13. Operazione di soccorso

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Per il nostro primo anniversario io e Nicki decidemmo di andare a cena a Santa Monica in un ristorante da tre stelle Michelin. La maggior parte della cena la trascorremmo a prendere in giro il cibo che ci veniva servito e a ridere su ogni similitudine che ci venisse in mente. Forse avremmo dovuto essere meno snob e andare a mangiarci una pizza in spiaggia. Finalmente all'arrivo di un normalissimo sorbetto alla mela verde mi sentii come tornato nel mondo reale.
- “La cosa assurda è che tutti sembrano sapere cosa stanno mangiando” disse Nicki osservando gli altri tavoli.
- “Ma perchè l'abbiamo fatto?!”
- “Per sembrare una coppia normale”
- “Però alla fine sono piuttosto sazio... non l'avrei mai detto”
- “Visto che abbiamo finito ti vorrei parlare di una cosa che...”
- “Signori, tutto bene?” Un membro dello staff del ristorante era venuto ad assicurarsi che fossimo soddisfatti del servizio. Greg. Aveva la divisa con il cartellino nominativo ben in vista. Chissà quante ore di corso avrà dovuto svolgere Greg per sapersi muovere in un posto così. Io non so se ne sarei stato in grado. Rispetto per Greg.
- “Si perfetto. Ah ci può portare il conto?”
- “Certamente” e se ne andò con passo svelto. Era come trasparente per i clienti, nessuno lo notava.
Proposi a Nicki una passeggiata per Santa Monica.
- “Ci prendiamo i churros?”
- “Scordatelo! Hai detto che eri sazio, non fare il maiale”
Tornò Greg con il conto e nel mentre il mio cellulare iniziò a suonare insistentemente. Numero sconosciuto. Infilai delle banconote da cento nel fascicolo con lo scontrino e Greg risparì alla cassa. Risposi.
“Cazzo devi venirmi a prendere”
- “Chi sei?”
Nicki mi guardava con sguardo interrogativo.
“Alexis! Sono a Calabasas, stavamo svaligiando una casa, è di una presentatrice della CBS o che cazzo ne so, sono arrivati degli agenti e gli altri sono scappati e sono rimasta da sola.”
- “Aspetta aspetta... c'è la polizia li?”
Lo sguardo di Nicki si fece più preoccupato. Le feci cenno di stare tranquilla.
“No! Se ne sono andati, il punto è che... come cazzo ci torno a casa adesso?”
- “Chiama Courtney o Nick o...”
- “Non mi rispondono! Chissà dove sono! Devi venirmi a prendere o faccio un casino! Vi denuncio tutti”
- “Ok ok arrivo, stai calma. Mandami l'indirizzo preciso”
Quando terminai la conversazione, Greg tornò con il resto e Nicki aveva capito...
- “Era lei?! Che cosa vuole?”
- “Che la vado a prendere a Calabasas o siamo tutti fottuti”
Ci alzammo e raggiungemmo la macchina nel parcheggio.
- “Ti porto a casa prima ok?”
- “No vengo anche io! Quella stronza, è il nostro primo anniversario da coppia semi normale! Non poteva chiamare i suoi fedelissimi compari?”
- “Non le rispondono”. Accellerai lungo il vialone.
- “Ah chissà perchè... E comunque poteva anche tornare a piedi, non le fa male un po' di attività fisica”
Quando arrivammo nella strada indicata da Alexis, lei non c'era.
- “Pazienza, se la sarà mangiata un coyote. Dai torniamo indietro”
Nicki era ancora insofferente, nonostante avesse deciso lei di venire, avrebbe fatto volentieri a meno di portare a termine l'incontro. Fermai l'auto su un lato della stretta stradina e nemmeno qualche secondo dopo Alexis sbucò fuori da un cespuglio. Aveva con se un borsone pieno di roba. Fece un cenno con la mano prima di aprire il portabagagli, poi salì in macchina.
- “Oh ci sei anche tu...” disse appena a bordo.
- “Si da il caso che all'anniversario col mio ragazzo ci sia anch'io”
- “Ragazze... per favore. Abbiamo un'ora di convivenza forzata per tornare in centro città”
Durante il tragitto Alexis ci raccontò che lei e i ragazzi erano riusciti come sempre ad entrare e a prendere vestiti e gioielli ma che avendo acceso troppe luci, i vicini si erano insospettiti e sapendo che la proprietaria era fuori città hanno chiamato la polizia. Gli altri erano riusciti a scappare ma Alexis era rimasta indietro con parte del bottino. Eravamo ormai quasi arrivati quando pensai di approfittare della sua presenza per fare qualche domanda con tono indifferente...
- “Come siete messi per il colpo al diamante?”
- “Noi bene, voi?”
Risposta troppo sintetica.
- “Non c'è male. Speriamo di non incontrarvi però”
- “Non temere, quel diamante sarà nostro ancora prima che inizi l'after party. Peccato per te Nicki, ti starebbe bene se lo indossassi”
- “Sicuramente più che a te”
Riportammo Alexis a casa sua, riprese la refurtiva dalla mia auto e ci salutò entusiasta. L'idea di aver rischiato l'arresto e anni di carcere per furto non l'avevano minimamente sfiorata. Che alla fine... è un modo di vivere meraviglioso.
- “Beh è ovvio che loro saranno li prestissimo ad aspettare quella sera. Dovremmo inventarci qualcosa per anticiparli” disse Nicki.
Svoltai a destra per tornare sulla strada principale.
- “Dormi da me o ti porto a casa?”
- “A casa, domani devo studiare. Anzi... ti volevo parlare di una cosa prima a cena”
- “Ok” Semaforo rosso. La guardai.
- “Ecco noi non... non possiamo continuare così. Ho parte della mia roba a casa, parte da te e parte a Torrance. Facciamo avanti e indietro continuamente. E non è il massimo incontrare i tuoi genitori in corridoio mentre indosso solo una tua maglietta o nemmeno vedere mia mamma che ti chiama 'bel biondo' a colazione. Per non parlare di mia sorella...”
Scattò il verde.
- “Dove vuoi arrivare?”
- “Dovremmo scegliere un posto per noi.”
- “Stavamo bene a Torrance...”
- “Si si certo ma ci siamo stati solo qualche mese e non è vicinissimo. Ma mi va bene anche tornare la quando tutta questa faccenda sarà finita. Vorrei solo... fermarmi stabilmente. Con te e basta.”
Non avevo mai riflettuto su questa cosa. In effetti eravamo continuamente l'una a casa dell'altro, uno spostamento continuo e una totale mancanza di privacy.
- “Conosci il nostro budget. Cerca una casa qui, anche in affitto o non so. Quello che vuoi...”
- “Dici davvero?”
- “Basta che abbia la vista sul mare, la piscina, il campo da tennis... e una bella cassaforte”

The Bling Ring 2.2 - Make it twoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora