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Apro gli occhi e improvvisamente mi ritrovo nel bagno della scuola. Mi guardo intorno, come ci sono finito qui?? Un temporale mi fa sobbalzare e appena mi volto verso la finestra, mi accorgo che sta piovendo a dirotto.
Improvvisamente una delle porte del bagno si apre dietro di me. Mi volto, cerco di guardare in faccia la persona misteriosa, ma non riesco. Non riesco a capire chi è e perchè non riesco a guardarlo in faccia.
«Tutto okay?», domanda improvvisamente, cogliendomi di sorpresa. Quella voce.
Rabbrividisco.
Non riesco a dire il suo nome, nonostante sia sicurissimo di chi si tratta. Dalla mia bocca non esce niente, la mia voce sembra completamente inesistente. Deglutisco.
«Ehm... Chi sei?», sobbalzo appena dalla mia bocca escono queste parole, non di mia spontanea volontà. Cerco di muovermi, ma sembro bloccato, sembra che i miei piedi siano incollati sul pavimento.
«Nessuno di importante, dolcezza».
Il mio cuore perde un battito.
Perchè sembra che tutto questo sia già successo?
Perchè non riesco a parlare? Perchè non riesco a muovermi?
Migliaia di perchè ricoprono i miei pensieri, ognuna senza risposta.
Anche lui di fronte a me è fermo, con i piedi incollati al pavimento, come me.
Sembra che stia aspettando una risposta.
Sento gli angoli della mia bocca alzarsi.
«Quando chiudo gli occhi e cerco di dormire, cado a pezzi, combatto duramente per respirare. E tu sei la ragione, l'unica ragione. Anche se la mia stupida testa è insensibile. Giuro che il mio cuore non si arrenderà mai perchè tu sei la ragione, l'unica ragione», dice.

Sento le mie guance bagnarsi.
Vorrei tanto dirgli di amarlo, vorrei chiedergli scusa per averlo trattato così, vorrei fare un sacco di cose ma ciò che mi esce dalla bocca, mi lascia sorpreso.
«Come ti chiami?».
Perchè gliel'ho chiesto?

Mi mordo il labbro inferiore.
Cerco di rilassarmi, pronto per lasciarmi coccolare dalla sua voce, mentre sta per pronunciare il suo nome.
Perchè io lo so, Sascha.
E' questo quello che voglio dirgli, ma ovviamente, dalla mia bocca non esce niente.
«Mi chiamo», si ferma, «BIP BIP BIP BIP BIP».
Mi tappo le orecchie, indietreggiando.

Balzo immediatamente, con il fiatone, imperlato di sudore. Mi strofino gli occhi e mi ritrovo in camera mia, con la mia sveglia che continua a suonare con dei rumorosi BIP.
La spengo a malavoglia, mi passo una mano tra i capelli mori. Sono le sei del mattino, ma se non voglio essere sgridato da mia madre, comincio ad alzarmi dal letto e vestirmi con i primi indumenti che mi capita di prendere in mano.

Scendo di fretta tra le scale, mentre ficco il mio quaderno di matematica nello zaino che poi lascio nell'ingresso appena entro in cucina.
Per poco non prendo un infarto appena vedo una figura davanti a me.
E' Sergio, vestito ancora con pantaloni neri con le bretelle e una maglietta bianca pulitissima, che sta bevendo del caffè. Accendo la luce e gli mando un'occhiataccia.
«Non guardami così di prima mattina che ti becchi uno schiaffo», afferma.
Stringo i denti e lo ignoro, preparando la mia colazione.
Sergio appoggia violentemente la tazzina vuota sul bancone e io sobbalzo, girandomi verso di lui.
La tazzina sembra intatta e mi chiedo come mai non si sia frantumata.
Mi lascia un'ultima occhiata ed esce dalla cucina.
Il mio cellulare squilla. Lo afferro, bevendo il mio latte caldo con nesquick.

Sascha: Lorenzo, ho sonno 😫

Lorenzo: Ma sono solo le sei e mezza, cosa ci fai sveglio adesso?

Sascha: Dovrei chiederti la stessa cosa 😂

Sascha: Io sono appena rientrato a casa, ho fatto la passeggiata mattutina intorno al mio quartiere.

Lorenzo: Io sono sveglio, ovviamente per fuggire dalle grinfie di mia madre.

Sascha: Fammi indovinare: hai di nuovo ordinato del sushi?

Lorenzo: No, questa volta no, ti dico tutto a scuola, ciao Sascha.

Sascha: Ok, a dopo, io cerco di dormire per qualche minuto 😴

❝THE ONLY REASON 2.❞Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora