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Erica's pov

Uscii dal mondo dei sogni sentendo la sveglia che avevo puntato per evitare di arrivare in ritardo all'incontro con Nash. Non volevo di certo fare brutta figura. Non sapevo se definirlo "appuntamento", ma il solo pensarci mi metteva ansia.
Mi preparai il più in fretta possibile, sapendo che ci avrei messo fin troppo in ogni caso, soprattutto per scegliere cosa mettere.
Riuscii a decidermi quando mancavano dieci minuti all'orario prestabilito, per cui dopo uscii velocemente e andai verso il parco.
Vidi Nash seduto in disparte e mi avvicinai a lui in silenzio.
"Ciao" mi salutò, alzando lo sguardo.
"C-ciao" dissi imbarazzata, "Ti ho fatto aspettare?"
"No, non ti preoccupare"
Mi sedetti indifferentemente accanto a lui, che si girò e mi sorrise, facendomi arrossire.

"Sei d-davvero carina" disse con un filo di voce.
"Grazie..." abbassai lo sguardo. Mi metteva a disagio ricevere complimenti.
Vedendomi fare quel movimento, subito Nash si preoccupò:
"Scusa, forse non avrei dovuto...?"
Notai che rigirava nervosamente qualcosa tra le mani, un foglietto di carta, tanto scarabocchiato e stropicciato da essere inutile.
"No, non ti preoccupare" lo rassicurai.
Dopo altri suoi tentativi di iniziare un discorso, non riuscii più a trattenermi e mi gettai in lacrime tra le sue braccia, apparentemente senza un motivo. Con mia sorpresa non mi allontanò, ma anzi, mi strinse a sé. Mi sembrava che il cuore potesse esplodermi in petto da un momento all'altro, e sembrava che anche Nash fosse agitato. Lo sentivo quasi tremare.

Avevo ceduto, non ero riuscita a trattenere tutta l'ansia che avevo per quell'incontro. Volevo che tutto andasse per il meglio, ma avevo appena rovinato ogni cosa. Feci per andarmene, dispiaciuta, quando Nash intervenne:
"Erica..."
Mi voltai a guardarlo.
"Sai, ultimamente ho fatto parecchi errori"
Mi accigliai, non capendo dove volesse arrivare con quel discorso.
"Però... Da quando sei arrivata tu..." sospirò, "È dal primo momento che ti ho vista che ho provato qualcosa per te. Sento che questa volta potrebbe non essere un errore... E se anche lo fosse, sarebbe il migliore che io abbia mai fatto"
Non me lo sarei mai aspettata, quelle parole erano così dolci ed erano rivolte a me.
Avrei voluto evitare di piangere di nuovo, ma non ci riuscii.
Subito dopo, Nash si avvicinò a me e fece scontrare le nostre labbra.
Non sapevo cosa fare. Non credevo nemmeno che stesse accadendo realmente, sembrava di essere in un limbo, tutto accadeva in modo troppo rapido ma allo stesso tempo sembrava fosse a rallentatore.

Il ragazzo dei miei sogni mi stava davvero guardando negli occhi. Mi sforzai di restare coi piedi per terra, senza fantasticare, e lui per una volta non scomparve dissolvendosi lentamente, non era più una visione.
Mi rivolse un cenno interrogativo, e io sorrisi e annuii. Sarei stata una pazza a rifiutarlo, non avrei sprecato quell'occasione che per una volta mi era stata concessa. Nash era una persona fantastica, lo ammiravo da tanto tempo.
"Nash, davvero, non ci posso credere..." lui mi bloccò prima che potessi continuare.
"Devi crederci. È vero, sono qui, lo so che è strano ma è così"
Detto questo, mi porse la mano, che io presi immediatamente, temendo che potesse cambiare idea da un momento all'altro. La mia autostima non era mai stata molta, non mi sentivo adatta.
"Ti va di fare una passeggiata?" propose, e io accettai volentieri. Stavo bene in sua conpagnia, e anche se molti dicevano fosse impossibile amare un idolo, io lo avevo sempre amato, e pensavo che solo chi lo avesse provato potesse capire. Lo avrei sempre messo al di sopra di ogni cosa, ero più preoccupata per la sua sicurezza che per la mia. Le altre persone mi davano della stupida, illusa, e molto altro, cose ben peggiori, ma l'importante era che non osassero sfiorare lui.

Nash mi fece salire in macchina.
"Dove stiamo andando?"
"Sorpresa" rispose, sorridendo. "Tieni gli occhi chiusi"
Ero troppo curiosa, per cui non lo ascoltai e lui mi rispose con un'occhiataccia.
"Siamo arrivati" disse ad un certo punto.
Ci allontanammo di poco dall'auto e mi ritrovai davanti una spiaggia stupenda.
Camminammo a lungo mano nella mano, per poi sederci sulla sabbia.
Parlammo del più e del meno e mi sembrò di conoscerlo da sempre, mi aveva portata a ricordare quella come la normalità delle cose, prima di quel giorno non esisteva più nulla.

Spazio autrice
Questo capitolo non mi convince, ma dovevo aggiornare. Sto perdendo l'ispirazione per questa storia... non mi piace. Per ora devo ancora fare un paio di capitoli che non saranno bellissimi perché è quel che avevo già progettato per questa storia, ma poi cercherò di fare capitoli molto migliori e più interessanti, più coinvolgenti.

Non smettete di leggere, spero di non deludere le vostre aspettative.

Muffin come al solito a chi vota e commenta😉

She'll Be The One || Shawn Mendes [SOSPESA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora