"Ma questo è il tuo–"
"Studio, sì. È di un mio collega. Pago una piccola percentuale per affittarlo perché mi deve qualche favore."
L'appartamento in cui si trovano è situato in un palazzo più o meno simile a quello in cui vivono, solo che lo spazio abitabile è grande il doppio. I muri sono di quel bianco che trovi solitamente solo nelle case nuove e le luci che illuminano l'appartamento di un bagliore caldo e naturale sono più grandi dei lucernari nei pianerottoli del palazzo di Harry e Louis. Ma non è quello che attira l'attenzione di Louis. Non è l'appartamento non arredato o la tovaglia da picnic stesa in mezzo al pavimento, ma piuttosto le enormi cornici appese tutto intorno alle pareti, contenenti delle foto mozzafiato di Londra.
"Harry, sono bellissime," si lascia scappare, lasciando che i piedi lo trascinino davanti a una foto dei Kew Gardens in autunno, le foglie tutte di diverse tonalità di marrone dorato, il cielo di un rosa tenue e torbido nello sfondo, "perché non le vendi?"
"Per lo stesso motivo per cui tu non fai niente con quel quaderno che ti porti dietro... perché non lo faccio per gli altri. Le mie foto per gli eventi sono diverse. Mi piace mostrare alla gente quanto sia meravigliosa la loro felicità e immortalare i loro ricordi, ma questo..." Harry sorride di traverso alla cornice, "questa è solo la mia mente in fotografia... e mi piace. Non lo condivido con gli altri perché è solo mio, capisci? Non ha importanza quanto valga per gli altri, ma per me."
"Allora perché sono qui?" chiede Louis con un'espressione curiosa, "Se non ti piace condividere."
Harry attraversa la stanza e avvolge la vita di Louis tra le braccia, attirandolo a sé in un forte abbraccio.
"Perché voglio che tu conosca la mia mente nel modo in cui tu mi hai permesso di conoscere la tua," spiega, guidando la mano sulla mascella di Louis, "e perché... volevo mostrarti il tuo quadro."
"Il mio?"
Harry gli sorride in modo malizioso e sfreccia verso l'angolo, afferrando un'enorme cornice poggiata contro il muro. Quando la solleva, Louis quasi si strozza con l'aria.
"Non ho avuto ancora tempo di appenderlo, ma che ne pensi? Se ti secca non lo appendo, ma ho pensato solo che–"
Louis attraversa la stanza e afferra il quadro da Harry, appoggiandolo contro il muro. Riesce a sentire lo sguardo del ragazzo su di sé mentre si inchina di fronte alla fotografia e traccia con le dita la fragola succosa, spostando poi i polpastrelli sulla propria bocca avvolta attorno al frutto. C'è un accenno di frustrazione nella curva delle sue sopracciglia e nella rigidità dei suoi zigomi, ma sembra in qualche modo... enigmatico, come qualcuno di cui vorresti scoprire la storia. La pelle esposta dalla sua canottiera è della stessa sfumatura dorata della sabbia tropicale e i suoi occhi sono blu scintillante, luminosi e taglienti, come se non si perdessero mai un passo falso.
"Io... sembro... sono..." Louis fatica a mantenere un contegno, tracciando le proprie labbra mentre osserva quelle nella foto, "sembro bellissimo."
Quando alza lo sguardo su Harry, il ragazzo deglutisce, gli occhi focalizzati intensamente su Louis con così tante emozioni che gli attraversano i lineamenti. Sembra orgoglio misto a soddisfazione. È quasi come se fosse stato Harry ad avere una rivelazione.
"Grazie per farmi sembrare–"
Harry gli afferra la mano e se lo attira al petto. Stringe le guance di Louis tra i palmi e valuta i pensieri di Louis con il suo sguardo penetrante.
"Io non ho fatto niente," quasi lo implora, "tu sei bellissimo, Louis, indipendentemente dalla mia fotocamera. Ora vedi quel che il mondo intero vede quando ti guarda."
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He kissed my lips, I taste your mouth [Larry Stylinson || Italian Translation]
FanfictionQuando Louis si trasferisce nell'appartamento accanto a quello di Harry, nessuno dei due pensa che cambierà le loro vite. Louis è bloccato in una relazione con il suo ragazzo dispotico e iperprotettivo di cui è troppo innamorato per rompere. Harry è...