16. Pillole e confidenze

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Era tutto pronto, dovevamo solo aspettare. Mancava una settimana alla notte degli Oscar e l'attesa si faceva snervante, soprattutto per me. Cercai di calmarmi ripensando a quanto ero teso prima di ogni esame all'università, quelle erano state situazioni peggiori. Forse. Mamma e papà avevano invitato per cena nonni e zii quella sera e io non ero per niente in vena ma dovetti partecipare. Invitai Nicki, mia unica ancora di salvezza. Arrivo' indossando un abito nero, piuttosto corto e attillato ma pur sempre elegante. Era una calamita per gli sguardi di tutti; anche di Emily, nonostante la irritasse il fatto che le rubava la scena. La cena fu noiosa come previsto e i miei parenti non si risparmiarono battute su opinioni politiche, nemmeno fossero ad un vertice diplomatico. Mio padre d'altro canto non mancò di aggredirmi verbalmente quando feci notare che sarebbe stato meglio cambiare argomento dicendomi che con me non si puo' mai parlare seriamente. Sinceramente di politche monetarie anticicliche ne sapevo piu io, fresco di laurea in economia, che tutti loro messi insieme. Glielo dissi. E non miglioro' la situazione. Nicki cercò di distrarmi ma servì a poco. Dovevo fare qualcosa, se fossi rimasto seduto li ancora in minuto avrei avuto una crisi di nervi. Accennai al fatto di andare in bagno mentre in realtà mi chiusi in camera, l'aiuto ce l'avevo nel cassetto. La notte del sopralluogo alla villa della Chastain avevo preso a Cloe le pillole che avevano mandato fuori di testa lei e Nicki e non gliele avevo più restituite. Ne ingoiai un paio e tornai al piano di sotto. Volevo che la mia serata fosse più leggera e quelle pillole ti davano proprio quello: leggerezza. Mangiammo il dolce, ma gli effetti ancora non si sentivano. C'è chi chiese il caffè, ma io ero ancora ben lucido e serio. Fu solo quando ci alzammo per andare in sala che...
- "Che bei faretti" dissi guardando le luci sul soffitto. Mi muovevo lentamente, tutto ciò che mi circondava mi faceva sorridere.
- "Ora ci tocca anche la riesumazione dei vecchi ricordi" mi sussurro' Emily, anche lei disperata dall'andamento della serata.
- "Nooo, dai facciamo due chiacchere!" avevo tanta voglia di parlare.
Mi sedetti sul divano e Nicki mi raggiunse. La guardai con un sorriso idiota. Anzi, mi sentivo idiota e non potevo farci niente, ero in uno stato di totale relax mentale.
- "Sei bellissima" dissi a voce alta.
Sentii gli sguardi di tutti su di noi, lei sorrise imbarazzata "Grazie..."
- "Ti piacciono questi faretti?! Io li trovo adorabili, potremmo metterli anche nella nuova casa"
- "Quale nuova casa?" Chiese mia mamma. Nicki fu presa alla sprovvista.
- "Oh no! Cioè, ecco..." Avremmo reso nota la nostra intenzione di andare a vivere per conto nostro dopo il tentativo di furto al diamante ma il danno ormai l'avevo fatto. Ed ero felice e rilassato, per cui continuai a sorridere passando lo sguardo da Nicki a mia madre soddisfatto.
- "Io e Alex pensavamo, tra un po', di trovare... uno spazio nostro. Si insomma di..."
La tv si accese all'improvviso. Mia nonna, spostandosi sulla poltrona, aveva per sbaglio premuto il telecomando. C'era il telegiornale.
- "La polizia indaga ancora sui furti susseguitesi con intensità negli ultimi mesi nei dintorni di Los Angeles e che vedono come vittime celebrità locali. Non si sa ancora se tutti i casi sono imputabili agli stessi soggetti o se..."
- "Ah!" Sorrisi soddisfatto. Finalmente si parlava di me. "Siamo stati bravi. Finora ci è andata bene!"
Si voltarono tutti a guardarmi. Emily si portò una mano alla testa. A mio padre sorse il dubbio.
- "In che senso?!"
Ma Nicki era pronta. "Nel senso che ci è andata bene a non essere stati derubati anche noi. Voglio dire, chissà quanti oggetti questa gente non rivedrà più. Magari c'erano anche molti ricordi affettivi..."
- "Eh si, quelli non hanno valore monetario." Disse mia zia. "Se mi rubassero l'album con le foto del matrimonio, come le recuperi? Noi non abbiamo mica le copie nei computer come voi..."
Nicki era riuscita a distogliere l'attenzione dal mio tentativo di autoincriminazione ma io mi sentivo sempre più espansivo.
- "Te l'ho già detto che sei molto bella?"
- "Si... ora smettila". Disse a denti stretti lanciandomi uno sguardo feroce.
- "Sei talmente bella che prima a cena ti avrei buttata sul tavolo e scopata davanti a tutti"
Calò il silenzio. Qui nemmeno lei seppe cosa dire.
- "Alex!" Mia mamma aveva uno sguardo scioccato, nemmeno avesse visto un cammello con gli occhiali da sole entrare in casa con un sottofondo di musica raggae.
- "È meglio se vai un po' di sopra a riposarti". Emily si alzò e io e Nicki la seguimmo su per le scale. Ci fermammo a metà.
- "Si può sapere che diavolo ti prende?" Tra un po' fai venire un infarto a metà degli ospiti. "Ora, siccome sono una brava sorella maggiore, torno giù e dico che hai per sbaglio ingerito del vecchio rum di papà a cena o qualcosa del genere"
- "Ok... se ti rende felice hai tutto il diritto di farlo. Tu invece" e indicai Nicki "Guarda bene quei faretti perché a me piacciono e se anche a te..."
- "Oddio..."
- "Che c'è?!"
- "Penso di sapere cosa gli prende, spero solo di sbagliarmi"
Emily tornò in sala a tentare di giustificare il mio comportamento mentre io salii con Nicki in camera mia. Appena chiuse la porta alzò subito la voce.
- “Dimmi dove le hai messe!”
- “Perchè sei arrabbiata?”
- “Guarda che tanto le trovo lo stesso, ti conviene parlare subito!”
- “Dai, non fare così...” cercai di abbracciarla.
- “Lasciami, stai seduto!”
Ero così contento fino a qualche minuto prima e ora mi sentivo in colpa. Obbedii come un cane ben addestrato. Volevo solo che si calmasse. Nemmeno l'dea di una casa tapezzata di faretti mi rendeva più sereno.
- “E smettila di guardarmi così! Dove sono le pillole?”
- “Nel cassetto di quel comodino” indicai verso l'altro lato del letto. Lei andò subito a frugare e le trovò dopo nemmeno un minuto. Poi prese il telefono e se lo mise all'orecchio continuando a guardarmi minacciosamente. Rimasi in silenzio poi qualcuno rispose.
- “Cloe, sono io. Lo sai che Alex aveva le tue pillole? Quelle che abbiamo usato alla villa... se le era tenute e prima ne ha presa una... o di più, non lo so. Alla cena di famiglia. Non ti dico...”
Nicki continuò un altro paio di minuti a parlare con Cloe poi mise via il telefono. E adesso? Era veramente arrabbiata. Mi veniva da piangere.
- “Smettila! Smettila di guardarmi così...”
- “Mi dispiace, non lo faccio più”. Ero ormai vittima di un calo emotivo profondo. Lei si sistemò i capelli. Poi sbuffò e infine si lasciò scappare un sorriso.
- “Non riesco a rimanere arrabbiata con te in questo stato”
Mi sentii di nuovo leggero, felice come un bambino il giorno di Natale. La tirai verso di me e ci sdraiammo sul letto. L'avvolsi con un braccio.
- “Voglio andare ad un concerto dei Coldplay” le dissi. Perchè improvvisamente avevo voglia di fare tante di quelle cose... volevo vivere tantissimo. “E voglio una moto. E trasferirmi da solo con te così posso dirti tutto”
- “Anche ora puoi dirmi tutto” Appoggiò una mano sul mio viso delicatamente.
- “No, hai visto prima come mi hanno guardato quando ho detto che avrei voluto fare sesso con te sul tavolo?!”
Si mise a ridere, poi mi baciò. ”Peccato, mi sarebbe piaciuto”
Continuò a baciarmi dolcemente. Mi venne in mente qualcosa di più audace e dubito fosse stato l'effetto delle pillole. Le afferrai un fianco e voltandomi mi sdraiai su di lei baciandola più intensamente. Feci scivolare la mano destra lungo la sua gamba per poi risalire sotto il vestito, la toccai. Lei smise di baciarmi e sorridendo disse: "C'è tutta la tua famiglia al completo al piano di sotto, vuoi davvero....?!"
- "Si, anzi... voglio che ti sentano"
Rise "Tu sei pazzo...."
- "No sono solo fatto e innamorato"
Per non lasciarla ribattere le tappai la bocca baciandola ancora. Le tirai giù la spallina del vestito e scoprii il suo seno, che cominciai ad accarezzare. Cominciai a muovermi lentamente. Sentii le sue mani sulle mie spalle, poi sul mio petto. Mi sbottonò la camicia finchè ci riuscì. La baciavo sul collo, sulle labbra, non volevo darle tregua. Quando il mio ritmo si fece più sostenuto gemette sommessamente. Poco dopo sentii il suo corpo irrigidirsi sotto al mio.
- "Alex..."
Fui scosso da un brivido, una sua mano mi stringeva i capelli e l'altra era appoggiata sulla spalla con le unghie che affondavano in cerca di un appiglio. Anche se indossavo ancora la camicia sapevo che mi sarebbe rimasto il segno. Le diedi tutto me stesso, lei inarco' la schiena mandando la testa leggermente all'indietro. Quando abbassai lo sguardo non potei fare a meno di notare quanto fosse bella, elegante e sofisticata anche in quel momento. Continuai a muovermi, i nostri sguardi si incrociarono e quando tutto fini mi lasciai ricadere su di lei affondando il volto tra suo collo e la sua spalla respirando affannosamente. La presa ai capelli si allento e inizio ad accarezzarmeli.
- "Ti amo" mi sussurrò.
Quando mi svegliai avevo la sensazione che fosse presto. Guardai l'orologio che avevo ancora al polso. Erano le sei e dieci del mattino. sapevo che una volta sveglio non mi sarei più riaddormentato, era sempre cosi. Ripensai alla sera precedente, cazzo che casino avevo combinato con quelle pillole a cena... Mi voltai verso destra e vidi Nicki che dormiva profondamente, coperta solo dalle lenzuola che lasciavano intravedere il suo corpo nudo. Un'opera d'arte. Fui tentato di svegliarla per averla ancora ma mi sentii un egoista e decisi di lasciarla dormire. Guardai il soffitto della mia camera, mi sentivo un'anima in pena. Il giorno del furto era vicino e mi resi conto solo in quel momento di quello che rischiavo. Di nuovo. Mi era già andata bene molte volte e sapevo che prima o poi la fortuna sarebbe girata. Anzi, non era questione di fortuna ma calcolo di probabilità. Mi alzai, presi il necessario per andare a correre dall'armadio la cui anta scricchiolo quando la richiusi. Nicki si mosse nel letto raggomitolandosi da un lato ma continuando a dormire. Le lasciai un post-it sul mio cuscino e andai in bagno a cambiarmi. Quando uscii di casa c'era silenzio e la luce era ancora tenue. Scorsi la playlist dell'Ipod fino a trovare i Coldplay.

The Bling Ring 2.2 - Make it twoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora