Aspetto, ti sto aspettando. Ci stiamo studiando, so che tu sai che ti osservo sempre, costantemente. Aspetto un tuo sguardo, aspetto di trovarti da sola nella sala 4, aspetto di poterti prendere la mano e baciarti in una stanza al buio, aspetto di vederti nel locale durante gli eventi Domino, aspetto che tu sia sola senza di lui. Ma Fabrizio non ti molla, ha saputo della nostra breve, ma intensa relazione? Sa che ti ho avuta nello stesso letto dove dormite insieme ormai da molti anni?
La calma prima della tempesta.
Il pavimento trema, sono in attesa, aspetto la tua prossima mossa. Certo devi vedere i ballerini che probabilmente entreranno nella tua squadra, ti siedi e ti togli la giacca di pelle. Maglietta a maniche corte a febbraio. Fa caldo, cerco, tento di mantenere tutta la mia attenzione sulla coreografia che sto insegnando. Essendo il mio primo anno come insegnante voglio fare bella figura, ma con accanto te come faccio? Mi guardi, poi mi fissi, segui tutti i miei movimenti. Non ce la farò ancora per molto. Alla fine della lezione, quando tutti i ballerini sono usciti, rimaniamo solo io e te. Siamo soli. Prendo l'asciugamano per asciugarmi il viso, improvvisamente ti sento dietro di me. Respiri piano, non ho il coraggio di girarmi. Filippo, questa è la calma prima della tempesta.
E poi una sera riesco a trovarti sola, Veronica. Sei indaffarata a prendere le tue cose prima di andare a casa, ti volti e mi vedi, ti fermi. Vengo verso di te, appoggio il tuo borsone a terra e poi finalmente dopo quasi due anni, ti bacio. Mia. Di nuovo sei mia.
Metti la tua mano sul mio fianco, mi giri lentamente, i tuoi occhi sono blu ora. Blu come la tempesta. Mi baci. Prendo il tuo viso tra le mie mani e riverso nel bacio tutta quella voglia che ho avuto di vederti in questo tempo di separazione da te. "Elena" dici e poi finiamo contro il muro. Con te è sempre stato così, fuoco e fiamme.