4. Faccia a faccia

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Rodeo Drive nel fine settimana era un via vai continuo di persone, tra turisti e assidui frequentatori di boutique di lusso. A complicare la cosa trovammo anche tratti di strada chiusi per l'allestimento di un red carpet e un giocatore dell'NBA inseguito dai paparazzi. Anche noi, nel nostro piccolo, ci sentivamo un po' celebrità. Molti degli abiti che indossavamo provenivano da armadi che non erano i nostri e le ragazze sembravano sfilare su una passerella alla settimana della moda. Arrivammo alle cinque in punto al locale ma gli altri avevano già riservato un tavolo per tutti in un'area appartata.
- "Sono qui dalle quattro, te lo dico io..." sussurrò Cloe a Sam.
Li salutammo freddamente, con distacco e ci sedemmo nelle poltroncine lasciate libere davanti a loro. Vestivano abiti firmati anche loro.
- "Ragazzi, finalmente!" esordì Alexis, apparentemente entusiasta. "Dovremmo presentarci. Queste sono Rachel e Courtney" indicò rispettivamente la ragazza mora dall'aspetto malinconico e la bionda. "E loro Nick e Jay". Fece un cenno ai due ragazzi seduti alla sua destra. Nick era quello dai capelli castano chiaro e Jay di origine sudamericana. Sam ci presentò a sua volta. Trovavo sinceramente divertente il fatto che sembrassero i nostri alter ego e che nessuno ci facesse caso.
- "Beh, sotto con le domande!" disse Alexis esaltata. Doveva essere la capogruppo in un certo senso. Il potere decisionale sembrava più nelle sue mani che negli altri quattro ragazzi, i quali erano piuttosto passivi.
- "Da quanto lo fate?" chiese Cloe.
- "Da quando voi avete smesso. Si, lo so che siete voi i ladri di lusso che l'anno scorso hanno svaligiato mezza Los Angeles"
Mark assunse uno sguardo tra preoccupazione e sorpresa.
- "Siete stati strafighi..." si affrettò ad aggiungere lei.
- "Come avete fatto a eludere il sistema di allarme dalla Spears?" chiesi.
- "Informazione riservata. Però se vuoi te lo dico in privato..." Alexis sorrise e mi fece l'occhiolino. Nicki la fulminò con lo sguardo, ma la ragazza sembrò fare finta di niente e si affrettò a porre la sua prima domanda.
- "Quanto avete incassato l'anno scorso?"
- "Informazione riservata" Nicki rispose di rimando con tutta la durezza e l'autorità di cui disponeva.
Calò il silenzio, per fortuna arrivò il cameriere a prendere le ordinazioni dei nostri cocktail. Nessuno sembrava voler parlare. Parlare significava esporsi, prendere un rischio e dire qualcosa di sbagliato lasciando un vantaggio agli avversari. Chi avrebbe chiesto lo avrebbe fatto per un motivo ben preciso e fu Alexis a continuare la conversazione, il che confermò ancora una volta l'idea che fosse lei la mente del gruppo.
- "Ragazzi il problema è che non possiamo rischiare di incontrarci di sorpresa un'altra volta"
Stava arrivando al punto. Il vero motivo per cui aveva voluto incontrarci.
- "Quindi proporrei di avere differenti bersagli oppure... uno comune, tipo una sfida." Sorseggiò il suo cocktail fissandomi in modo ammiccante, io mi affrettai a distogliere lo sguardo.

***

- "E' una troia!"
Eravamo tutti e cinque nella mia macchina, sulla via del ritorno, imbottigliati nel traffico. Alexis era riuscita a far innervosire Nicki con battutine inserite qua e là in ogni contesto per provocarla. E ci era riuscita.
- "La sua idea è... qual è la sua idea?! Sfidarci o farci incastrare?"
- "Non dimenticare che siamo tutti sulla stessa barca, se avvertono la polizia... anche noi avvertiamo la polizia" disse Mark.
- "Secondo me non lo farebbe mai..." Mi ero fatto un'idea ben precisa di quella ragazza. "Lei non vuole rovinarci, vuole essere al nostro livello, imitarci. Vuole soldi e successo, come noi."
- "Anche io la penso così" aggiunse Cloe. "E poi noi in realtà avremmo ancora un colpo da mettere a segno, non abbiamo bisogno di spingerci oltre"
A quelle parole anche Nicki sembrò calmarsi. Le presi la mano. Dopotutto eravamo rimasti senza alcun accordo con gli altri ragazzi, Alexis ci aveva dato il suo numero di cellulare nel caso avessimo voluto farle delle domande o organizzare qualcosa ma niente di obbligatorio.
- "Comunque, non avete notato che sembrano le nostre versione più squallide?" Era da un po' che volevo la loro opinione. "Come se fossero le nostre copie di un universo parallelo"
- "Beh, un po' si" disse Sam.
- "A parte Mark... cazzo Mark, sei l'unico con l'alter ego messicano" Iniziammo tutti a ridere.
- "Ragazzi dai..."
- "Sul serio, se si fosse chiamato Marcos sarebbe stato splendido"

The Bling Ring 2.2 - Make it twoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora