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-Non ci credo anf...l'ho fatto anf davvero anf anf...- Rimasi con gli occhi totalmente sbarrati davanti allo spettacolo raccapricciante che avevo davanti.
Tra i vari affanni sentii delle mani che lentamente applaudivano ed una risata a rompere il silenzio...

-Ma brava! Mi sei piaciuta tantissimo, sai?
Un ragazzo entrò dalla finestra dimenticata aperta.
Indossava una felpa bianca con il cappuccio alzato sulla testa, un pantalone nero e delle scarpe abbinate alla felpa.
I capelli neri ricadevano sulle spalle e coprivano gli occhi lasciando scoperto un sorriso inciso sulla bocca.
Capii che mi ritrovavo davanti al ricercatissimo killer della città...
-Sai (t/n), hai svolto il lavoro pesante al posto mio, perciò ti ringrazio.- Il ragazzo iniziò ad avanzare sempre di più verso di me. Iniziò a ridere, la sua risata era cupa e malata. Una di quelle risate che ritrovi solo nei personaggi degli horror.
-Ora ti spiego...- Si accovacciò di fronte a me guardandomi in faccia. Solo allora notai che le palpebre erano praticamente bruciate e quindi il suo sguardo era raccapricciante.
-...Mi chiamo Jeff ma molte persone mi chiamano "The Killer", Jeff the Killer suona bene, sai?Uccidere mi diverte, quasi come un hobby. I tuoi genitori erano nel mio mirino da un po', ma tu mi hai preceduto sul tempo, però hai fatto tutto tranne una cosa...
Jeff prese il pugnale da terra e si avvicinò ai corpi, li guardò girando la testa un po'di lato ed iniziò ad incidere dei sorrisi sulle loro bocche.
Poi si girò verso di me.
-Che ne dici di unirti a me? Potresti farla pagare a tutti coloro che ti hanno fatta soffrire ed in cambio migliorare nel tuo talento: la lotta libera. Ti ho vista in azione, hai un grande potenziale.
Rimasi lì impalata. Pensai a cosa fare, ormai avevo distrutto la mia famiglia ed ero diventata un'assassina.
Senza pensarci due volte sorrisi in modo malsano e diedi la mia risposta.
-Sì, ci sto!
Jeff sorrise.
Sentimmo le sirene della polizia farsi più vicine e scappammo dal retro per finire nella foresta lì vicino.
-Seguimi!- Disse Jeff.
Corremmo per un po' fino a trovare una casetta malandata nel bosco.
-Qua è dove vivo in segreto. Era una casa abbandonata, o meglio ho eliminato i proprietari, così ho deciso di abitarci.
Iniziai ad immaginarmi la scena: Jeff che iniziava a portare le vittime fuori dalla casa e nasconderle nel bosco per poi sistemare la casa.
-E come vivi?
-Derubando le mie vittime...- Rispose ridendo.
Ogni momento che passava più mi abituavo al volto che avevo davanti.
Mi resi conto della mia scelta, essere allenata da un killer e vivere con lui. Da un lato ero eccitata, dall'altro sapevo sarei stata cercata da tutte le autorità possibili entro poche ore.
Entrammo nella casa e notai che l'arredamento era di buon gusto, un po' rustico ma moderno.
-Certo che per essere un assassino hai buon gusto.
-Già, ti ricordo che ero e sono umano.
Sorrisi girando per il salone ed accarezzando la pelle del divano bianco posizionato al centro della camera.
-Ti piace?
-Mh, sì.- Annuii.
-Siediti. È notte fonda perciò puoi dormire qui per stanotte e domani ti sistemi.
Annuii di nuovo. Sapevo che lui era un killer psicopatico ma allo stesso tempo aveva l'aria di essere una persona accogliente.
Quella notte mi diede una coperta e dormii sul divano mentre lui dormì al piano di sopra, in camera sua.
Continuai ad avere incubi.
Un ragazzo dalla maschera blu e melma nera al posto degli occhi, un uomo elegante dal volto bianco, una donna insanguinata che usciva dallo specchio del bagno.
La mattina dopo mi svegliai con la fronte imperlata di sudore.
Mi alzai di scatto respirando affannosamente, come la sera precedente, e mi ritrovai davanti Jeff che mi osservava sorridendo.
Aveva le mani sotto al mento ed i gomiti appoggiati al braccio del divano, sorrideva ma non era un'espressione preoccupante.
Per poco non urlai.
-'Giorno (t/n)!
-'G-giorno...
-Dormito bene?
-Non proprio, troppi incubi.- Sospirai.
Jeff si alzò ed andò in cucina.
-Colazione?
-No, non ho fame. Forse mangio dopo.
-Mh, ok...
Accese la tv.
Su quel canale c'era il telegiornale.
-Ennesimo omicidio in città. Questa volta è stata colpita una famiglia composta da madre, padre e figlia appena maggiorenne. Rimaste vittime sono stati i genitori, della ragazza non c'è traccia. Le ricerche continuano...- Capii che mi stavano cercando, io ero sana e salva ma stavano già pensando al peggio.
Vidi che stavano intervistando Joey.
-Era davvero una ragazza fantastica, non posso pensare che le sia successo tutto questo.- Singhiozzava e faceva la finta dispiaciuta. Mi diede la nausea e spensi la tv.
-Perchè lo hai fatto? Stavano parlando del tuo caso.- Mi disse Jeff.
-Quella puttana intervistata, mi odiava ed anche io la odio. Fa buon viso a cattivo gioco.
-La prossima vittima.
-Eh?
-Sarà lei la nostra prossima vittima. Ti ha deriso e non ti accetta. Chi non accetta gli altri deve bruciare all'inferno.- Disse lui con aria molto seria.
-Mi-mi racconti cosa ti è successo? Sempre se ti va...
Si sedette a tavola di fronte a me.
-Hai sentito il caso della famiglia Woods?
-Mh penso sì.
-In realtà io mi chiamo Jeffrey Woods, avevo un fratello di nome Liu e vivevamo nella nostra nuova casa in questa città. Sono stato bruciato vivo, per ora ti basta sapere questo.
-E adesso la tua famiglia ti sta cercando?
-Prima che tu mi faccia cambiare idea sull'averti risparmiata, chiudi il becco e smettila di fare domande.
Ignorai il suo tono di voce e le parole.
-Cazzo, sei ancora vivo!?
-Cosa?
-I miei hanno lavorato al caso tempo fa, essendo nella polizia. Avevo seguito in parte la storia pure io.
-Cos'altro sai di me?
-Nulla, sentivo loro due parlare solo di un ragazzo scomparso.
-Ed ora? Mi stanno ancora cercando?
-No, cioè sì, ti stanno cercando sottoforma di Jeff the Killer adesso.
Mise una mano sul volto iniziando a ridere, prima sottovoce poi quasi urlando.
-Jeff?
-Cazzo ahahahah! Sono scappato per tutto questo tempo ahahahah. E a che scopo se comunque cercano l'altro me?
Smise di ridere e tornò serio.
-Devo continuare a scappare allora. E da oggi anche tu.
Annuii.
Jeff si alzò dalla sedia sospirando.
-Ti aspetto fuori casa oggi pomeriggio. Ti allenerai con un tronco e stanotte attaccheremo Joey. Devi trovare una firma per farti riconoscere, tutti dovranno vedere i tuoi capolavori.
-Ok.
-Vieni.- Disse iniziando a salire le scale.
Lo seguii.
Entrammo in camera sua e si buttò sul letto di schiena ridendo a braccia aperte.
-Questa è camera mia. Dormo nel letto matrimoniale. Se ti va puoi dormire con me se no c'è la camera affianco che era del figlio di chi ci abitava prima.
-Preferisco mantenere i miei spazi, vado nell'altra camera.
-Ok.
Entrai.
Era totalmente ordinata, una libreria appoggiata vicino al letto era piena di quaderni, libri scolastici e libri da lettura.
Su una scrivania erano appoggiati altri quaderni, delle penne ed una lampada.
Le coperte del letto singolo erano blu notte, con il cuscino ed il lenzuolo bianchi.
Mi buttai sopra allo stesso modo in cui lo fece poco prima Jeff.
Chiusi gli occhi e respirai profondamente.
Ero calma. Sembrava che tutto ciò che fosse successo non era reale. Come se tutto fosse scomparso da un momento all'altro ed io avessi sempre fatto quella vita insieme al rinomato killer del sorriso.
Proprio mentre formulavo questo pensiero si posizionò davanti la porta aperta e bussò sullo stipite per attirare la mia attenzione.
-Posso?
-Sì.
-Stanotte, dopo aver compiuto il nostro lavoro, andremo a casa tua nonostante i nastri della polizia e le indagini per procurarti soldi e vestiti. Col cazzo che ti compro roba nuova, capito?
Annuii.
-Ok. Con permesso.
Uscì lasciandomi di nuovo da sola.
Scesi al piano di sotto ricordando che la notte prima avevo poggiato il mio pugnale sul tavolino del salone.
Lo trovai, andai in cucina e presi uno strofinaccio trovato vicino al lavandino e pulii la lama dal sange incrostato dell'altra sera.
Ritornai di sopra e chiusi la porta della mia nuova camera.
Mi sedetti sul letto e adocchiai la sedia di fronte a me, la sedia della scrivania.
Tenni il pugnale dalla lama e presi la mira giusta. Lanciai.
L'oggetto appuntito trafisse lo schienale di plastica nera della sedia davanti a me. Ne ero certa, ero pronta per l'addestramento...

Little Killer - Jeff The Killer X Reader (Creepy X Reader)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora