One

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Un vento gelido penetra dalla finestra, mentre inizio a baciargli il collo dolcemente. Siamo io e lui, ancora una volta, avvinghiati sul quel divano di pelle rossa che per mesi ha unito i nostri corpi e accolto i nostri gemiti. Siamo io e lui, con quegli occhi così profondi da poterci cadere e non riuscire più ad uscirne. Io e lui, nessun altro. Ma poi quella piacevole atmosfera viene spezzata da quei suoi affilati canini che mi penetrano la pelle e mi sporcano il vestito. Perché amarlo è così pericoloso?

Mi sveglio di colpo, poggiando la mano sul collo. Ogni notte mi capita di rivedere la stessa identica scena in uno dei sogni che faccio da mesi. La cosa che mi rende ancor più vulnerabile è che nel preciso momento in cui quell'essere si impossessa del mio corpo, i miei occhi si spalancano e l'unica cosa che mi resta è un forte dolore nel punto in cui mi ha morsa.

Dò un'occhiata all'orario e poi mi precipito in bagno per prepararmi, anche oggi mi toccherà sopportare gli snob della West Beverly. Non sono molto popolare da queste parti, diciamo che non lo sono per niente, le uniche persone che sanno della mia esistenza sono Adrianna e Kira, le mie migliori amiche. Non mi dispiace restare in anonimato, ma a volte preferirei poter essere trattata come tutti gli altri e non come se fossi della feccia umana, non so se mi spiego.

«Emeraude, ti ricordo che la sottoscritta ha anche un lavoro di cui occuparsi! Muoviti o te la farai a piedi», urla mia sorella dalla cucina. Insopportabile.

Faccio un'ultima passata di blush e mi porto sulle spalle lo zaino, entrando nella Golf di Diana.

«Finalmente. Stavo per chiamare la polizia, temevo ti avesse rapita un Make Up Artist», enfatizza mettendo in moto.

Molto divertente, sorella, molto divertente. Ecco, Diana è più quel modello di ragazza che cerco di evitare, così vantosa, viziata e soprattutto con la puzza sotto al naso. Una snob abbastanza intelligente che sa di essere bella, questo rende la sua personalità al quanto eccentrica e di persone come lei non so che farmene.

«Ci vediamo a cena, ciao», la scena è sempre la stessa. Io che scendo dalla macchina, Diana che sfreccia via con la sua auto e Kira e Adrianna che mi prelevano nell'atrio. Quanto può essere noiosa la mia vita? Stesso sogno, solita routine... che palle.

[Cinque ore dopo]

«Non dico che Jamie sia un brutto ragazzo, ma Emy, la sua personalità varrà ancora meno di quella di Naomi Clark!»

«Kira, so benissimo che non è una persona semplice come noi, ma ha un sorrisso stupendo e poi... che ne sai che non è lui quello del sogno?», ribatto, facendo nuotare la cannuccia nel mio frullato.

«Stai seriamente dicendo che ti faresti mordere da Jamie pur di scopartelo?», Adrianna e la sua mente contorta. Se qualche volta usasse di meno il cervello a quest'ora potrei parlare liberamente senza essere smascherata in alcun modo.

«Non sto dicendo questo», roteo gli occhi al cielo. «Ho solo ipotizzato. Ogni volta che mi sveglio non ricordo mai chi ho avuto davanti, ed è spaventoso ritrovarsi ogni mattina con un dolore lancinante al collo e un cuore palpitante», dico, prima di alzarmi e seguire le altre verso l'uscita. Ogni volta, dopo pranzo, finiamo col sdraiarci sull'erba del giardino della scuola e parliamo, non c'è un argomento principale su cui basarsi, qualsiasi cosa ci passi per la mente la diciamo.

In realtà io non sono mai così brava ad ammettere ciò che penso, ascolto e basta e a volte dico il mio parere. Ma non stavolta. Non nel momento in cui, dal cancello della scuola, vedo sfilare tre ragazzi mai visti prima. Il nero avvolge completamente i loro corpi e l'unico ad avere qualcosa di familiare sembra essere il capo-branco.

«Oh Mio Dio. Chi sono quei due?», «Non ne ho idea, ma quella ragazza è così fottutamente fortunata! Come fa a camminarci a pochi centimetri e non saltargli addosso? Sembra così diffidente della loro presenza..». L'esagerazione nelle voci delle mie amiche mi fa venire voglia di alzarmi e scappare via da loro, ma con indecisione decido di seguire i "nuovi arrivati".

C'è qualcosa in quel ragazzo e voglio scoprire di cosa si tratta. Li vedo fermarsi davanti alla porta della segreteria e nel preciso momento in cui rimane da solo mi avvicino di qualche centimetro. Siamo quasi vicini e il mio sguardo probabilmente gli punge la pelle, una scarica adrenalinica mi percorre la schiena quando i nostri sguardi si incrociano. I suoi occhi... le sue labbra... niente mi è estraneo.

«Tu...», la sua espressione non cambia, solo la sua posizione inizia a sporgersi verso di me.

«Io...», sussurra a pochi centimetri dal mio viso. La sua figura è così alta e, quando le sue mani calde mi coprono le spalle scoperte, sussulto. Riesco a sentire il suo profumo, così dolce e intenso.

«Tu... tu... io ti conosco», l'intero istituto sembra essere scomparso, siamo solo io e la sua folta chioma bionda. Sento il suo respiro sempre più vicino al mio collo, per poi fermarsi ad una distanza minima dal mio orecchio. «Lo so», riesco a sentire, mentre i miei occhi sono chiusi. Quando li apro mi accorgo di essere sola, accanto alla porta della segreteria. La campanella è suonata già da un pezzo e tutti sono tornati a casa, tranne me, rimasta impalata come una scema nell'atrio.

Non so cosa diamine sia successo, sono solo sicura del fatto che quel ragazzo lo conosco e non mi sto sbagliando. Sono solo confusa, stavo sognando o è realmente successo?

Nel preciso istante in cui decido di voltarmi e mettere fine alle mie paranoie mentali, eccolo uscire dalla porta scorrevole, seguito da una ragazza e un ragazzo, altrettanto invitante. Ma lui... lui sembra essere speciale. Lo guardo uscire dall'istituto, sembrava non ci fossi neanche.

Dangerously || Dominic SherwoodDove le storie prendono vita. Scoprilo ora