Campi minati

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Ma il dolore è riservato, è intimo.
Ed io I veri momenti di intimità lì ho avuti con me stessa, con nessun altro.
Concedere la carne, non è come concedere l'anima.

Nessuno saprà davvero chi sei finché non gli concederai di abbracciare i tuoi punti di rottura.

E dimmi se c'è qualcosa più potente di questo
Togliersi il cuore, confessare le lacrime, rifugiarsi tra le braccia di qualcuno, posare ogni fragilità sul petto di chi ami e combattere insieme.

E dimmi se c'è qualcosa più difficile del denudarsi l'anima e sentirsi indifesi.

Non c'è niente di più delicato che il tornare a casa togliersi le maschere guardare qualcuno negli occhi, raccontargli le tue cadute aprirgli la mano e posare la lama della tua psiche tra le sue mani e attendere...
Di essere uccisa o di essere salvata.

Fino ad oggi, prima di te, ho pensato che potessi salvarmi da sola, ai margini di un equilibrio mutabile.

Adesso con te,
ho capito che posso permettermi l'imbarazzo della debolezza.

Hai preso le mie guerre e le hai vinte.
Laddove non potevi, sei rimasto davanti a farmi da scudo, ad evitarmi i colpi peggiori.
A sollevarmi dalle cadute, a scavare tra le macerie, a coprirmi gli occhi per non guardare l'infelicità.

Sarebbe stato più facile indietreggiare e arrendersi, ma in tutto questo tempo anche quando eri stanco e le ginocchia cedevano e cedevo anch'io, hai ingoiato polvere e hai continuano a camminare sui miei campi minati.
Lo so che hai avuto paura, ma so che hai preferito non dirmelo perché io ne avevo di più.

Ho capito che avrei potuto salvare il corpo da sola, ma l'anima me l'hai salvata tu.

La tristezza è un mostro ed abita con me ma tu apri le finestre della mia camera ad ogni tramonto, mi porti dei fiori a profumare la vita e la mandi via.

Quello che di me non saiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora