Capitolo 4

176 6 3
                                    

Imbarazzo. Evidente imbarazzo.
Scarlett se ne stava seduta sul divanetto che circondava il tavolino, rigida e con le braccia conserte. Non era per nulla a suo agio e potevo capirla... insomma, lei si sentiva fuori luogo dentro ad una roulotte di un quasi sconosciuto, sporca e in disordine, come io mi sentivo a disagio in posti eleganti e riordinati a dovere. Io invece me ne stavo spaparanzato sul letto, con il mio Whisky 666 in una mano e il telecomando della TV dall'altro. In qualunque canale io cambiassi, c'era il messaggio di quel terrorista dell'Ordine, così si faceva chiamare la setta che remava contro quello che avevo scoperto essere Mundus.
Mundus... già.
-Allora... parlami un po' della mia storia, dato che è tanto famosa.- chiesi a Scarlett con una punta di accidia nella voce.
-Beh, tanto per cominciare, partirò con il dirti che non sei un semplice umano, ma sei un Nephilim, cioè metà angelo e metà demone, è per questo che finisci nel Limbo. Gli umani non possono nemmeno vederlo, ci riescono solo alcune sensitive-  disse lei sistemandosi e accavallando le gambe  -Tu sei nato dall'unione di un angelo, tua madre Eva, e un demone, tuo padre Sparda. Quando Mundus, cioè Kyle Ryder, venne a sapere che suo fratello aveva trasgredito alle regole dando alla luce te, una potente creatura in grado di sconfiggere qualsiasi tipo di mostro, demoni potenti compresi, venne a cercare tuo padre facendolo prigioniero negli inferi e uccidendo tua madre... strappandole il cuore dal petto- disse poggiando una mano sul cuore.
-Quindi io sarei questa fantomatica "creatura"?- dissi ridendo e bevendo una sorsata di whisky subito dopo.
Scarlett annuì con la testa molto seria e dispiaciuta  -Non ti dispiace nemmeno un po'?-
-Certo che mi dispiace! E mi dispiace anche avere uno zio così "adorabile"- esclamai facendo le virgolette con le dita.
Ci fu un lungo silenzio prima che Scarlett lo ruppe alzandosi dal divanetto e venendosi a sedere accanto a me, allargò le braccia e mi sorrise.
-Vuoi un abbraccio?- disse pacatamente.
Voglio un abbraccio di consolazione o solo stringermi a quelle sue tett...
-No!- gridai scuotendo la testa più a me stesso piuttosto che alla richiesta di Scarlett, che abbassò le braccia e il viso rattristita.
-Per essere un demone non sei poi così tosta e cazzuta... al contrario, sei molto sensibile- le sussurrai dopo averla stretta in un abbraccio.
Sentii uno scossone diramarsi in tutto il mio corpo, come se me lo avesse dato lei, ma feci finta di nulla e continuai ad abbracciarla. Nella mia testa, oltre ad immaginarmela in diverse situazioni, immaginai il suo viso tutto rosso.
-Grazie- le dissi a bassa voce all'orecchio dandole un piccolo bacio sulla guancia, dopodiché sciolsi l'abbraccio.
Come avevo dedotto, Scarlett era tutta rossa in viso; risi guardandola.
-Cosa? Che c'è?- disse guardandosi attorno.
-Rossa di nome e di fatto... e anche di capelli.-
-Ah-ah... molto spiritoso...- disse alzandosi e prendendo la giacca sopra il divano.
-Dove vai adesso?- le chiesi alzandomi in piedi e poggiando la bottiglia sul tavolo.
-A lavoro. Nel Limbo il tempo passa più velocemente: a noi sembra passata un'oretta, nel mondo reale è passata tutta la notte. Quando siamo arrivati qui erano le cinque e trenta del mattino, e ora l'orologio di Raptor News segna le otto meno un quarto... e il mio turno comincia alle otto... perciò devo andare, mi dispiace-  disse in tono veramente dispiaciuto.
-Oh non ti preoccupare... nel caso avessi bisogno di te o volessi recuperare l'uscita di ieri che, per quanto mi riguarda, è andata maluccio, il mio numero ce l'hai, come io ho il tuo-  dissi facendole l'occhiolino.
Lei arrossì per l'ennesima volta ed era così bella quando diventava tutta rossa... l'accompagnai alla porta e lei uscì dalla roulotte.
-Beh, allora ci vediamo Dante...- disse spostandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
-Ovviamente, piccola.-
Mi sorrise, girò le spalle e cominciò a camminare velocemente verso il pub. La guardai finché non sparì in lontananza, scossi la testa ridendo e rientrai dentro, chiudendomi la porta alle spalle.

What's Before?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora