13.

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Nicole's pov

Stavo salutando Nash e le ragazze quando anche Shawn fece per andarsene.
"No Shawn, aspetta" decisi di fermarlo.
Mi guardò interrogativo. Avevo bisogno di sistemare del tutto le cose tra noi.
Quando tutti gli altri si allontanarono lo feci entrare in casa e lo accompagnai nella mia stanza, dove la chitarra che avevo preso per lui era riposta in un angolo. Lo feci sedere sul letto per poi aprire la custodia dello strumento e posarglielo sulle gambe.
"Tieni. È per te, per ricambiare l'anello, grazie ancora, è stupendo" dissi, sedendomi accanto a lui e appoggiando la testa sulla sua spalla mentre lo osservava.
"Non dovevi, grazie, è bellissima" sollevò lo sguardo e mi sorrise, abbracciandomi.
"Provala" mi spostai leggermente. Volevo sentirlo suonare quella chitarra sapendo che gli avrebbe sempre ricordato me.
Prima di fare quello che gli avevo detto, si fermò a guardare ogni minima parte dello strumento, sfiorandone delicatamente le corde e i dettagli incisi. Da sempre sognavo, nei film mentali fatti quando ero una semplice fan, di essere guardata da lui in quel modo; quando aveva una chitarra era così preso da quel che stava osservando da uscire per un momento dal mondo reale. E forse stava per succedere.
Riprendendomi da quei pensieri, fui sorpresa sentendo quello che suonava, stava provando parti di varie canzoni, prima la base di Treat You Better, per poi passare a Life of the party, seguita da There's Nothing Holdin' Me Back e, la più inaspettata, Lights On.
Posò poi di lato la chitarra, mentre io lo osservavo, ancora confusa da quello strano susseguirsi di accordi.
"Grazie" mi sorrise.
Ero felice che si fosse risolto tutto così in fretta, ero stata terrorizzata dal fatto che il sogno che stavo vivendo potesse trasformarsi in un incubo da un momento all'altro. Ero anche felice che, all'apparenza, tra Shawn e Nash fosse tutto normale, e che quest'ultimo sembrasse da subito particolarmente interessato a Erica. Anche lei meritava di avere la fortuna che aveva colpito casualmente me.

Si stava facendo tardi.
"Scusami, non volevo trattenerti così a lungo" sospirai.
"Non ti scusare. Sai che..." esitò. Era ancora un po' a disagio ad esprimersi in modo così diretto, ma continuò.
"Sai che resterei sempre con te"
La distanza tra le nostre labbra si annullò in un istante. Dannazione, avevo avuto così tanta paura di perderlo.
"Shawn... se per te non è un problema... r-resteresti qui stanotte?" cedetti. Il mio timore era quello di addormentarmi e risvegliarmi di nuovo nella mia vecchia vita, quella di tutti i giorni in Italia.
"S-se ti va bene, puoi stare nell'altra stanza... quella dove stavano i miei genitori, è comunicante con questa" dissi poi, indicando una porta, in preda all'imbarazzo. Non volevo far sembrare di voler correre troppo, non era mia intenzione fare quello. Mi bastava sapere che, svegliandomi dopo un brutto sogno, ci sarebbe stato lui poco distante da me.
Lui, in risposta, si mise a ridere e annuì. Non volevo immaginare quanto potevo essere rossa in quel momento. Sperai di non assomigliare troppo ai pomodori, tanto odiati da lui.

Accompagnai Shawn nella stanza accanto per mostrargliela. Mi sedetti nuovamente al suo fianco, non sapendo che cosa dire.
"Tutto bene?" mi chiese, vedendomi pensierosa. Il suo lato dolce mi aveva colpita da subito, e quelle parole mi fecero provare una sensazione indescrivibile. Annuii.
Lui mi cinse delicatamente i fianchi, avvicinandosi a me.
"Se c'è qualcosa che non va, dimmelo immediatamente" continuò, con tono rassicurante.
"Certo. Solo sono un po' confusa... ho avuto paura, Shawn" ammisi.
"Lo immagino. Se è anche solo una minima parte di quella che ho avuto io, è comunque tanta..." sospirò.
"Ma ora è tutto a posto. Non devi aver paura, io sono con te. Ora dobbiamo essere felici" sorrise. Altro suo pregio era quello di riuscire sempre a dire la cosa giusta nel momento giusto, anche se non se ne rendeva conto.
"Senti, non c'è nulla di male se restiamo entrambi a dormire in questa stanza" propose, spostando lo sguardo verso il pavimento, come se fosse anche lui in imbarazzo.
"No..." dissi, esitando, anche se avevo un enorme bisogno di stringerlo a me, di averlo accanto.
Mi sentii meglio dopo qeulla conversazione. Parlare con Shawn era stato da subito così facile, mi sentivo di conoscerlo da sempre. Quella notte lo conobbi da un punto di vista diverso, tutto accadde in un attimo.

Spazio autrice
😏😏
Contenti che io abbia aggiornato prima?

Ringraziate WifeofMattEspinosa e EricaMallas8 per questo aggiornamento extra :3

Se il capitolo vi è piaciuto, votate e commentate! (Non voglio minacciarvi dicendo che se non lo fate vi tiro pomodori finché non chiedete pietà in ginocchio piangendo, ma se necessario sappiate che questa è una minaccia u.u)

Quali pov vi piacerebbe vedere nei prossimi capitoli? (In realtà li ho già scritti, ma non ditelo a nessuno)

E boh evito di renderlo un interrogatorio quindi vi saluto. A sabato prossimo!

She'll Be The One || Shawn Mendes [SOSPESA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora