Capitolo 19

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                         Giada's pov
Esco dalla scuola a braccetto con Michelle, ci spariamo salutandomi con un bacio sulla guancia e io rimango lì ad aspettare mio padre.

I minuti passano...

Uff...

Sento una fitta allo stomaco, cazzo, oggi mi doveva venire il ciclo!

Vedo la macchina gialla di papà e mi ci fiondo dentro, <<Muoviti!! Mi è venuto!!>>. Lui scoppia a ridere, ma poi accelera portandomi davanti ad un grosso negozio.

Scendo incredula, mi porge un assorbente e dice <<Ora andiamo dentro, ti metti quel coso velocemente e compiamo un bel vestito per stasera!>>, mi incita con  una pacca sul sedere, mi butta dentro a spintoni e mi ritrovo nel bagno di quel negozio a mettermi un assorbente.

Bene... cose da tutti i giorni...

Esco dal bagno sistemandomi i pantaloni, <<Allora, che cosa devo comperare?>>, papà sbuffa e mi caccia nel reparto dei vestiti da sera per ragazze.

Ne vedo uno bellisimo; è rosa cipria, le balze lo rendono magnifico e arriva sotto il ginocchio. Poi, un paio di scarpe sono posizionate sotto al manichino che tiene il vestito, argentee e brillantinate, decido di prendere tutto, anche l'intimo incluso con il vestito, ovvero uno slip bianco panna e un reggiseno a balconcino del medesimo colore.

Tutto magnifico.

Accompagno il tutto con una coroncina di roselline rosa. Come il vestito.

È perfetto.

Ci incamminiamo verso la cassa, appena arriviamo papà saluta la commessa, e quando abbiamo pagato e simo usciti mi dice che erano migliori amici al college e che era stata proprio lei a fargli conoscere la mia mamma biologica.

Ci mettiamo nell'auto e sfrecciano verso casa.

Quando arrivamo Pepper, che non c'era stata per motivi di lavoro che non mi hanno voluto dire, mi bacia tra i capelli e mi trascina di peso nella mia camera.

<<Allora amore, fai vedere!>> è così entusiasta, tiro fuori il completo e vado in bagno per metterlo, quando esco lei ha una scatola scatolina di velluto rosso in mano, <<Sei bellissima. Ed ora voglio farti un regalo>> dalla scatolina tira fuori una collana di argento puro con un diamantino incastonato nel mezzo della collana, mi sposta i capelli e sento delle lacrime bagnarmi la base del collo.

Allaccia la collana e mi abbraccia stritolandomi, <<Ti voglio tanto bene!>>, <<Non dovevi... mamma...>> fa un grande sospiro e mi prende per le spalle, <<Sarai grande a quel ballo!!>>.

Rimango vestita, non ceno con i miei genitori, sono troppo in ansia per stasera.

Quando Pepper smette di cenare prende il suo beauty case e mi mette un po' di trucco; del mascara, un rossetto rosso e il contorno occhi nero.

Mi abbraccia ancora, ci mettiamo in salotto con Pepper e papà seduti sul divano.

<<Bene, e cosa non farai?>>, sbuffo, è la terza volta che glielo ripeto, <<Non andrò a fare cazzate nel letto di nessuno, manterrò le distanze e non mi far->> in quel momento suonano al campanello.

Papà si precipita con Pepper in cucina e fanno finta di parlare sulla soglia, li guardo e apro le braccia offesa <<Grazie eh!>>, ma mi ignorano bellamente, vado ad aspettare l'ascensore.

Le porte si aprono ed esce un Peter vestito in smoking nero e cravatta, tra le mani ha una scatola di plastica, dentro c'è una piccola spilla con le roselline rosa e foglie verdi. Guardo la tasca sul suo petto e vedo che ha messo una rosa rosa al posto del solito fazzoletto.

Apre la scatola e mette la spilla sul mio vestito, <<Ho azzeccato?>> sorrido e annuisco felice, poi mi giro verso la cucina.

<<Papà... Peter è qui!>>, papà si affaccia e lo saluta con sguardo truce, <<Oh Peter. Ciao.>> Peter arrossisce, <<Save signor Stark... Sono venuto per sua figlia...>>, papà sbadiglia, <<Il tempo di mettermi la giacca...>> gli butto le braccia al colore stampandomi un bacio sulla guancia <<Grazie papà!!>> lancio un urletto.

Scendiamo l'ascensore tutti e tre, forse era meglio se ci accompagnava Pepper, papà mi tiene lontana da Peter, fin quando non nismo in macchina. Mi accoccolo nelle braccia di Peter é chiudo gli occhi, poco dopo lui fa lo stesso.

Rimaniamo in attesa di fermarci, e, quando papà frena, si rivolge a me, <<Giada, fai un favore e scendi>>, sbuffo, <<Okay, ciao papà -gli do un bacio sulla guancia-. Non fargli il terzo grado... Mi raccomando...>> aspetto Peter sulla porta.

Dopo un bel quarto d'ora esce dalla macchina sconvolto.

Gli vado incontro, <<Che ti ha detto?>> chiedo curiosa, ma lui risponde con altrettanta paura, <<Cose che è meglio non dirti...>>.

Rabbruvidisco all'idea di mio padre così macabro.

Gli prendo la mano ed entriamo, Michelle ha un vestito nero e i tacchi, Ned il suo cappello da cowboy e gli altri amici del Decathlon i vestiti che mi avevano detto molto giorni prima.

Ci avviciniamo al gruppetto, parlottano animatamente di un argomento a caso e ogni tanto cambiano discorso.

Dato che non ci filano di striscio, diciamo di ballare, mi prende dai fianchi e io avvolgo le mie braccia al suo collo, preme la sua fronte contro la mia e fa scontrare i nostri nasi.

Iniziamo a ballare un lento, segue i miei passi senza spiccare parola, ma solo gemiti quando mi acciacca i pedi.

All'improvviso sento una fitta allo stomaco e contorco la bocca in una smorfia, Peter si ferma a guardarmi <<Che succede, piccola?>> respiro affannosamente cercando di trattenere le lacrime per il troppo dolore, <<È okay... Sto bene...>>.

Prendo forza e mi aggrappo alle sue spalle puntando le unghie nella stoffa della giacca, mi tiene stretta per i fianchi, impedendomi di scivolare, poi, fuori la finestra una grande espulsione.

Peter guarda prima me e poi il flusso di luce, poi ancora me, vuole andare a vedere...

Le forze mi abbandonano e vedo tutto buio, mi rannicchio al petto di Peter.

Poi, svengo.

Delle luci appannate, voci irriconoscibili provenienti da non so dove e una cosa dura Sutton la schiena.

Tutto quello che riesco a sentire o a vedere.

Apro di più gli occhi, sono in un'aula, su una cattedra, Ned è Michelle sono accanto a me.

Ma non vedo Peter...

<<Dov'è Peter? Cosa mi è successo?>>, Michelle mi prende la mano e accarezza il mio braccio, <<Tranquilla, Peter... ahem... è andato... -balbetta, non vuole dirmi qualcosa che non so su Peter- lui... è un... Sei svenuta per una perdita di energie!>> dice tutta di fretta. Mi alzo cercando di non piangere dal dolore e chiedo <<E l'esplosione?>>, Ned esita un momento, anche lui sa, <<Gli Avengers hanno raggiunto il luogo, anche Spiderman è con loro... Sono morte tre perone...>>, spalanco gli occhi realizzando ciò che ha detto.

Devo aiutarli.

Devo aiutarlo.

È ora che Giada si faccia da parte, è ora che NightGirl entri in gioco.

Giada_Mendes_Malfoy ☆

OMG, Spiderman is Peter Parker!! [COMPLETATA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora