Parte 12

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Magnus non avrebbe voluto uscire. Voleva restare con Alec, voleva proteggerlo, anche se, in realtà, Alec se la sarebbe potuta cavare benissimo da solo.
Nonostante desiderasse solamente restare lì con lui prese il braccio di Jace e lo trascinò fuori dall'edificio.

Era preoccupato per Alec, ma gli aveva chiesto di uscire. E Magnus avrebbe fatto di tutto per lui.

"Magnus!" Urlò Isabelle quando lo vide. Corse verso di lui, avvolta nella sua giacca di pelle nera, e lo abbracciò lasciando l'altro molto stupito.
Non credeva che lei avesse tutta sta confidenza con lui.

"Dov'è Alec?" Chiese poi quando si allontanò.
"Sta bene. Voleva restare da solo con Camille." Isabelle fece una smorfia di disgusto al nome della ragazza.
La odiava. La odiava troppo.

"Spero che-"
"FERMA NON PUOI FARLO!" Izzy venne interrotta dalle urla di Simon. Si voltò verso il suo ragazzo e vide che stava bloccando il braccio di una ragazza.
Si ricordava di lei. Era la fata che non si fidava di loro dopo che li avevano liberati.

"SI CHE POSSO! TU NON SEI NESSUNO PER IMPEDIRMELO." Disse lei liberandosi dalla presa del vampiro. Sistemò una ciocca di capelli verdi dietro l'orecchio e si voltò nuovamente verso l'edificio.

Portò in avanti le mani mentre altre fate si univano a lei. Dei grossi rampicanti, secchi e morti, iniziarono a ricoprire tutto l'ospedale psichiatrico stringendolo in un presa soffocante.

"NO!" Urlò Magnus correndo verso le fate quando vide che, piano piano, l'edifico iniziava a cedere."

"FERME! Lì DENTRO C'È ALEC! QUELLO CHE VI HA LIBERATO! SE NON FOSSE PER LUI ORA SARESTE ANCORA NELLE CELLE!"
Le fate non sembrarono scomporsi a quella rivelazione.

Jace raggiunse l'altro. "Non potete uccidere delle persone a caso! Capisco che la maggior parte di quelli che ci sono lì dentro vi ha fatto qualcosa di brutto... ma Molti non avevano scelta!"
Ancora una volta, nessuna emozione passò sul suo delle fate.

"FATE QUALCOSA!" Disse Magnus voltandosi verso i lupi e i vampiri, che si stavano ancora sistemando le ferite della battaglia.
li guardò speranzoso, ma nessuno mosse un dito. Evidentemente tutti nutrivano il desiderio di vendetta.

"Noi dobbiamo andare..." sussurrò un vampiro alzando il viso verso il cielo è notando che si stava schiarendo.
"Il sole sta per sorgere."
"No..." sussurrò Magnus.
Il vampiro si girò verso i suoi compagni e in un attimo scomparvero correndo verso la loro dimora.

"Vi prego." Sussurrò allora Magnus voltandosi nuovamente verso le fate. "Non abbassatevi al loro livello."

La fata dai lunghi capelli verdi abbassò le braccia, facendole cadere lungo i suoi fianchi e così fecero le sue compagne.

Il rampicante aveva già ricoperto tutto l'edificio e molte parti avevano già iniziato a sgretolarsi. I vetri erano andati in frantumi e il muro era stato perforato dalle piante.
Nonostante quello, Magnus tirò un sospiro di sollievo. Si erano fermate. Alec era salvo.

La ragazza rialzò lo sguardo osservando Magnus negli occhi. Alzò una mano e la portò all'altezza delle labbra, strofinando un po' le dita tra loro. "Mi dispiace..." sussurrò poi soffiando sulla mano da cui partirono enormi fiamme dirette verso l'edificio.

Grazie al rampicante secco l'ospedale prese subito fuoco e, quando quello si accese, illuminando i visi dei presenti di una luce rossa, l'istinto di sopravvivenza di Magnus si spense.

Corse verso l'entrata dell'edificio e ci si lanciò dentro cercando di evitare le lingue di fuoco che lo avvolgevano.

~

Alec iniziò a tossire. Il fumo gli entrò nei polmoni rendendo quasi impossibile la possibilità di respirare. Non sapeva dove fosse finita Camille, forse era scappata, oppure era già morta. Non gli importava. Lui aveva solo iniziato a correre verso quella che gli sembrava fosse la via d'uscita.

Le assi di legno del palazzo avevano già iniziato a cedere piano piano, quindi, oltre che al fuoco. doveva stare attento a tutti i crolli.
Cosa cavolo hanno combinato? Si chiese pensando subito che, probabilmente, erano state le fate.
Bastarde.

Continuò a correre respirando a fatica. Sentiva i polmoni bruciare per la mancanza d'aria e, ogni volta che il fuoco entrava in contatto con la sua pelle, gli sembrava di venire colpito ancora dal frustino che Camille aveva usato su di lui. Solo che faceva cento volte più male.

Fu allora che la sentì. Le orecchie erano tappate e in suoni gli sembravano ovattati, però la sua voce la sentì. La sentì bene.

"ALEC!!!!!!"
"Magnus..." provò a urlare, ma la sua voce era strozzata dal fumo... si era sempre detto che il suo potere fosse inutile... ma, ora che non riusciva ad usarlo, si sentiva impotente.

Prese più fiato possibile cercando tutta la forza che c'era in lui.
"MAGNUS!!!" Urlò finalmente "SONO QUI MAGNUS!" Non era un urlo da Banshee, era un urlo da umano... però era già qualcosa.

Avanzò a fatica cercando l'altro ragazzo nel fumo nero provocato dalle fiamme, seguì il suono della sua voce, che continuava a chiamarlo a squarciagola e finalmente lo trovò.

"Magnus!" Gli si gettò tra le braccia stringendolo disperatamente a se, mentre il fuoco intorno a loro continuava a bruciare.
"Ma sei scemo? Perché sei qui?!" Gli passò le mani sul viso accertandosi che fosse reale e che stesse bene.

"Non potevo lasciarti qui Alec! Farei qualunque cosa per salvarti! Okay?!"
"No! Tu sei folle!"
Alec lo strinse ancora a sé e lo baciò con tutte le forze che aveva.
"Spesso le persone sono folli quando sono innamorate." Disse Magnus staccandosi da lui.

"Andiamo!" Disse Alec cercando di ignorare il suo cuore che aveva preso a battere velocemente nel suo petto.

Gli avrebbe risposto una volta fuori dall'edificio, al sicuro, in pace...
Perché loro si sarebbero salvati. Ne era certo.

Prese Magnus per mano e iniziò a correre spostandolo appena in tempo, prima che una trave gli cadesse in testa.
"Il soffitto sta iniziando a cedere. Dobbiamo muoverci!" Disse Alec tossendo.

Faceva caldo. Troppo caldo. Alec si sentiva andare a fuoco e desiderava troppo uscire di lì.
Strinse di più la mano di Magnus, che ora era correva davanti a lui, e aumentò il passo.

Corsero fino allo sfinimento, cercando di evitare le fiamme e le macerie che c'erano in mezzo al loro cammino.
Quando raggiunsero il salone dell'entrata erano sfiniti, ma erano arrivati. Erano arrivati ed erano salvi.

Attraverso il fumo nero videro la poca luce mattutina che entrava dalla porta. Il sole non era ancora sorto, ma comunque il cielo era chiaro e la luce gli indicava la loro via di fuga.
Corsero verso la porta mentre il sollievo invadeva il petto di entrambi.
Erano praticamente davanti alla porta quando Magnus inciampò e cadde a terra urlando.

Si afferrò tra le mani la caviglia e fece una smorfia di dolore.
"Andiamo Magnus ci siamo quasi! Solo un ultimo sforzo!" Alec prese dolcemente Magnus per un braccio e lo aiutò ad alzarsi sorridendogli. Gli baciò le labbra e poi la fronte, per poi riprendere a camminare cercando di far appoggiare la caviglia a Magnus il meno possibile.

Avanzarono lentamente e quando furono davanti alla porta Magnus tirò un sospiro di sollievo.
E poi successe tutto in un attimo. Alzò lo sguardo e vide che le travi che reggevano il soffitto stavano cedendo. Un rumore sordo gli fece drizzare i capelli sulla nuca e, senza pensarci un secondo di più, spinse Alec fuori dalla porta mentre il soffitto crollava.

L'ultima cosa che sentì fu l'urlo straziante dell'altro ragazzo.

IO HO PAURA DI QUELLO CHE MI FARETE... NON ODIATEMI!

XOXO CC⚡️

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Trouble|| Malec Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora