Epilogo

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*LEGGETE L'ANGOLO AUTRICE PER FAVORE!!! È IMPORTANTE PER ME*

Alec sistemò debolmente la testa sul cuscino morbido del suo letto.
Fuori La neve cadevo nella notte buia, ricoprendo la città di fiocchi bianchi che ripulivano l'aria dallo smog.
Si portò le mani al collo e afferrò la catenina, che ancora lo accompagnava in ogni momento della sua vita. Se la sfilò e prese ad osservare ogni singolo dettaglio di quel piccolo anello.

Con le lacrime agli occhi riprese a ricordare tutti i momenti di molti anni prima, di quando era ancora giovane, bello, agile e determinato.

Osservò le sue mani raggrinzite dalla vecchiaia, mentre attorcigliava le sue dita nella sottile catenina di Magnus.
Un calore immenso gli invase il petto, quando ripensò alle sue mani, più lisce e più morbide, mentre accarezzavano il viso perfetto di quel ragazzo che tanto aveva amato e desiderato.

Sorrise al ricordo di lui, le lacrime gli scivolavano lungo il viso fino ad arrivare alle sue labbra. Alec si portò sul cuore l'anello, stringendolo tra le sue mani con tutta la forza che aveva, perché, nonostante fossero passati molti anni -troppi per voler tenere il conto- il proprietario di quel gioiello -a prima vista insignificante- era comunque la sua ancora.

Erano cambiate molte cose...
Anzi era cambiato quasi tutto.
Alec aveva ripreso a vivere, proprio come Magnus gli aveva chiesto. Era andato avanti, anche se non completamente. Era diventato insegnante di arti marziali e nel tempo libero faceva il volontario in un pronto soccorso.

Sapeva benissimo di non poter sostituire il ruolo di Magnus in questo campo, ma sapeva anche che il ragazzo amava aiutare gli altri, perciò decise di farlo in sua memoria...

Nonostante fosse passato oltre, Però, Alec, non aveva voluto nessun altro. Nonostante sua sorella avesse cercato svariate volte, durante la sua vita, di presentargli qualcuno, lui aveva sempre rifiutato.
Lui non aveva bisogno di un altro ragazzo. Non avrebbe permesso a nessuno di sostituire il suo Magnus.

In compenso aveva adottato un bambino, un piccolo orfano dal passato triste.
Era stato difficile inizialmente, ma alla fine il bimbo aveva dato una vera e propria svolta positiva alla vita di Alec.

Dopo l'ospedale psichiatrico aveva deciso di cambiare identità, almeno in parte.
E Non aveva esitato neanche un attimo nel decidere come chiamarsi.
"Il nome?" Gli aveva chiesto la donna in comune aggiustandosi gli occhiali sul naso.
"Alexander Bane." Aveva risposto sorridendo.

Alec scosse la testa, offuscata e affaticata dai ricordi della sua vita. Si rimise con fatica la collana al collo e si passò le mani tra i capelli color avorio.

Piano piano si girò su un fianco e osservò suo figlio Max che dormiva accanto a lui.
"Sto per andarmene." Gli aveva detto Alec quel pomeriggio e da allora il suo piccolino -ormai troppo grande per un nomignolo del genere- non lo aveva più lasciato per un secondo.

Guardò fuori dalla finestra osservando la neve, illuminata solo dai lampioni, e poi riportò la sua attenzione sul figlio addormentato.

"Ciao Max.." sussurrò accarezzandogli il volto. Riportò ancora la mano al ciondolo e lo strinse.

"Sto arrivando... aspettami Mags."

E fu così che si lasciò andare ad un meritato riposo. Con il nome della persona che, dopo tutto quel tempo, ancora amava e il suo volto nella mente.

Semplicemente si addormentò andando in un posto migliore. Ritrovando il suo Magnus.
Stava in piedi al centro di un giardino immaginario pieno di fiori blu, dove una volta -Alec riconobbe subito quel posto- c'era il manicomio.

Alec aveva odiato quel posto, ma, in un certo senso, se non fosse finito lì non avrebbe conosciuto Magnus.

Avanzò nel prato verde, i fiori blu ovunque a colorare quel luogo che era diventato così bello ed accogliente.
Arrivò fino all'altro ragazzo. Gli sembrava di essere tornato ad avere 25 anni, con la stessa agilità e la stessa pelle liscia e morbida.

Ed in un certo era così, perché quello era il suo paradiso e aveva preso la forma di tutto ciò che più desiderava.
Baciò le labbra di Magnus e gli sembrò di ritornare a respirare dopo essere stato anni e anni in apnea.
Magnus aveva detto una grande verità nella lettera.
Lui era l'aria che entrava nei polmoni di Alec.
Era la sua aria.

Si girò verso il giardino osservando quella distesa di fiori blu.
Quello era il suo nuovo mondo.
per quanto fosse surreale, era suo. Era loro.

E in quel momento pieno di serenità -in cui la sua anima aveva lasciato il suo corpo per ricongiungersi con quella di Magnus- Alec si rese conto che la perfezione esisteva, a dispetto di quello che dicevano tutti.
Esisteva. Ed era bellissima.

ODDIO ANCHE QUESTA STORIA È FINITA!!! :(
MI MANCHERÀ UN SACCO, FORSE PIÙ DI TUTTE.
MI SONO DIVERTITA DAVVERO TANTO A SCRIVERLA, PERCHÉ SONO DAVVERO USCITA DAGLI SCHEMI.... (non avrei mai pensato ad un Alec in versione Banshee *^*)
UN GRAZIE SPECIALE A TUTTE QUELLE CHE MI HANNO FATTA SORRIDERE CON I LORO COMMENTI!!! VI HO ADORATE, DAVVERO!
OVVIAMENTE RINGRAZIO ANCHE QUELLE CHE LASCIAVANO SEMPLICEMENTE LA STELLINA E ANCHE I LETTORI SILENZIOSI :) SIETE TUTTI IMPORTANTISSIMI PER ME!

COOOOMUNQUE... SAPPIATE CHE PRESTO POSTERÒ TRE TRAME DIVERSE E MI PIACEREBBE MOLTO CHE VOI ANDASTE A LEGGERLE PER SCEGLIERE QUELLA CHE PIÙ PREFERITE!!! QUUUUINDI TENETE D'OCCHIO QUESTA STORIA ANCORA PER UN POCHINO PLS 🙏🏻

VI RINGRAZIO ANCORA!!!

XOXO CC⚡️

Trouble|| Malec Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora