Il Tempo Che Vorrei Stare Con Te

10 ancora noi

È acqua passata per me.
Queste parole mi risuonano Senna mia mente mentre sto davanti a lei impotente a parlare.
"Ma sono cose importanti credimi cose su di noi" ribatto quasi supplicandola."
"Per te ....Harry sono importanti per te...e poi non c'è nessun noi....forse non c'è mai stato".
"Ora sei ingiusta".
Lei alza le spalle come se non le importasse nulla di quello che ha appena detto.
"Lasciami parlare con te".
"Davvero Harry non sono arrabbiata, è solo che ormai è un capitolo chiuso per me e credimi mi dispiace pensare che tu possa star male per questo, se potessi lo eviterei. Se non rispondo al telefono è anche per questo, anche se è passato tanto tempo e non siamo più insieme saperti che tu possa star male mi dispiace".
" mi manchi...voglio che torni da me. Veramente ".
Mi ha guardato negli occhi per più di un secondo forse non di aspettava questa sfrontatezza da parte mia. Le si labbra di contraggono quasi in una smorfia quasi stesse accennando un sorriso.
"Tua madre come sta?".
"Non farlo con me....Non cambiare discorso".
Silenzio tra noi forse troppo. Sempre guardandoci negli occhi.
"Sei pazzesco davvero".
"Cosa."
"Fai Sempre cosi. Non cambi mai. Ogni volta che cerco di costruirmi qualcosa tu torni e distruggi tutto quello che faticosamente ero riuscita a mettere insieme. Ogni volta mi fai a pezzi, e quando finalmente riesco ad alzarmi tu ritorni".
"Ma questa volta è diverso".
Mi guarda e non dice nulla. Sapevo a cosa stesse pensando perché in fondo lo pensavo anch'io. Le mie parole le avevo dette troppe volte e lei Le aveva sentite troppe volte credendoci ogni volta. Mi sorrise dolcemente non era arrabbiata o  rancorosa mentre parlava era tranquilla. E li in quel momento ho provato per la prima volta la sensazione di averla persa forse per sempre. Lei si accorse della mia tristezza e dolcemente schiarendo la voce mi disse
"Se vuoi dopo che hai finito di fare la spesa potremmo andare a bere un caffè".
Annui subito come se non aspettassi altro.
Usciamo dal supermercato e ci avviamo per strada.
"Devo ritirare il gelato... Te la ricordi la vaniglia che fanno? Era la tua preferita".
"E lo è ancora...comunque ci vengo spesso. Abito da queste parti adesso."
"Non abiti più nell'altra casa?".
"No....ehm sai che sto per sposarmi".
"Si lo so".
"Beh ora viviamo qui....è casa di Alan".
Quel nome...non aveva detto lui...lo aveva chiamato per nome...
Preso non so da quale forza dentro me che  subito dissi
"Perché invece del caffè non prendiamo il gelato e andiamo a mangiarlo da me".
Non rispose subito il che mi fece sperare...
"Va bene...magari solo per un caffè poi devo andare a casa ho delle cosa importanti da fare".
"Con lui?". Dissi schifato
"Alan si chiama Alan....e poi non penso ti riguarda più la cosa".
Arriviamo A casa mia e percorrere le scale con lei mi fanno ricordare la prima volta che la portai a casa. Ora le cose erano cambiate non per me...io l'avrei presa e baciata con forza spingendola contro il muro. Ma ormai il muro era tra noi.