimo di piangere e lo prendo come un si
La prendo e comincio a cantare una ninna nanna finché non cade nel sonno profondo.
Corro su e mi cambio: indosso la camicia bianca ed una gonna nera abbinata ad un cardigan.
Lego i capelli in una coda alta ed esco per recarmi a lavoro lasciando la bambina sopra dalla padrona.
-
Il locale è pieno di gente ed io corro da un lato all'altro senza sosta portando drink e prendendo ordinazioni. Faccio lo slalom tra i tavoli e cerco di essere sempre veloce, gentile e sorridente fin quando non sento la stessa sensazione della scorsa sera: il petto comincia a far male ed a bruciare mentre la testa mi gira. Cerco il suo sguardo tra la gente ma non lo trovo: sto semplicemente impazzendo ed in più mi sto ostinando a vedere in lui un diamante quando invece è semplicemente un pezzo di vetro qualsiasi eppure c'è qualcosa che mi attrae ma potrebbe essere soltanto una mia sensazione, insomma, forse sto cercando di appigliarmi a qualcosa.
Sto cercando velocemente i suoi occhi guardando ovunque mentre giro tra i tavoli quando vado a sbattere contro lo spigolo di un tavolino messo apposta per l'occasione.

"fai attenzione santo cielo, ti farai male Diana" dice una voce che fatico a riconoscere finché non alzo lo sguardo

"mi scusi...cioè, scusa" dico in imbarazzo e per un attimo scende un silenzio imbarazzante

"se vuoi stare qui, ordina qualcosa...ah, la mia collega è già impegnata è inutile che le lanci sguardi ammiccanti.
Allora, cosa ordini?"

"non prendo nulla e poi, chi ti dice che io stia lanciando sguardi ammiccanti alla tua collega e non a te?" dice con sfacciataggine

"lo so perché nessuno guarderebbe una come me.
Ripeto per l'ultima volta: se vuoi restare qui devi ordinare"

"portami un espresso; e comunque stavo guardando proprio te ma non con sguardo ammiccante ma con sguardo pentito...Scusami se ti ho trattato in quel modo ieri, che ne dici se per farmi perdonare facciamo colazione insieme? Giusto per dimostrazione che hai accettato le mie scuse."

" io non posso, lavoro...e poi, chi ti dice che io abbia accettato le tue scuse?"

"allora facciamo un pranzo, un caffè, quello che vuoi"

"io lavoro, lo capisci?!"

"beh, tutti i giorni a tutte le ore?" dice seccato

"si, ma poi spiegami perchè dovrei prendere un permesso per bere un caffè con uno sconosciuto di cui non so il nome e che per giunta mi ha trattato anche male"

"perchè questo sconosciuto ti deve delle scuse e delle spiegazioni, è un motivo valido?"

"prima potrebbe iniziare con il dirmi come si chiama e potrebbe anche rassicurarmi riguardo le sue intenzioni"

"mi chiamo Patrik e comunque se avessi avuto cative intenzioni le avrei messe in atto ieri e poi, fidati di me"

"non ti conosco nemmeno: non so chi sei, nè da dove vieni, che lavoro fai... nulla, so solo che hai fatto uno strano sogno in cui chiamamvi tua madre e ti scusavi"

"Se è del sogno che vuoi sapere sappi che non te lo dirò perché non capiresti" dice con tono duro come se tutto gli fosse permesso e se come se io non potessi capire avendo avuto una vita rose e fiori ma è questo che lui non sa: lui non sa di me e dei miei pianti, dei lividi, della miseria in cui ho vissuto, non sa nulla

"Bene dato che non potrei capire , non vedo perché dovrei venire.
Ti saluto" dico secca e me ne vado.

Beh, fino a ieri credevo che lui fosse speciale ed invece no, era uno stronzo lunatico.
Sembrava avesse qualcosa di particolare, lo leggevo nei suoi occhi ed invece mi sbagliavo come sempre...

Patrik

Ecco che mi ero comportato da stronzo ancora.
Se mi comporto così non troverò mai nessuno ma il problema è che non riesco a dimostrare come sono, non riesco a tirare fuori i miei sentimenti ma so che quella ragazza è speciale e non merita di essere trattata così e poi le devo restituire l'orecchino.
Vorrei rimediare ma lei non vorrà più vedermi e la capisco l'ho trattata male non una ma ben due volte. 
Sono un disastro ma ho bisogno che qualcuno mi dica che sto sbagliando, ho bisogno che qualcuno mi ami anche se sono duro, ho bisogno di qualcuno che mi faccia sciogliere ma quando qualcuno si avvicina ho paura.
Ho paura di Diana perché abbracciandola nel panico, ho sentito un forte dolore al petto, qualcosa simile ad  uno strappo, e poi ho sentito calore, un forte calore.
Ho paura non perché sembra una di quelle cose da film ma perché quella ragazza ha qualcosa di speciale, non so cosa ma sento che qualcosa la tormenta.
Sento che è unica ma la sto allontanando ed ho paura che lei se ne vada e non voglia più vedermi.
Da oggi basta essere così, basta passato, basta ostinarsi all'infelicità, basta con la vecchia vita, ora inizia un nuovo capitolo in una nuova città e con nuova gente e devo dare il meglio di me perché arrivare qui mi è costata fatica, sudore e sangue.
Riuscirò a dare il meglio di me sul campo e riuscirò a diventare amico di quella ragazza ma soprattutto riuscirò a lasciarmi il passato alle spalle, lo so, questa è la volta buona per il mio riscatto o almeno lo spero
Angolo autrice: ciao ragazze, come va?
Avete già iniziato la scuola?
Io inizierò domani perciò non so quando aggiornerò, credo di farlo una volta a settimana comunque ho deciso di ambientare il tutto a Torino nonostante tutto perché mi veniva semplicemente più comodo anche parlando del suo comportamento in campo: vi spiego, con i calciatori della Juve riesco meglio nei dialoghi perché li conosco meglio, perciò  gli eventi risultati delle partite saranno molto diversi dalla realtà ma comunque si vedranno poco: la storia sarà incentrata solo su loro e lascerò da parte l'ambiente calcistico.
Detto ciò spero che il capitolo vi piaccia anche se è un po' una cosa di passaggio.
Scusate in caso di errori
Un bacio🌹

Take me home ◎Patrik Schick◎Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora