Capitolo 10

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-"Merda... MERDA!"-  gridai tirando un pugno al muro.
Mi era sfuggito. Lo avevo lì, praticamente tra le mie mani e mi era sfuggito.
-"Kat... ci sei?"- dissi a voce alta tirandomi indietro i capelli.
La ragazza incappucciata spuntò da dietro l'angolo e corse da me.
-"Tutto bene, Vergil?"-
-"Sì. Fammi uscire da qui, per favore."-
Kat ripassò il sigillo a terra.
-"Ok, è pronto."-
Mi posizionai sopra di esso e nel giro di qualche secondo ero fuori dal Limbo.
-"E ora come faremo?"- chiese la ragazza corrucciando la fronte.
-"Non lo so, ma lo ritroveremo."-

Passarono alcuni secondi prima di distogliere lo sguardo dal punto in cui lo vidi.
-"Va... tutto bene?"- chiese Scarlett.
-"Ehm, no?!"- risposi sciogliendo l'abbraccio -" Cioè, sono stato sommerso da rivelazioni nel giro di pochi giorni. Non sto bene, cazzo."-
Appoggiai la schiena al muro del vicolo nella quale eravamo usciti e lentamente mi lasciai scivolare a terra.
-"Ho mal di testa e vorrei solo farmi una dormita di 12 ore."- dissi massaggiandomi la tempia.
Mi alzai e cominciai ad incamminarmi verso casa.
-"Beh?"- esclamai ad un certo punto sicuro del fatto che Scarlett non mi stesse seguendo -"Ti sbrighi oppure no?"- continuai girandomi a guardarla.
Lei sorrise e mi raggiunse.

Mi svegliai dopo quelle che mi parve un'eternità e mi girai su un fianco a guardarla.
Scarlett dormiva su un fianco, il sole che attraversava la finestra dietro di lei illuminava le sue forme. Il viso rilassato, le labbra carnose e i capelli rosso fuoco che le coprivano il seno la rendevano angelica.
"Angelica?"
Sorrisi e facendo attenzione a non svegliarla mi alzai dal letto, mi infilai un paio di jeans e una maglietta e uscii fuori.
Mi appoggiai contro la roulotte e mi accesi una sigaretta. Era prima mattina e la luce era ancora giallastra.
Non riuscivo a non pensare a mio fratello.
Tzè... non sapevo nemmeno che nome avesse.
-"Vergil."- disse una voce lontana.
Puntai Ivory alla mia destra senza nemmeno girare la testa e con la coda dell'occhio vidi Caitlyn fare capolino.
-"Se ti stai chiedendo come si chiama tuo fratello, si chiama Vergil."-
Assottigliai gli occhi e mi voltai, guardandola in faccia.
-"E tu come fai a sapere a cosa stavo pensando?"-
Alzò un sopracciglio guardandomi languida -"Ognuno ha i suoi segreti..."-
-"Mh..."- gettai la sigaretta a terra e la spensi calpestandola.
-"Vuoi incontrarlo?"- disse lei avvicinandosi a me.
-"Cosa?!"- esclamai sorpreso.
-"Ho detto: vuoi incontrarlo?"-
-"Tu sai dove trovarlo?"- dissi afferrandola per le spalle.
-"Posso portartici."- rispose con un sorrisino stampato in faccia.
Feci un sospiro di frustrazione e mollai la presa sulla ragazza, la quale fece una smorfia di dolore massaggiandosi i punti dove l'avevo stretta.
-"Sei forte per essere un Nephilim..."- disse corrucciando la fronte.
Volevo andare con lei, volevo incontrarlo... ma dall'altra parte pensavo a Scarlett e a quello che mi avrebbe potuto dire: -"Dante, non farlo. Potrebbe essere pericoloso."-
In quel momento, l'unico pensiero che mi passava per la testa era di non dirle nulla e di andare comunque, ma mi sentivo male al solo pensiero. Non potevo mentirle.
-"Ehi tesoro, hai due pistole e..."- guardò in basso per poi riguardarmi negli occhi -" un bello spadone; se dovesse succedere qualcosa, sei ben equipaggiato."- concluse prendendomi per il colletto della t-shirt e avvicinandosi alle mie labbra.
-"D'accordo, verrò. Ma se dovesse succedere qualcosa, anche la più minima cazzata, tu muori."- risposi allontanandola con violenza.
Sbuffò alzando gli occhi al cielo -"D'accordo, cowboy... andiamo."- disse dandomi le spalle e cominciando a camminare con le mani dentro le tasche della giacca di pelle.
Guardai la porta della roulotte preoccupato.
Sospirai aprendola e la guardai. Era lí, avvolta nel lenzuolo, che dormiva profondamente. Abbassai lo sguardo, presi il cappotto e uscii.

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