Capitolo 11

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Caitlyn camminava davanti a me, in direzione di un suv nero dai vetri oscurati. Aprí l'auto e entrò dalla parte del guidatore, mentre io mi sedetti dal lato passeggero.
-"Uh... sarà divertente"- disse mentre si morse il labbro inferiore e guardandomi languida.
-"Non succederà niente di quello che ti sei immaginata in quella tua testa malata, se è quello che vuoi sapere."-
Il demone mise in moto e partí in direzione della periferia.
Incrociai le braccia al petto e guardai fuori dal finestrino, mentre cominciavano a riemergere i pensieri.
L'hai persa Dante. Rassegnati, appena saprà che sei andato da questo tuo fantomatico fratello, senza di lei e con la persona che probabilmente odia di più al mondo, ti staccherà quella tua testa di cazzo.
Sospirai profondamente e chiusi gli occhi: non volevo perderla.
-"Cosa c'è, tesoro? Ancora pensi alla piccola Scarlett?"- interruppe il silenzio Caitlyn -"Sta' tranquillo, adesso sarà a letto immersa nei suoi eterni incubi"- concluse appoggiando la sua mano sulla mia coscia.
-"Non mi sembra di aver chiesto la tua opinione, quindi guida. Grazie"- la liquidai subito scostandomi dal quel contatto fisico.
Dopo mezzora, Caitlyn si parcheggiò in un vicolo di mattoni rossi, con degli strani murales. Rappresentavano degli angeli, dei demoni e due spade in particolare: una praticamente uguale alla mia Rebellion e una katana.
Scesi dalla macchina e mi incamminai verso la piazzola alla fine della via. Quello che avevo davanti sembrava uno palazzo abbandonato.
-"Ehi, aspettami!"- gridò la mora dietro di me.
-"Muoviti."-
Caitlyn mi superò e andò verso un garage che si trovava sulla sinistra, gli bussò sopra provocando un forte frastuono metallico e fece un passo indietro.
Aspettammo quella che mi sembrò un'infinità di tempo, dopodiché decisi di tornare indietro.
-"Ah, io me ne vado. E io che sto ancora a fidarmi... ma che coglione"- dissi sbattendo le braccia lungo i fianchi.
-"Dante!"- gridò una voce femminile del tutto sconosciuta -"Dante sei... sei tu?"-
Mi fermai in mezzo la strada e mi voltai lentamente.
Gli occhi della ragazza incappucciata cominciarono a brillare quando mi voltai del tutto.
-"Con chi ho il non-piacere di parlare?"- dissi impugnando Ivory ed Ebony e facendo scroccare il collo, inclinando la testa a destra e a sinistra.
-"Mi chiamo Kat, sono l'assistente di Vergil."-
Mio fratello.
-"Lui si trova qui?"- chiesi avvicinandomi a lei.
-"Sí... sí! Ed è ben disposto ad incontrati"- rispose lei sorridendo -"Ti faccio strada!"-
-"Ehiiiii, ci sono anch'io!"- cantilenò Caitlyn che era rimasta indietro.
Alzai gli occhi al cielo e mi voltai a guardarla.
-"Grazie, sei stata utile, ora puoi andare"- dissi alzando le mani all'altezza dei suo volto -"Shoo"-
Caitlyn diventò paonazza e strinse i pugni.
-"Ti aspetterò in macchina e sono già brava. Solo perché sei tu dolcezza, se no ti avrei già strappato il cuore dal petto"- girò i tacchi e tornò in auto.
Sospirai e tornai a guardare Kat.
-"Beh? Entriamo oppure no?"-
Lei accennò un "sí" con la testa, sorpasso la porta del garage e fece scorrere la parete a scomparsa sul fondo, grazie ad un riconoscimento di persona.
Mi guardai intorno.
-"Benvenuto nell'Ordine, Dante"- disse Kat guardandomi sorridente.
Alzai un sopracciglio stupendomi del suo entusiasmo.
Sorpassammo un paio di porte e percorremmo qualche corridoio, finché non ci trovammo davanti una porta molto ampia e alta, a due battenti.
-"Siamo arrivati"- disse la ragazza dandomi le spalle.
Siamo arrivati.
Respirai profondamente ed entrai.

Minuscolo spazio autrice:
Ciao a tutte le persone che leggono la mia storia...
Vorrei cominciare con il dire che è stato un periodo difficile e non aggiorno da tempo per un piccolo blocco e per taaaante altre questioni, come il cambio di mille lavori che mi hanno stressato l'anima.
Vi ringrazio per essere arrivati fino a qui, spero che il capitolo vi piaccia!
Un bacio🦄

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