Capitolo 15

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Erano circa le tre.
Chris era stato davvero carino,stava diventando davvero una giornata molto carina.
Chris stava dormendo sulla sdraio,e guardandolo mi venne da sorridere per quanto fosse tenero.

approfittai per andare su una scogliera abbastanza alta e isolata.
Mi arrampicai e in meno di qualche minuto ero in cima con le gambe rannicchiatecontro il petto e solo gli occhi scoperti per darmi la visuale su quel mare agitato di quella mattina di ofine Agosto.

Il mare agitato.
Lo osservai attentamente mentre il fruscio delle onde che si scaraventavano sugli scogli roventi dal caldo sole d'America.
Onde che si lasciavano trasportare mentre tornavano indietro,conbattevano fra di loro come demoni.
io credevo che,il mare agitato fosse frutto del vento.
Se c'e vento il mare si agita.
E fa partire le onde,quelle onde che combattevano fra loro senza logica.
Come me,io odiavo essere debole.
Schiava del passato.
Ecco,il vento per me era il passato che faceva fiorire i demoni che ho nascosto per tanto tempo all'interno della mia anima.
Le onde si facevano sempre più alte e disastrose e più io tornavo nel mio caro vecchio mondo che mi stava travolgendo di pensieri.
E emilio? beh emilio erano i miei scogli.
Emilio era quello a cui io stavo scappando ma puntuamlamente mi ci scaraventavo sopra.

Schiava del passato a indugiarmi a scaraventarmi su quegli scogli..quegli scogli così sbagliati.
e poi c'era Christian.
Cheistian che era la giornata di sole in pieno inverno.
Christian che era un abbraccio in mezzo alla folla.
christian che era una caramella quando hai voglia di dolce.
christian che era il mare,il sole,e tutte le maraviglie possibile.

christian che era l'ancora buttata nel bel mezzo di una tempesta.
christian che non era ancora in grado di farmi battere il cuore.
magari un giorno ci sarebbe riuscito.
io ci speravo..

ma il problema ero io
la tempesta ero io.
La tempesta che stavo vivendo,e che ho vissuto.

E poi mi venne in mente Kelly.
Kelly che or stava passand un brutto periodo e io non c'ero.
Kelly,la mia migliore amica.
Quella ragazza così solare che per colpa di uno stronzo era diventata cupa e fragile.
E lì me ne resi conto.
Io avevo sprecato i migliori anni della mia vita per scappare dal vento.
Avevo sprecato i migliori anni della mia vita in preda a piangi isterici e momenti di crollo.
io che avevo permesso ad uno stronzo che un tempo chiamavo migliore amico di far parte di tutto questo quando per lui c'era sempre stato un secondo scopo.
E quel secondo scopo era mia sorella.
La stessa sorella che aveva condiviso i 'migliori anni della sua vita' con me.
che aveva passato quel che avevo passato io.
la stessa sorella che era cambiata,ma che era sempre la stessa.
io lo sapevo che lei c'era ancora,io la conoscevo.
Non so quanto tempo era passato,ma le mie idee si erano fatte chiare.
A poco sarebbe arrivato settembre e con se un nuovo anno.
A poco sarebbe arrivato questo nuovo anno.
il mio,nuovo anno.
la mia,nuova vita.
io dovevo vivere.
E pochi,ne faranno parte.
soprattutto emilio.
Emilio doveva andarsene.

mai più tremare contro Emilio Smith.

Mi ripeteii.

Una lacrima mi rigó il viso.

mai più piangere per nessuno.

Il suono delle onde ora era più calmo e dolce,sará destino?

mai più rovinarsi la vita per nessuno.

"mai più rovinarsi la vita per nessuno" sussurrai.

"non ho la più pallida idea,di cosa tu stessi parlando o sussurrando,ma eri incredibilmente bella,quindi a me va bene così piccolina"

mi svegliai bruscamente da quello stato di trance da quella voce a me troppo familiare.

quella voce che l'anno successivo,mi avrebbe fatto male.
tanto male.

ma questa è un'altra storia.

Maledetta adolescenza.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora