Undici dicembre.

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<< Helena! È quasi pronta la cena, scendi!>>
Sentí Helena gridare la madre dal piano di sotto.
<< Arrivo! >> disse lei di rimando, chiudendo e posando sul comodino il suo libro preferito: il Libro Prigioniero, di Miki Monticelli. Rimase un attimo lí seduta sul suo letto, a pensare al mondo magico e fantastico di quel libro, come le era già capitato tante volte di fare.

"Magia..." pensó guardando la luce tremolante della lampadina sul mobile accanto al letto. "...Già." Sorrise a se stessa e uscí dalla sua stanza.

Helena era sempre stata affascinata dalla magia, fin da quando ne aveva memoria. Non sapeva bene il perché di quella fissazione, in effetti nè mamma nè papà erano mai stati appassionati di arti magiche, eppure lei era cresciuta circondata da "energie diverse dal normale", come si era sempre detta, anche se nemmeno lei riusciva a capire cosa volesse dire.

Fece di corsa le scale e si arrestó prima di scendere l'ultimo gradino, guardando verso la cucina dove sua madre finiva di preparare da mangiare mentre suo padre si toglieva la giacca da lavoro dando un tenero bacio sulla guancia di sua moglie, appendendo poi il soprabito sull'attaccapanni dell'ingresso.

<< Ciao papà. >> lo salutó Helena scendendo l'ultimo gradino e successivamente andandogli incontro e abbracciandolo.
<< Ciao raggio di sole, com'è andata oggi a scuola?>> le chiese suo padre piegandosi verso la piccola ragazza e ricambiando l'abbraccio.
<< Bene, bene. A te al lavoro?>> chiese lei al genitore, mentre entrambi andavano verso la sala da pranzo, che era anche il salotto.
<< Non c'è male, piccola. >> disse Anthony sedendosi su uno dei due divani posizionati accanto al televisore.
<< Sai, sto leggendo di nuovo il Libro Prigioniero. >> disse contenta Helena, sedendosi sul divano di fronte al padre.
<< Non la trovo di certo una novità. Anche se credo proprio che dovresti leggere pur qualcos'altro ogni tanto, no? Che so, per esempio un libro vero? >> chiese lui guardandola fisso negli occhi, senza lasciar trasparire emozioni.
<< Che vuol dire un libro "vero"?>> Chiese Helena alzando leggermente il tono di voce, indignata.
<< Intendo uno che parli di cose vere, che accadono o sono accadute realmente, Helena.>> disse il padre con improvvisa serietà. << Hai quasi undici anni, è tempo che impari a vivere nel mondo vero, invece che nel tuo. >>
<< Ma, papà come puoi... >> venne interrotta dalla madre che entrava in sala da pranzo canticchiando con i piatti pieni di cibo, pronti per essere consumati.
<< La conversazione termina qui. Ora godiamoci la cena, ok?>> e si alzó, non aspettando risposta dalla figlia che tratteneva le lacrime con poca facilità.
Ma ne era abituata ormai. Era normale che almeno una volta al mese i suoi genitori le dicessero cose come "Cresci, Helena. Solo un bambino pensa alla magia, tu stai diventando una donna" e cosí via. Ma a lei non importava quello che pensavano loro del "suo" mondo. Non le era mai importato.

Durante la cena i genitori chiacchierarono amabilmente, mentre la ragazzina se ne stava più che altro in silenzio, aprendo la bocca solo per mangiare o bere.

<< Uh, spegniamo le luci! Torno subito.>> disse eccitata Louise, la madre, mentre correva verso la cucina.
Helena si sedette più dritta sulla sedia, mentre suo padre spegneva le luci. Dopo un paio di minuti apparve sua madre con una torta in mano e undici candeline accese. I genitori di Helena presero a cantare la canzone di "buon compleanno", e la piccola ne fu felice. Adorava stare con i suoi genitori, nonostante alcune piccole divergenze che potevano capitare.

<< [...] Tanti auguri, a te! Evviva! Allora, esprimi un desiderio e poi spegni le candeline. >> disse sua madre poggiandole la torta davanti. Helena sapeva già cosa avrebbe desiderato, visto che ogni anno, da almeno 9 anni, esprimeva sempre lo stesso desiderio.

Nati Malfoy. ~ [Born Malfoy.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora