The only reasons why...

CAPITOLO 7: perfect place

Ho dato tutto, ma non avevo niente, ho amato tutto ma non avevo niente da amare.
Avevo solo un posto perfetto ma me lo sono tolto perché avevo paura di far entrare delle persone.
Avevo un posto dove tutto era perfetto, niente guerra ne odio, niente amore ne sesso.
Era semplice ed infantile, aveva tutto però.
Aveva quel senso di vuoto che potevo riempire come volevo.
Aveva colori ed emozioni diverse, aveva un cielo infinito con mille stelle di stupidità, io volevo restarci infinitamente tanto, cosi tanto, che pur di renderlo ancora più vivo volevo distruggerlo.
Volevo renderlo ancora più perfetto facendogli male, per amarlo ancora di più, volevo che nessuno lo potesse trovare , volevo che nessuno potesse riconoscerlo.
Alla fine ho ceduto e l'ho distrutto.
Perché l'ho distrutto visto che era cosi perfetto?
Beh forse perchè adesso ne sto costruendo uno ancora migliore.
Però sono ancora alle basi di tutto.
Questo posto non sa cos'è il vero amore, ma sa cosa significa odiare l'amare.
Non sa essere felice con se stesso, non sa odiare se stesso ma odiare l'odio.
Non so come altro descriverlo, se non con 6 parole.
Perché alla fine questo posto, "sono io".
Lo so, mi darete del depresso.
Forse è cosi io non lo so, non so più niente di me.
Forse questo libro è lo stesso incredibile posto in cui vivevo.
L'ho voluto condividere per condividere l'incondividibile, e credetemi che non è per nulla semplice.
Questo libro non ha un senso logico, non ha una realtà, ha solo la pura e paurosa verità di dove ho vissuto per lungo tempo.
Questo libro non so di che parla, forse parla di quello che ero?
Forse di quello che sono?
Di quello che sarò?
Non lo so con precisione.
Sono certo di una singola cosa, non avrei mai dovuto vivere quello che ho vissuto.
Sono sicuro che questo mi renderà ancora più forte di quello che sono , oppure può solo diatruggermi ancora.
Perché poi alla fine, questo beato stronzo posto perfetto, "sono io".