Capitolo 1

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Sono appena arrivata in aeroporto, non so dove siano gli altri e sto per prendere il telefono quando mi sento chiamare e vengo travolta da una furia riccia.

“Shady!” si stacca da me e mi sorride felice.

“Vieni andiamo dagli altri” mi prende per il polso e mi trascina per l’aeroporto.

Sono stanchissima; ieri una volta tornata a casa, dopo aver salutato a malavoglia Federico, ho fatto subito la valigia e preparato le cose che mi sarebbero servite in questo mese scarso, poi sono crollata a letto e ho passato una notte d’inferno continuando a svegliarmi anche a causa del caldo asfissiante. Troppo presa dai miei pensieri non mi sono accorta che Shady si è fermata quindi vado a sbattere contro la sua schiena rischiando di farla cadere ed io insieme a lei.

“Ed ecco la Paper combina guai!” esclama Mike, sorrido e corro ad abbracciarlo; mi prende al volo e mi fa roteare in aria come se fossi una bambina. Appena mi mette a terra vado ad abbracciare Vitto che ha un sorriso smagliante e ho la sensazione che il motivo di quel sorriso sia la presenza di Andreas. Abbraccio anche Andreas che mi chiede se sto bene ed io annuisco sorridendo; poi vedo Riccardo e abbasso subito lo sguardo indecisa sul da farsi.

“Beh e a me non abbracci?” mi chiede con dolcezza e io vorrei solo schiaffeggiare quel bel faccino che si ritrova. Quando vede che rimango ferma e lo fisso, come a volerlo sfidare, si avvicina e mi abbraccia lui. Rimango pietrificata e dopo pochi secondi vedo Mike avvicinarsi. Borbotta qualcosa, stacca Riccardo di poco da me (beccandosi un’occhiataccia da parte sua), prende le mie braccia e le allaccia dietro il collo di Riccardo, poi mette una mano sulla mia schiena e una su quella di Riccardo e ci spinge vicini tornando vicino a Shady. Tutti scoppiano a ridere mentre io stringo leggermente Riccardo, il quale aumenta la presa e inizia a dondolare. Quando mi stacco dall’abbraccio mi lascia un bacio sulla guancia e io arrosisco come al solito. Riprendo la mia valigia, mi schiarisco la voce.

"Beh, andiamo?"
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Sono seduta vicino ad Andreas e vicino a lui c’è Vittoria. In teoria il viaggio dovrebbe durare solo un’ora e mezza visto che stiamo andando in Sardegna. Shady sa quanto io ami questa isola e ha deciso di affittare un appartamento per tutto il mese di agosto. Vittoria si è addormentata dopo poco dalla partenza mentre io sto fissando le nuvole. Andreas non ha ancora detto nulla e mi sembra fin troppo strano; decido di non pensarci e di provare a dormire un po’.
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Sento una mano posarsi sulla mia spalla e scuotermi leggermente. Apro gli occhi e sbadiglio per poi girarmi verso Andreas.

“Siamo arrivati?”

“No ma manca poco, volevo parlarti” mi sorride dolcemente e io vorrei solo tornare a dormire.

“Beh dimmi” il mio tono di voce è seccato e lui sembra essersene accorto perché mi fa una smorfia.

“Con Riccardo come va? Da come ti ha abbracciato sembrava volesse inglobarti” scoppio a ridere per come lo ha detto e scuoto leggermente la testa.

“Non lo so Andre, sai bene che non ci siamo sentiti in questo periodo e mi sembra strano il suo comportamento. Sinceramente sono un po’ delusa e arrabbiata con lui però non importa, so come gestirla. Credo” mi guarda un po’ poi si gira dall’altra parte come a cercare qualcuno e io lo guardo perplessa.

“Credimi quando ti dico che gli sei mancata, non posso dirti nient’altro ma dagli una possibilità e cerca di capirlo” continuo a guardarlo confusa ma annuisco. Lui ridacchia e “Fidati di me Paper e non guardarmi così che fai troppo ridere”. Gli tiro uno schiaffetto e mi appoggio alla sua spalla, consapevole che a breve atterreremo.
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Siamo appena arrivati all’appartamento ed è davvero stupendo. Lasciamo le valigie nella cucina-salotto e io vado subito in bagno. Quando esco tutto mi guardando divertiti.

“Mia mamma mi ha fatto bella mica con una vescica di ferro” dico ironicamente e tutti ridono mentre Riccardo mi fissa e mormora un “già”. Faccio finta di niente e prendo la mia valigia chiedendo a Shady come ci dobbiamo sistemare.

“Beh ci sono due letti matrimoniali e poi due lettini singoli che volendo possono venire uniti” la guardo annuendo e so già che lei e Mike dormiranno insieme visto che stanno insieme.

“Quindi tu con Mike, io con Vitto e Andre e Riccardo insieme? Vi va bene?” chiedo guardando gli altri.

“Scordatelo che dormo con Riccardo, scalcia come pochi e si continua a muovere” lo guardo sorpresa, in casetta dormiva tranquillo senza fare casino, piuttosto ero io che mi rotolavo ovunque e il più delle volte mi svegliavo cadendo.

“Ma non è vero Andre sono tranquillissimo quando dormo, quella che fa casino è la papera” lo guardo male mentre tutti ridono. A questo punto Vittoria gli da ragione e dice che non vuole trovarsi ricoperta di lividi per colpa dei miei calci. Quindi non so come arriviamo alla soluzione di farmi dormire con Riccardo.

“Non posso dormire con Andreas?” chiedo con una smorfia.

“Guarda che non mangio eh” lo guardo di nuovo male e imbronciata vado in camera. L’unica soluzione è dormire nei lettini. Separati.

“Bene io prendo questo” dico mollando la valigia appena davanti la porta della stanza e buttandomi sul letto. Sto una mezz’oretta così senza fare nulla e sento la porta di casa aprirsi, quindi suppongo siano usciti a prendere il pranzo. Mi alzo e apro la valigia. Guardo l’armadio e poi i miei vestiti: voglia di metterli via zero. Inizio ad appendere i vestiti e i pantaloni, poi prendo le magliette e inizio a metterle in un cassetto. Quando nella valigia è rimasto solo l’intimo entra Riccardo. Mi guarda e mi sorride chiedendomi se ho bisogno di una mano; scuoto la testa per dirgli di no.

“Hai intenzione di tenermi il broncio per sempre?”

“Forse” rispondo sollevando le spalle e lui rotea gli occhi per poi avvicinarsi alla mia valigia. Lo ignoro e finisco di mettere vie le mie magliette.

“Uhm che dici se questo me lo fai vedere indossato?”

“Cosa?” mi volto e lo trovo con un completo intimo decisamente poco casto in mano e un sorrisino strafottente in faccia. Inizio a boccheggiare non sapendo cosa dire così mi limito ad avvicinarmi riprendendo ciò che è mio e dire: “ti piacerebbe”.

“Oh sì, decisamente. Credo che il blu elettrico ti doni” mi risponde per poi scoppiare a ridere notando la mia espressione sconvolta. Mi da un bacio sulla guancia e va a prendere la sua valigia. Intanto io chiudo la mia e la metto sotto il letto siedendomici poi sopra. Quando torna con il suo valigione mi avverte che gli altri sono andati a prendere qualcosa da mangiare e io annuisco. Poi mi alzo e inizio ad aiutarlo silenziosamente. Gli lascio mettere via le ultime cose, ovvero i boxer e le calze. Lui mi guarda sorridendo e scuote la testa. Sto per uscire dalla stanza per andare in cucina a bere quando mi ferma per un polso; mi giro e inclino leggermente la testa verso destra, come a chiedergli di cosa ha bisogno.

“Scusa se non mi sono fatto sentire e scusa se ho provato a impedirti di sentire Michele, possiamo fare finta di niente e ritornare come prima?” lo dice con un sorriso timido e so che sono delle scuse sincere. Non so se Andreas gli ha detto qualcosa o meno ma so che non ho decisamente voglia di tirare le cose per le lunghe per cui annuisco e lo abbraccio. Mi stringe più forte, come in aeroporto e mi lascia un bacio in fronte.

“Vedo che lasciarvi soli ha funzionato, a quando le nozze? ” la voce di Vittoria mi fa sobbalzare e la fulmino con lo sguardo mentre Riccardo fa un sorrisino.

“Beh stiamo qua a guardarci o andiamo a mangiare? Io ho fame” così li sorpasso e vado in cucina dove Shady sta apparecchiando. La aiuto e, tra una risata e l’altra, mangiamo la nostra pizza.

È l'amore che ci tiene in vitaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora