“Il bagno è mio!” urlo appena entro in casa.
“Ma tu ci stai le ore dentro non è giusto!” esclama Andreas imbronciato.
“Dovremo pur mangiare qualcosa no? Qui sono l’unica che cucina decentemente, quindi prima mi lavo prima avremo il nostro pranzo."
“La paper ha ragione."
“Per te avrebbe ragione anche se dicesse che gli asini volano” sbuffa divertito Mike e Riccardo gli fa il verso.
“Forza bambini smettete di stuzzicarvi e iniziate a pensare a cosa volete per pranzo. Nulla di troppo complicato per favore."
“Ehi non sono un bambino!” esclama indignato Riccardo.
“Già neanche io, può confermare Shady!” un coro di versi disgustati si alza mentre Shady arrossisce e gli tira uno scappellotto. Vado a prendere le cose per la doccia e questa volta mi ricordo dei miei vestiti. Mi chiudo in bagno e faccio il più veloce possibile. Appena esco mi guardano tutti stupiti.
“Solo venti minuti Fefè e questa volta ti sei ricordata anche i vestiti” esclama Riccardo e lo guardo male.
“Fefè? Ricordata i vestiti? Cosa mi sono persa?” chiede Shady con un sorrisino.
“Oh niente” scoppio a ridere e quando mi calmo riinizio a parlare “l’altra sera quando è tornato a casa con Vittoria e Andreas era leggermente ubriaco e continuava a chiamarmi Fefè. Quindi adesso ha incominciato a farlo anche da sobrio e ieri quando mi sono lavata ho dimenticato i vestiti fuori dal bagno quindi me li ha portati lui” faccio spallucce appena termino di parlare e Andreas mi guarda perplesso. Alzo un sopracciglio come a chiedergli cosa c’è e lui scuote impercettibilmente la testa.
“Bene, ora che i vostri dubbi sono stati chiariti, cosa volete per pranzo?”
“Fai la carbonara?” mi chiede Vittoria con gli occhi a cuoricino e io acconsento. Inizio a cucinare e gli altri si lavano a turni. Mentre metto su l’acqua per la pasta inizio a canticchiare.
“Ti avrei voluto dire che a volte, mi viene voglia di chiamarti in piena notte e scusa se mi freno ma non ho la forza, ho sempre voglia di stravolgerti la vita, di lottare contro tutti per te e mentre ascolti queste mie parole in fondo lo so, che dentro sorridi."
Quando inizio a cantare il ritornello un voce si aggiunge alla mia e due mani si poggiano sui miei fianchi.
“Stammi vicino da togliermi il fiato stanotte, stammi vicino quando tutti diranno di stare lontano da me, che queste braccia sono così stanche, stanche di respingerti ora, che queste braccia ti stanno aspettando ancora” poggia la testa sulla mia spalla e inizia a dondolarsi leggermente.
“Ti avrei voluto dire che ne varrà la pena, ma forse adesso è meglio lasciarsi andare ancora, lasciamo stare gli altri che volano a metà. La mente a volte sbaglia, il cuore non perdona e sono qui per questo, per riprovarci ancora. Stammi vicino da togliermi il fiato stanotte, stammi vicino quando tutti diranno di stare lontano da me, che queste braccia sono così stanche, stanche di respingerti ora, che queste braccia ti stanno aspettando ancora" mi gira verso di lui e poggia la fronte sulla mia, mentre io allaccio le mani dietro al suo collo.
“Stammi vicino da togliermi il fiato stanotte” mormora per poi sorridermi. A interrompere il nostro momento è la voce di Andreas.
“Cosa era quello?” chiede con tono scioccato; mi rendo conto solo adesso della posizione compromettente in cui siamo e mi stacco velocemente mentre mi sento avvampare. Girandomi noto che ci stanno fissando tutti con un sorrisino.
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È l'amore che ci tiene in vita
Fanfic"Müller, obbligo. Ricordati che la tua furia dovrebbe scatenarsi su Fede, non su di me" lo guardo di nuovo male e lui mi sorride. "Bene, che dici di baciare Federica?" sorride falsamente mentre io sbianco e Riccardo lo fulmina con lo sguardo. "Come...