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Nicole's pov

Terminato il concerto, ancora al settimo cielo per tutte le emozioni che avevo provato, mi avviai lentamente verso l'uscita. Non me ne sarei mai andata da lì, il tempo era volato, con migliaia di persone che cantavano insieme quelle meravigliose canzoni.
Grazie a quel concerto ero riuscita anche a farmi molte amiche, che purtroppo, però, avrei dovuto abbandonare quando sarei tornata a casa, in Italia.

Tornai verso l'appartamento affittato dalla mia famiglia, ancora con la mente nel bel mezzo del concerto.
Mentre stavo per entrare in soggiorno, sentii le voci dei miei genitori che discutevano.
"Non mi sembra giusto! Perché non ti sei difeso?" diceva mia madre, nervosa.
"Rischiavo solo di peggiorare la situazione. So che non è giusto, ma ormai è andata così".
Senza far capire che li avevo sentiti, entrai nella stanza.
"Sono a casa! Grazie mille, è stata l'esperienza migliore della mia vita!" li abbracciai.
"Ne siamo felici" mi rispose mia madre.
Decisi che non avrei chiesto nulla sulla discussione che avevo sentito, se me ne avessero voluto parlare sarebbero stati liberi di farlo.
Mio padre quindi uscì e tornò solo dopo cena.
Una volta fatta una doccia veloce, io andai nella mia stanza e iniziai a guardare i video fatti al concerto. Mi fermai poco dopo, sentendo di nuovo le voci nervose dei miei genitori.
Mia madre entrò.
"Senti, Nicole... ti devo parlare seriamente".
"Certo mamma, dimmi pure" le risposi, togliendo gli auricolari.
"Stamattina hanno chiamato tuo padre dal lavoro. Erano arrabbiati perché aveva preso le ferie proprio in questo periodo di impegni, nonostante ne avesse diritto. Lo hanno licenziato. Ora ne sta già cercando uno nuovo, vorrei solo che tu capissi che per questo potremmo essere costretti a partire prima"
"Certo mamma, avete già fatto tanto per me. Sono felice per oggi, mi basta questo"
Mia madre annuì, sollevata, e tornò in soggiorno.
Prima di quel momento, solo mio padre lavorava, quindi era importante che tornasse presto a farlo, ma mi sarei impegnata il più possibile a non farglielo pesare.

Il mattino successivo mi svegliai pensando al concerto, piangendo per la nostalgia di quei momenti.
Quando Shawn cantava, riusciva ad annullare ogni distanza con i fan, e questa caratteristica lo rendeva speciale più di quanto non lo fosse già.
Pensando a quei momenti, mi sentivo proprio come nella sua canzone The Weight:

I wanna go back
Forget that it's over

Avrei davvero voluto che quel concerto durasse per sempre.

Mi decisi ad uscire.
Ad un certo punto vidi davanti a me un ragazzo che assomigliava a lui.
"Di sicuro non sarà Shawn, sono ancora emozionata per il concerto e quindi mi sembra di vederlo ovunque" pensai.
Ad un tratto vidi cadere qualcosa di luccicante dalla sua mano.
"Aspetta! Ti è caduto qualcosa!" gridai, raggiungendolo di corsa e abbassandomi per raccoglierlo. Lo riconobbi subito: era l'anello che il mio idolo portava sempre al dito.
Sollevai il viso e mi trovai davanti il suo volto da angelo che mi sorrideva. Probabilmente diventai rossa come un pomodoro. - O forse sarebbe meglio dire come... non lo so, qualcos'altro di rosso, dato che Shawn odia i pomodori - pensai.
"Grazie" mi rispose, "Tengo molto a questo anello, grazie mille"
Non mi venne spontaneo comportarmi da fan, non iniziai ad urlare e nemmeno gli saltai addosso.
"Figurati, mi fa piacere" replicai, con un filo di voce.
"Come ti chiami?"
Shawn Mendes mi aveva appena chiesto il mio nome! Avevo l'impressione che il mio cuore stesse per esplodere.
"Io sono Nicole"
"Piacere, Shawn"
"Sì... so chi sei" accennai con un sorriso.
"Davvero? Non credevo, normalmente le ragazze che mi conoscono quando mi incontrano iniziano ad urlare e subito mi chiedono una foto. Quindi... grazie anche per avermi trattato come se fossi una persona come le altre!"
In effetti sapevo che Shawn desiderava sempre di essere trattato come tutti gli altri, ma non lo avevo assolutamente fatto apposta. Ero rimasta come stregata dal suo sorriso.
"Non devi ringraziare... anche tu devi vivere la tua vita" cercai di prolungare il discorso. Forse ero egoista, ma volevo che restasse a parlare con me. Era davvero la persona che sembrava sempre, un ragazzo timido e dolce.
"Non puoi capire quanto mi rende felice quando qualcuno la pensa così. A me piace che tra me e chi mi segue non ci sia un rapporto artista-fan, ma un rapporto da persona a persona".
"Non posso dire di capirti purtroppo, ma sono d'accordo con te".
Mi sorrise di nuovo.
"Bene. Ora devo andare, ma spero davvero di incontrarti di nuovo" mi disse, "Anzi, ti andrebbe stasera di incontrarci davanti a quel bar", lo indicò con il dito, "in modo da poter parlare un po'? Sai, non trovo molte ragazze così educate con me e mi farebbe piacere fare due chiacchiere. Sempre se anche a te va bene"
"Certo!" come potevo dire di no a Shawn Mendes che mi chiedeva di incontrarmi di nuovo?
Mi sentivo davvero fortunata.
"A dopo", ci salutammo.
Provai una strana sensazione, come se mentre parlavo con lui tutto quello che ci circondava non esistesse.

She'll Be The One || Shawn Mendes [SOSPESA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora