BullyingFelix P.O.V.
Mi svegliai di soprassalto.
Ero sudato e avevo il respiro pesante.
Non riuscivo a ricordare il sogno che avevo fatto.Guardai l'ora, stava quasi per suonare la sveglia.
Decisi di scendere in cucina per fare colazione, visto che ormai non avrei fatto in tempo a riaddormentarmi.
Papà era già al lavoro, trovai invece mia madre intenta a versarsi un po' di caffè nella sua tazza.
«'Giorno.» Dissi con la voce impastata.
«Ciao tesoro, già sveglio?»
«Sì, credo di aver fatto un incubo, ma non riesco a ricordarlo.»
Presi uno dei pancake ancora caldi che probabailemnte aveva preparato papà.
«Il graffio ti fa male?» Chiese mamma.
«Eh? Oh, no, ora sto bene.» mi tastai il collo e sentii il rilievo delle cicatrici.
«Che scusa mi invento per oggi?» Chiesi, riferendomi più a me stesso che a mia madre.
«Di solito che scusa usi?»
«Dipende da dove si trova il graffio, ma per il collo non saprei cosa inventarmi.»
Tagliai una fetta di pancake.
«Ehm... potresti dire che è stato il cane dei vicini...»
«Mamma, noi non abbiamo vicini...»
«Ah, giusto. Beh, potresti dire che mentre tornavi da scuola ti ha attaccato un animale, o qualcosa del genere, che dici?»
«Sì, credo che possa andare...»Mi alzai da tavola e mi diressi di nuovo in camera per vestirmi e fare tutte le altre cose.
Dieci minuti dopo ero pronto.
Uscii, salutando mia madre, e mi diressi verso casa di Dylan.«Ciao...» Disse con lo sguardo basso appena mi raggiunse.
Ci incamminammo.
Quando si diecise a guardarmi disse:
«La ferita fa male?»
«No, non più.» Dissi più freddo di quanto avessi voluto.
«Cosa dirai a Grace?»
«Cosa vuoi che le dica? Ha visto tutto, quindi non mi resta che raccontarle quello che ho detto anche a te.»Arrivammo sotto casa di Grace e suonammo il campanello.
Quando arrivò, anche lei teneva lo sguardo basso.
«Ciao Grace.» Dissi.
«Come stai?» Chiese poggiandomi una mano sulla spalla e guardandomi anche lei la ferita.
«Bene, non ti preoccupare, ti spiegherò tutto.»
«Tranquillo, non cambierà niente tra noi, vero?»
«No, assolutamente. Rimarrà tutto come prima, anzi, sarà anche meglio, adesso potrò confidarmi con entrambi.»Arrivammo a scuola.
Era la prima volta che mostravo una cicatrice così evidente, infatti molti la notarono subito.
«Felix, che ti è successo?!» Mi chiese Julia appena mi vide.
«Non ti preoccupare, guarirà.»
«Sì ok, ma che cosa è successo?»
«Sono stato attaccato da un animale, però non ho capito bene cosa fosse. Fortunatamente, sono riuscito a colpirlo sul naso ed è scappato.» Dissi inventandomi la storia sul momento.
«Ultimamante girano i puma, bisogna fare attenzione.» Disse Clare.
Le due si allontanarono.
«Quindi, ogni graffio che ti sei fatto, era per via di tuo padre?» Chiese Grace sottovoce.
«Sì, ma dire che mio padre mi provoca ferite come questa» indicai la cicatrice «è una cosa che viene facilmente fraintesa, quindi preferisco inventare scuse.»Suonò la campanella.
Ci aspettavano due ore con la Barton, viva la vita.Mi sedetti al solito posto in fondo all'aula, alla destra di Dylan.
La Barton entrò con il suo broncio marcato dalle rughe.
«Allora» la erre moscia già si faceva sentire. «avete studiato per oggi?»
La classe emise un moscio "Sì".
«Tedder, puoi dirmi cosa abbiamo fatto l'ultima volta?» Disse penetrandomi con lo sguardo.
Le ripetei il programma dell'ultima lezione.
«Ah bravo! E gli argomenti delle volte precedenti me le ripete zio Peppino?» Disse ironica.
«Prof, ha detto che dovevo ripetere cosa avevamo fatto l'ultima volta.»
«Sta zitto!» urlò. «Portami subito il diario, così magari impari un po' di educazione!»
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L'ULTIMA LUNA
FanfictieIN REVISIONE Sequel della Fanfiction "Amore e Guerra Sotto la Luna". La tranquillità la fa da padrona. Tutto sembra perfetto. Ma la guerra riesce a sconvolgere anche il più bello dei paradisi. Per l'ultima volta, Ryan, insieme al branco e alla sua...