A chi, semplicemente, si fida.
***
Mi piaci quando fai l'amore
e al buio ti sento respirare
Mi piaci quando riapri gli occhi
e dici di vedere il mare
Mi piaci tu, mi piaci tu, mi piaci tu
Ma come te lo devo dire?(Mi piaci tu,
Vasco Rossi)Tornare da un viaggio comporta tornare alle abitudini: sveglia alle 6:00, lavarsi, vestirsi, andare a lavorare. Una catena di azioni dalla quale Claudio era uscito, ma che ora è costretto a riprendere.
L'aggettivo che avrebbe attribuito alla sua vita rimane "monotona", ma - questa volta - con un pizzico in più di felicità. Succede questo quando ti risvegli da un bel sogno o smetti di vivere una favola.
Una favola che ha un nome: Mario.
Infatti, dall'ultima volta in cui si sono visti, il ragazzo dagli occhi verdi non ha mai smesso di pensarlo o di telefonargli. Si sente un adolescente alle prime prese con un sentimento tanto sconosciuto quanto meraviglioso che gli fa battere forte il cuore come mai prima d'ora.Basta sentir pronunciare il suo nome o sentire la sua voce, per vederlo sorridere come chi trova qualcosa che cercava da tempo. O qualcuno.
Con la stessa paura di chi lo trova ma non vuole perderlo per nessun motivo, perché si sa che le cose preziose te le strappano dalle mani prima ancora che tu possa dire: "Allora è questo quello che sognavo da bambino".
Sogni di provare, di desiderare fino a toglierti il respiro... e poi.
Poi una stretta allo stomaco quando sai che potresti non provare più niente se questa felicità ti venisse strappata via con prepotenza.
È così che il vuoto cresce.
Claudio lo sa, ed è per questo che si sente geloso di quel ragazzo dagli occhi neri, seppur sia troppo orgoglioso per ammetterlo a sé stesso. Quando non vuoi affezionarti è sempre un problema capire che è già troppo tardi.
Dopo una settimana di duro lavoro, oggi Claudio ha il giorno libero, e dopo aver pranzato si sdraia sul divano, e l'unica intenzione di quel pomeriggio è quella di telefonare Mario (nonostante si siano sentiti poche ore prima), quando viene interrotto dal suono del citofono.
Un colpo secco, freddo, che fa intuire a Claudio che non sia Paolo.
Si infila una maglietta nera prima di aprire la porta.
«Chi è?»
«Eh... 'sto cavolo.»
È lui, è la ragione dei suoi sorrisi spontanei, i suoi sentimenti sconosciuti e inaspettati. È la sua sorpresa, la vittoria, la luce nei suoi occhi.
È lui, è a casa.
«Mario?» sa che è lui, lo ha sempre saputo.
«Bravissimo... apri.» e lui lo fa, apre la porta e lo vede lì, ad aspettarlo.
Non sa che lo sta aspettando da una vita intera.
«Che... che ci fai qui?» boccheggia, e gli sembra più bello dell'ultima volta in cui l'ha visto.
Totalmente vestito di nero, è tutti i colori dell'arcobaleno.«Sono venuto a far l'amore con te.»
Non c'è il tempo di replicare, di chiedere, di sorridere.
Esiste solo il tempo per baciarsi ovunque - sugli occhi, sul naso, sulle labbra, sul collo - baciarsi sempre, fino a quando il respiro non si arresta, e poi ricominciare. C'è solo il tempo per spettinarsi, spogliarsi, per poi scoprire centimetri e millimetri di pelle, e quell'odore di nuovo che invade la stanza.
Di nuovo segreto, spazio, fiato.
Che si respira anche quando si soffoca d'amore.
Di nuove parole, nuovi sapori.
Che ci si riscopre anche quando si lascia il mondo fuori.
«Mario... io non l'ho mai...»
Riservarsi per troppo tempo, ma non pentirsene. Non provare paura, non più.
«Ti fidi di me?»
Non c'è tempo per rispondere, perchè l'amore non ha bisogno di attendere, lui si lascia capire.
«Di me ti puoi fidare.» promette, non gli farebbe mai del male. Non farebbe mai del male alla parte migliore di sé.
Claudio lo sa, lo sente. Come quella volta in cui l'aveva trovato a piangere, in un angolo di casa sua, a stringersi forte come per azzerarsi. E ricorda quelle parole non dette, dette con gli occhi, uscite fuori dal cuore.
«Io, di te, mi fido già.»
Ricordi?
Non c'è il tempo per capirli, loro due. Loro, così come sono, sono l'unica cosa di cui hanno bisogno. Per sopravvivere, per vivere.
Loro: il blu e il verde, il nero tra i colori, la forza e la paura, la sicurezza e la fragilità, la luna e il sole. I segreti e parole urlate al vento, sussurri gridati, il disordine nell'ordine, il vuoto riempito. O almeno, un po' di più, ancora per un po'.
Semplicemente: l'armonia dei contrari.
Semplicemente loro.
«Mario?» gli sussurra all'orecchio. Mario è sdraiato sopra di lui, ed ha la testa appoggiata all'altezza del cuore.
Chissà se ascolta come gli batte forte il suo cuore.
Lo sente alzarsi di poco, tanto quanto basta per baciargli dolcemente il collo, e allunga le sue braccia intorno al suo viso.Hanno fatto l'amore, hanno scambiato l'anima.
L'hanno fatto ancora, e ancora, e ancora.«Sì?»
«Penso di essermi innamorato di te.»
È questo, Claudio, l'inizio di un amore.
Ricordi?
Rimani?
***
La notte invade la stanza, ed è ormai tardi quando Claudio gli si addormenta tra le braccia.
Lo vede aggrappato a lui, come a non volersi staccare mai più.
Le labbra socchiuse, gonfie d'amore, ed un respiro regolare, sincronizzato al suo.
Mario lo stringe forte a sé facendo attenzione a non svegliarlo.Sorride.
È tornato a casa.
«Quanto sei bello, Dio mio, quanto sei bello.»
Il più bello dei mari
è quello che non navigammo.
Il più bello dei nostri figli
non è ancora cresciuto.
I più belli dei nostri giorni
non li abbiamo ancora vissuti.
E quello
che vorrei dirti di più bello
non te l'ho ancora detto.Nazim Hikmet
Il più bello dei mari, da "Poesie d'amore"
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Il Padrone della Luna
FanfictionOcchi neri, audaci. Sguardo orgoglioso, di chi sa cosa cerca e sa come ottenerlo, senza dover faticare nemmeno un po'. Questa è la storia di un uomo dotato di un potere che - fino ad ora - lo ha sempre fatto sentire completo, ma che mai lo renderà t...