Episodio 2: Cannonball

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°Nelle puntate precedenti: 

Amanda, apprendista giornalista vuole fare successo ma il suo editore la ferma perchè il libro che sta scrivendo è banale. La ragazza comincia ad informarsi su dei delitti e si sofferma sulla famiglia Da Silva, così ha deciso di scrivere un libro di cronaca nera ed è pronta per intraprendere il viaggio verso Silent Hill.

episodio 2.

Amanda non sapeva che fare, qualcuno le aveva scritto e quel qualcuno sapeva anche il suo nome.

rispose:

Amanda:Salve, chi è

Unknown: non mi dare del lei Amanda, sai bene chi sono 

Amanda: no, non è vero. Dimmi chi sei

Unknown: Come fai a non riconoscermi, sono l'unica persona che vedi sempre, che sta sempre con te, che ha il tuo stesso sogno.

Amanda: No davvero, non ti capisco, chi sei.

Unknown: Cara Amanda, sono te

Amanda: Cosa?

Unknown: Hai capito bene, sono te, sono Amanda

Amanda: Dai dimmi chi sei!

Unknown: Sono te e sto venendo a prenderti!

Due braccia uscirono dallo schermo e la presero per la testa e la fecero entrare nello schermo del PC.

Suonò la sveglia. Era tutto un sogno. Un altro ennesimo sogno.

erano le 9:20 del mattino e Amanda chiamò Lynda. 

-Hey Lynda, ci vediamo, così ti racconto una cosa e magari facciamo la spesa anche per stasera?

-Si! Volentieri! Ma cosa mi devi raccontare?

-Dei sogni che  ho fatto... poi ti spiego, allora a dopo, ci vediamo davanti al supermarket.

-Va benissimo, a dopo.

Amanda si vestì e corsa alla prima fermata dove passò subito l'autobus. Si mise le cuffiette e partì "It's My Life" di Bon Jovi. L'autobus andava insieme alla canzone fino a quando arrivò il ritornello che lei mentalmente canticchiava:

  It's my life
It's now or never
I ain't gonna live forever
I just want to live while I'm alive
(It's my... Amanda...

La ragazza spalancò gli occhi e continuò ad ascoltare.

"Amanda... Vieni, vieni qui ti devo dire una cosa!"

Amanda si tolse le cuffiette e spense la canzone ma la voce continuava a parlare, si guardò sul finestrino dell'autobus e il suo riflesso sorrise senza che lo facesse lei. Si spostò indietro di scatto e cadde dal sedile, l'autobus si fermò e scese velocemente. La fortuna è che era arrivata e vide Lynda dall'altra parte della strada che la chiamava.

-Hey Amanda! Sono qua!

Amanda corse verso di lei e la abbracciò fortissimo.

-Amanda ma che hai!

-Niente... sono felice di vederti...

-Sicura sia solo questo? Già prima al telefono mi sembravi strana

-Beh... in effetti... questa notte ho fatto due sogni strani, uno dietro l'altro. Il primo era con una ragazza che sussurrava il mio nome, una ragazza uscita dal mio pavimento e l'altro è sul PC, mi è arrivato un messaggio sulla chat dei giornalisti ed era una persona che diceva il mio nome, per poi confessare che era me e mi prese attraverso lo schermo... ed ora sull'auto...

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