PERCY 4

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Mi sveglio abbastanza presto. Jason sta ancora dormendo accanto a me. Non so neanche a che ora é tornato. Si sarà divertito con gli altri? Mi alzo dal letto e mi vesto. Rivolgo uno sguardo alla statua di mio padre al centro della cabina. Oggi sembra quasi che sorrida. Mi vesto e poi aspetto gli altri sulla collina dove si trova l'albero di Talia con il vello d'oro e il drago guardiano. Mi siedo accanto a lui. "Ciao, é da tempo che non venivo qui, vero? Mi dispiace, ma sono dovuta andare in missione" lui mi guarda con un faccino triste"dai, non essere triste, ora sono qui e ti ho portato un regalo..." tiro fuori da una tasca una serie di salsicce grigliate e le lancio al mio amico. Lui con un sol boccone le mangia tutte, poi mi lecca le mani, facendomi venite il solletico. Inizio a ridere e guardo l'orizzonte. Mi torna di nuovo in mente Percy..."Perché non te ne vai?! Basta! Non voglio più soffire così!" urlo mettendomi le mani nei capelli e crollando sulle ginocchia. Non piango neanche più, non ne ho la forza. Il drago mi si avvicina e strofina il suo muso sulla mia spalla. "Grazie...tu ci sei sempre per me...". Mi rialzo e vedo i ragazzi che arrivano sorridendo e scherzando verso di me. "Chissà se riuscirò mai a ritornare così..." penso tra me e me. I ragazzi arrivano e insieme al nostro autista saliamo in macchina. Percorriamo strade isolate, in mezzo ai campi e con poca gente. Così non rischiamo di essere imbottigliati nel traffico. L'autista ci lascia davanti all'Empire State Building. Insieme agli altri ci avviamo verso l'entrata. Siamo tutti in silenzio a causa dell'agitazione, tranne Leo, lui continua a scherzare come se nulla fosse. Arriviamo davanti all'ascensore. Entriamo in quella cabina dorata per poi salire verso il cielo e oltre, alla casa degli dei. L'ascensore sferraglia in salita, come il mio stomaco. Forse non é stato opportuno mangiare quel pancake stamattina. Oltre questo, posso sentire la pressione abbassarsi, essendo figlia del re dei cieli. Neanche finita la frase che le porte si aprono silenziosamente e con maestosa leggerezza. Siamo tutti meravigliati. Davanti a noi ci sono centinaia di case tutte bianche e oro. Satiri e dei minori scorrazzano per le strade in pietra, per i giardini in fiore e le ninfe si rincorrono nei ruscelli e vicino alle fontane gorgoglianti d'acqua. Restiamo impalati per un po' finché non si sente un rumore di vetri rotti. Ci giriamo tutti sorpresi e vediamo Leo che si tiene le mani dietro la testa fischiettando, ai suoi piedi un vaso in ceramica rotto. "Ma perché devi sempre combinare guai? Sei una calamita per le catastrofi! Adesso ci butteranno giù dall'Olimpo a calci!" urla Hazel arrabbiata. Leo sghignazza, per poi guardarmi e farmi un sorrisetto da bambino desideroso di un regalo. Io sbuffo un pochino, poi ordino ai venti di aggiustare il vaso. I pezzi ritornano al loro posto ed é come se il vaso non si fosse mai frantumato. Tutti mi guardano sorpresi, poi Hazel dice:"Comunque la prossima volta non ci sarà y/n a pararti le chiappe e ti caccerai in un guaio serio". Tutti scoppiamo a ridere per il perfezionismo di Hazel, poi, con passi incerti ma curiosi ci dirigiamo verso l'Olimpo. Non sto neanche a spiegarvi il percorso dall'ascensore alla sala degli dei, perché...non ho parole. Era tutto semplicemente..."divino". Saliamo le scale(anch'esse in marmo bianco) e,  accompagnati da un gruppo di ninfe dell'aria arriviamo davanti alla porta che ci condurrà nella sala degli dei. Siamo tutti molto agitati, nessuno osa proferire una sola parola, neanche Leo, che di solito non tace mai. Finalmente le porte si aprono con maestosa leggerezza. Entriamo a troviamo gli dei ad aspettarci con tutta la loro altezza. Infatti dobbiamo alzare parecchio la testa per riuscire a contrastare i loro 12 metri e poter vedere le loro facce. In mezzo a tutti vedo mio padre a cui lancio un piccolo sorriso che lui ricambia. Poseidone mi fa l'occhiolino ed Apollo mi saluta vigorosamente. "Ciao y/n!!!", tutti lo guardano male ed io divento rossa come un peperone. " Che c'è? Non posso salutare la più grande musicista di chitarra al mondo?""Dai Apollo...non esagerare..."cerco di dire io per fermare quel dannatissimo dio che non sta mai zitto. Zeus lo fulmina con lo sguardo e il povero Apollo si rimette mesto al suo posto. "Bene ragazzi, oggi siete qui perché noi vorremmo ringraziarvi per l'aiuto che ci avete dato per salvare il mondo dalla minaccia di Gea" finisce mio padre con un sorriso compiaciuto. "Gli dei che ci ringraziano? Quale onore!" annuncia Leo con un inchino. A Piper scappa una risatina, come ad Hazel e al resto del gruppo."Ritornando a noi..."dice Zeus incenerendo Leo con un occhiata" visto il vostro impegno, valore e perseveranza nella missione, vorremmo poter ringraziarvi a modo nostro""Vi concederemo un desiderio a ciascuno di voi" annuncia Poseidone guardano il nostro gruppo. Tutti noi esultiamo e veniamo condotti fuori dalla sala dell'Olimpo. Ci sediamo su una panchina e aspettiamo il nostro turno. I miei amici entrano mano a mano, ma non ritornano più indietro. "Gli avranno fatti uscire da una porta secondaria" penso tra me e me. Finalmente arriva il mio turno. Le porte si spalancano con grazia ed io con passo fermo e deciso mi incammino al centro. C'è un silenzio tombale. Gli sguardi delle divinità fissi su di me. "Bene y/n. Qual é il tuo desiderio?". Guardo ad uno ad uno le persone sedute su quegli enormi troni e penso a Percy...a come gli sarebbe piaciuto venire qui...a quale desiderio avrebbe espresso..." Voglio che Percy torni indietro". Gli dei ammutoliscono. Alcuni con sguardi scioccati, altri con tenerezza e compassione, mentre altri con...solidarietà? "Y/n, non credo che sia poss"" Certo, sarà fatto". Ade, il quale aveva obbietato cerca di ribattere, ma uno sguardo fulminante da parte di Zeus lo blocca. "Ok...ma questa é l'ultima volta che riporto in vita qualcuno, chiaro?". Fa muovere la mano e una strana polverina gli sciovola dalle vita volando per la sala. La guardo meravigliata finché questa non mi si posa davanti prendendo sembianze umane..." Percy?" urlo con le lacrime che ormai cadono a fiotti sul pavimento dorato della sala. "Y/n? Oh mio dio! Sei tu! Pensavo non ti avrei più rivista!" urla abbracciandomi. Io mi lascio avvolgere dal quell'abbraccio così caldo e rassicurante. Lo stringo ancora più forte a me, come se avessi paura che mi scivolasse via. Ma é la pura verità. Non lo lascerò andare via mai più. Gli prendo il viso tra le mani e con i miei singhiozzi di sottofondo dico:"Sei vivo...". Lui non dice niente. Mi guarda con quei suoi occhi blu mare ed io non posso fare altro che annullare la distanza che c'è tra noi due. Le nostre labbra danzano insieme, come onde nel mare. Le mie mani nei suoi capelli corvini. Le sue ad accarezzarmi la schiena. Non ci interessa se siamo o no nella sala degli dei. Adesso ci importa solo di noi due. Io. E il mio Testa d'Alghe.









Spazio autrice
Salve lupachiotti miei! Sì, lo so. Mi odiate. Ma mi odio anch'io. Non so mantenere le promesse. E infatti non ve ne farò altre sul fatto di aggiornare regolarmente perché la voglia e la fantasia vanno e vengono...perciò...quando aggiorno, aggiorno. Non c'è niente da fare😂 mi dispiace.
Ed ecco a voi l'ultimo capitolo di Percy. Mamma mia! É stato una cosa infinita! Però vi é piaciuto?😏 spero di sì, con tutta la fatica che ho fatto.









Comunque volovo anche ringraziarvi per le 2k visualizzazioni. Era nel periodo dov'ero morta, perciò non so come abbiate fatto ad arrivare in così tanti. Vi amo lupacchiotti miei😘🐺

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