Capitolo 12

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Spinsi i due battenti con forza ed entrai nell'ampia stanza. Aveva i soffitti molto alti e non una finestra.
Alla mia destra c'era il busto di una statua con la maschera del terrorista dell'Ordine che mandava messaggi in TV.
-"Mh... così ci sei tu a capo dell'Ordine."-
Il ragazzo dai capelli argentei che mi dava la schiena, se ne stava piegato su varie tastiere e computer, e quando senti la mia voce alzò la testa e si girò lentamente. I suoi occhi mi scrutavano confusi, poi guardò la ragazza incappucciata dietro di me, ancora più confuso.
-"L'ho trovato, Vergil"- disse entusiasta, sorpassandomi e tirandosi giù il cappuccio.
-"Ehm, veramente sono stato io a trovare voi"- dissi alzando un sopracciglio -"Non prenderti i miei meriti."-
Lei abbassò la testa e Vergil tornò a guardarmi. Gli si allargò un sorriso e cominciò a camminare verso di me aprendo le braccia.
-"Oh Dante"- disse mentre mi abbracciò -"Ti ho cercato così tanto"- concluse sciogliendo il veloce abbraccio.
Io non mi mossi di una virgola. Ero ancora spaesato e incredulo.
-"Grazie Kat... puoi andare adesso."-
La ragazza stava per ribattere, ma mio fratello le lanciò una sguardo severo, e lei uscì dalla stanza, chiudendo l'enorme porta a due battenti dietro di se.
-"Siamo praticamente uguali."-
-"Eh si, siamo gemelli identici"- rispose lui dandomi una pacca sulla spalla.
Mio fratello era amichevole. Non sembrava avere cattive intenzioni come pensava Scarlett.
Poi abbassai lo sguardo sul suo petto.
-"Tu... tu hai la stessa collana!"- esclamai tirando su il ciondolo che aveva al collo. Il suo era di un blu acceso, mentre il mio era rosso sangue.
-"Ce li donò nostra madre."-
-"Sai della nostra storia?"-
Vergil annuì sommesso.
-"Da quanto?"- chiesi guardandolo negli occhi. Era come osservarsi ad uno specchio, con la differenza che io avevo un altro colore di capelli rispetto al suo.
-"Da un po' di tempo ormai"- rispose poi lui, distogliendo lo sguardo.
Come aveva fatto a scoprirlo, ma soprattutto, perché lui lo sapeva e io ne ero venuto a conoscenza solo qualche giorno fa?
-"Vieni Dante... parliamo un po'. Mio Dio, da quanto tempo aspettavo di conoscerti."-
Vergil, nella sua gentilezza e totale pacatezza, aveva qualcosa di strano... non mi convinceva del tutto.
-"Allora: hai costruito tutto questo da solo?"- mi guardai attorno insospettito.
-"Oh no, certo che no... i miei stanno bene, economicamente parlando... ho le spalle coperte insomma, tutto questo è anche merito loro, seppur non sanno che mi ritrovo io a capo dell'Ordine"- rispose sedendosi in una poltroncina del salottino nel suo ufficio -"Prego, accomodati. Non restare in piedi, Dante"- concluse poi, indicando il divano di fronte a lui.
Mi accomodai, ma restai sul bordo, pronto a scattare in piedi in qualsiasi evenienza.
-"Allora... fratellino: perché mi stai cercando con così tanto impegno?"- sorrisi poggiando il gomito sul ginocchio.
-"Kyle Ryder: sai di chi stiamo parlando?"-
-"Mundus? Il bastardo che ha ucciso nostra madre e schiavizzato nostro padre?"-
Vergil fece un' espressione sorpresa, come se non si aspettasse una mia risposta e continuò dicendo: -"Lui, attraverso il debito pubblico, controlla praticamente tutto... ma non solo, lui controlla anche gli esseri umani con una bevanda che lui spaccia per "energetica": la Virilty. Oltre ai suoi metodi di controllo attraverso Bob Barbas e il suo telegiornale... ci sta schiavizzando tutti! Dobbiamo reagire, ed io e te, i Nephilim figli di Sparda, possiamo neutralizzarlo con facilità... dobbiamo solo unirci Dante! Io e te potremmo controllare tutto al posto di Mundus e rendere questo posto migliore, governandolo nella migliore maniera..."-
-"Un momento! Tu non vuoi liberarti di Mundus per rendere gli umani liberi, vuoi solo prendere il suo posto"- dissi alzandomi in piedi e guardandolo schifato.
-"Dante, ma non capisci? Gli umani non potranno mai essere autosufficienti, con le guerre tra di loro e tutto il resto... si stanno sterminando con le loro mani! Noi abbiamo il dovere di controllarli"- rispose alzandosi a sua volta dalla poltrona.
-"Scordatelo. Non saresti poi tanto diverso da Kyle Ryder o Mundus, o come diavolo si chiama!"-
Feci per andarmene ma lui si materializzò danti a me. Lo guardai stranito e capii tutto quando estrasse la sua Yamato.
-"Non posso lasciarti andare adesso. Saresti un pericolo per i miei piani."-

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