PER FARMI PERDONARE :)
Di ricordi su Magnus ne aveva già ritrovati molti, ma quando lo prese tra le breccia fu come se qualcuno avesse deciso di sbattergli dritto in faccia tutti i suoi momenti più belli.
Si ricordò del loro primo incontro, di quando lo aveva convinto a scendere dal cornicione sul tetto del manicomio.
Si ricordò delle sensazioni che provava quando lui gli si avvicinava, della felicità che lo invadeva quando vedeva quanto era protettivo nei suoi confronti.Si ricordò di quando lo aveva consolato per la morte di Max. E poi si ricordò del bacio. Era stato solo uno sfioramento veloce di labbra che si desideravano fin da troppo tempo, ma era stato fantastico.
E lì, proprio in quel momento, seduto a terra con Magnus tra le braccia, si dimenticò di tutto. Si dimenticò di Camille, si dimenticò di tutti gli altri, si dimenticò della missione è si dimenticò del pericolo.
Voleva solo Magnus.
"Sei tornato." Sussurrò il ragazzo stringendo tra le mani la rosa blu, ormai secca e rovinata.
"Te lo avevo promesso." Alec sorrise dolcemente.Magnus era vivo, stava bene. Era sfinito ed aveva qualche ferita, ma stava bene.
Si abbassò lentamente e posò le sue labbra su quelle di Magnus. Dio quanto gli era mancato.Nonostante il retrogusto di sangue Alec amava comunque il suo sapore. Continuò a baciarlo lentamente, voleva assaporare ogni singolo momento, perché se lo meritava.
Magnus se lo meritava.Il più grande sorrise sulla bocca del moro e poi si sollevò mettendosi a sedere.
Non si staccò neanche un attimo da Alec. Alec era la sua aria.
Alec era il suo raggio di sole nella tempesta.
Era la sua rosa in un cumulo di rovi.
Era la sua stella in una notte buia.Alec era semplicemente il suo tutto.
Si staccò del bacio. Voleva vedere i suoi occhi blu notte. Voleva osservarli bene imprimendosi ogni particolare di quel colore nella testa.
Alec gli sorrise e lo abbracciò ancora, allacciando le braccia dietro al suo collo. Non voleva più trattenersi. Nascose il viso nell'incavo del suo collo e qualche lacrima sfuggì al suo controllo.
Non dissero nulla però...
Quel silenzio urlava già più di mille parole.~
"È ora!" Disse Simon girandosi verso i lupi e i vampiri. Se la situazione non fosse stata così tragica si sarebbe divertito a far notare che, generalmente, vampiri e lupi si sarebbero fatti guerra a vicenda. E lo avrebbe fatto così, tanto per vedere se avrebbe potuto dare vita ad un conflitto.
Però la situazione era tragica. Quindi no. Doveva contenere la sua curiosità.
"Ricordatevi!" Iniziò "la nostra missione non ha il fine di vendicarsi. Dobbiamo far uscire i nostri simili e salvare dei poveri mondani indifesi! Per questo dovete chiudere le guardie e i vari infermieri all'interno delle celle! Cercate di non ucciderli!"
"Come facciamo ad aprire le celle senza distruggerle?" Chiese Maia -un lupo che Simon aveva frequentato prima di incontrare Isabelle.-
"Se tutto va secondo i piani le fate che sono state tenute prigioniere creeranno un black out. Le celle dei mondani non sono sicure come quelle costruite per noi. Perciò basterà quello per farle aprire. Una volta che tutti i mondani saranno usciti voi dovrete spingere dentro gli infermieri e le guardie.""Sembra un piano un po' azzardato."
"Questa missione è azzardata." Commentò Simon. "Dovete stordirli, altrimenti non rimarranno mai nelle celle di loro spontanea volontà. E sottolineo STORDIRLI, non UCCIDERLI." Disse marcando bene le parole.
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Trouble|| Malec
Fanfiction"È che... Sono un mostro." Disse, la voce ridotta a un sussurro. "Non tutti i mostri fanno cose mostruose." Sorrise dolce Magnus. "Secondo mio padre si." Ribatté Alec rimettendosi a piangere "secondo lui sono matto, sono folle..." Magnus si sedette...