Sto ancora fermo sulla porta a fissarla mentre si allena. Analizzo ogni suo movimento, vorrei sfiorare la sua pelle, e altro... Questa volta é diversa, lei mi sta guardando, la vedo riflessa nello specchio. "Andreas, avvicinati"
Non me lo faccio ripetere. Veronica non appartiene più ai miei pensieri. Ora e come mai prima voglio solo Elena.Lo sento ora, anche se è lontano, sento i suoi occhi che mi spogliano, che mi desirano. Non mi sento più una seconda scelta, sono unica per questo ragazzo che è già uomo, che da un paio di giorni viene sempre a assistere alla mia sessione di palestra. Non mi posso lamentare. E quando noto che sotto la sua vita c'è un rigonfiamento nei suoi pantaloni, deglutisco e capisco che è ora di mettere fine a questa tortura. Gli dico di avvicinarsi e in pochi secondi, sento le sue labbra sul mio collo. "Mi ammazzi così. Lo sai?" mi sussurra all'orecchio. La sua mano va giù, esita, io annuisco e tocca ora a lui a torturarmi. Una tortura molto piacevole, afferro la sua altra mano, chiudo gli occhi e dopo qualche minuto vengo. Respiro affannosamente per recuperare. "A domani, Elena". Mi giro e se ne è andato. Sorrido. E Filippo non esiste più nei miei pensieri.