Le persone credono sia facile vivere essendo famosi, che sia una passeggiata: feste, soldi e fan che ti amano. Un sogno impeccabile che si avvera. Ma non lo è. All'inizio può essere una delle sensazioni più belle di sempre, è vero.
Gente che non ti conosce realmente, che ti ama comunque. Ragazzi che ti fermano per un abbraccio, una foto, un autografo. Feste con alcool nonostante tu non ne abbia l'età. La notorietà in generale.Ma dopo un po', dopo mesi passati tutti così, tutti monotoni, arrivi alla conclusione che non è tutto perfetto come si pensa. Capisci che ci sono solo dei momenti davvero belli durante la tua carriera lavorativa, che tu sia un cantante, un attore, una modella, un semplice "personaggio pubblico" o persino un conduttore televisivo abbastanza noto. Il resto la maggior parte delle volte è stressante, ansiogeno e stancante.
I fan sono divisi in due tipologie: quelli che ti capiscono un minimo e che si contengono nonostante dentro stiano per svenire dall'emozione e quelli che se ne fregano di come tu stia, della tua condizione fisica o psicologica, e ti assalgono, ti bombardano di domande, ti si piazzano davanti con un cellulare e un sorriso che mostra tutta la loro ilarità ma che può essere anche piuttosto inquietante a volte. Ma è una cosa a cui ti abitui con il passare del tempo.
Io adoro la mia vita nonostante tutto e tutti, ma alcune volte ti serve un momento di pausa, un momento per te, un momento di tranquillità.
Così cerchi di liberarti da tutti gli impegni e di procurarti almeno una settimana di vacanza. Ma c'è sempre un evento dell'ultimo momento che ti fa annullare i programmi che ti eri preso, che avevi prestabilito meticolosamente. E a quel punto?Beh, ti tocca rimandare, sottostare ai tuoi limiti concessi, ovvero qualche ora di riposo, il minimo indispensabile, per poi tornare a lavorare freneticamente.
Non mi sorprendo mai quando la mia manager se ne esce con "Mi spiace Beatrice, mi hanno appena avvisato di un'intervista dell'ultimo momento, dovrai rinviare la partenza" e così rinvii, ma alla fine il rimandare cade nell'oblio e riprendi il ritmo dei tuoi impegni senza nemmeno ricordartene più.Così passi dallo studio di registrazione, alle interviste, ai concerti, alle foto, agli abbracci, ai falsi sorrisi che ogni tanto ti tocca fare.
Ed è un ciclo che continua per un bel po', fino a quando qualcosa dentro di te non si spezza e cambi. Ma questo non è e non sarà mai il mio caso: io non cambierò, non mi farò manovrare, non mi spezzerò.
Sono accerchiata la maggior parte del tempo da persone finte, che si sono arrese, ma non solo.Ho i miei amici, i migliori che potessi trovare, coloro che sono rimasti loro stessi, nonostante ne abbiano passate tante, e che anche se ogni tanto hanno dovuto fingere, non si sono lasciati andare del tutto alle regole prestabilite da altre persone. Perciò perché dovrei essere io quella persona che appena entra nel mondo della fama si lascia trasportare dai falsi? Perché dovrei diventare qualcuno che non sono? Perché dovrei abbassarmi, diventare insignificante, farmi sbriciolare? Perché dovrei sacrificare tutta me stessa in qualcosa di così falso per dare del mio e cercare di fare la differenza, per poi diventare come tutti gli altri? Perché non posso rimanere vera?
Ed è questo il punto: posso eccome, perché non sono una bambola di carta.
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Paper Doll || Michael Clifford (SOSPESA)
Fanfiction"Cosa ti ferma, Beatrice? Dimmelo" la voce di Harry mi arriva carica di sofferenza e mi fa formare un groppo in gola. "Io... io non lo so. È tutto un casino" dico abbandonandomi sulla poltrona. "Non lo è, perché hai così tanta paura? Sai quello c...