Capitolo 3

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"Mi baceresti, ma senza lingua?" chiede Niall, sdraiato sul divano di Harry, le braccia incrociate al petto.

"Oh, chiudi il becco," borbotta Harry, riordinando l'attrezzatura fotografica per farla entrare nella borsa.

Niall sta sorridendo, ma non dice niente quando Harry tiene con fermezza lo sguardo fisso sulla borsa sul tavolo, e combatte il rossore che gli sboccia sulle guance. Una mano morbida gli stringe la spalla e lui sobbalza leggermente, ma poi Zayn appare dietro di lui, spingendo una tazza fumante di tè contro la sua mano.

"Non ho tempo. Farò tardi per la festa."

"Non è la tua festa."

"Ancora peggio. È una festa dove mi pagano per fare foto. Se non sono lì per scattare quelle foto, non verrò pagato, non pensi?"

"Non che ti servano i loro soldi," dice Zayn alzando gli occhi al cielo.

Gli occhi di Harry si assottigliano e osserva la maglietta e i jeans di Zayn con sospetto.

"Non avevi detto di avere un servizio oggi?"

"Non ci va," grida Niall, non preoccupandosi di alzare lo sguardo dalla pagina sportiva del giornale che sta sfogliando.

Harry solleva le sopracciglia in direzione di Zayn, che appare improvvisamente agitato.

"Non è da te. Che succede?"

"Niente," Zayn scuote la testa. poi si morde il labbro e Harry riesce a percepire le parole in procinto di formarsi, "... Liam ha detto che oggi sarebbe venuto con me in agenzia di viaggi."

Harry spalanca gli occhi, e Zayn lo imita, preso dal panico.

"Solo per guardare. Non ho deciso nulla. Ti prego, non dire niente... non parlarne con i tuoi genitori."

Il sorriso di Harry è dolce quando batte la spalla di Zayn con fare rassicurante.

"Zayn, non direi ai miei genitori neanche se ti trasferissi dall'altra parte del pianeta in, tipo... Australia o qualcosa del genere. Non preoccuparti... ma stai davvero pensando di viaggiare? Non sapevo quanti soldi fossi riuscito a risparmiare..."

"Ne ho risparmiati abbastanza," dice Zayn sulla difensiva, ma appare incerto quando scuote la frangia, una ciocca a cadergli morbida davanti agli occhi, "non sono i soldi il problema."

"Sono i suoi genitori. Snob Uno e Snob Due," interviene nuovamente Niall, un sorrisetto sulla bocca mentre continua a far finta di leggere.

"Ti ho detto di non chiamarli così," sbotta Zayn.

Niall si limita a ridacchiare per il modo in cui Zayn si scosta i capelli che gli stavano probabilmente solleticando il naso.

Con Zayn e Niall, il problema è sempre stato che provengono da due contesti totalmente diversi. Zayn è cresciuto con un cucchiaio d'argento in bocca e Niall è cresciuto con, be', un cucchiaio di plastica in bocca, che usava per catapultare montagne di cibo sui muri dei suoi genitori. Sebbene, fatta questa premessa, Niall l'avesse informato che la catapulta fosse più una protesta che altro. Mangiava un casino di cibo che gli veniva dato e anche di più, ma quando quel 'anche di più' non era disponibile, la sua cena aveva l'abitudine di finire spiaccicata sul muro. A quel punto diventava ancora più scontroso perché aveva ancora meno cibo per soddisfarlo.

Eppure, quello era il massimo livello di ribellione che Niall avesse mai raggiunto o avesse necessità di raggiungere. Niall il cattivo ragazzo? Niall il ragazzo modello, più che altro. I suoi genitori limitavano a malapena i suoi spostamenti, e nonostante il concetto di fiducia e supporto incondizionato tra un figlio e i propri genitori sia estraneo a Harry, lo comprende. O quantomeno capisce che dice molto sulla personalità flemmatica, allegra e spensierata di Niall.

He kissed my lips, I taste your mouth [Larry Stylinson || Italian Translation]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora