Ancora Lontani

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Sono riuscita a pubblicareeh
Amatemi :3

25/11/839, Mercoledì

(T/n) pov

Il giorno era arrivato. Il giorno in cui avremo rivisto Farlan e Levi. Era passata poco più di una settimana ma a me erano sembrati anni. Senza di lui le mie giornate erano noiose: nessuno con cui litigare, nessuno da infastidire, nessuno che ti preparasse il tè (quello di Isabel faceva schifo, scusa Isabel)...era tutto monotono, anche se l'attesa di mettere in gioco il piano mi occupava la mente.

Quella mattina non mangiai niente, mi alzai dal letto e mi misi subito l'attrezzatura. Anche Isabel aveva perso l'appetito e fece come me. «allora...pronta (t/s)?» presi un respiro profondo «pronta.» guardammo la casa per l'ultima volta.

Era difficile dirgli addio, i momenti più belli li avevamo passati lì: quando volevamo bere un po' per divertirci e giocavamo agli obblighi (chi si rifiutava doveva bere un sorso dell' alcolico in questione) oppure quando facevamo gli scherzi ai ragazzi mettendo in disordine tutto!!
Levi poi ci rincorreva per tutta la casa e non ci parlava per tre giorni ma era quella la parte divertente.

Mi scese una lacrima al ricordo, mi sarebbe mancato tutto di quel posto; ma il desiderio di rivederli era troppo forte.

«allora...andiamo?» chiese Isabel «si» fece per chiudere la porta ma all'improvviso mi ricordai «aspetta!» entrai come un fulmine in casa e mi diressi verso la camera di Levi.

Presi il pezzettino di carta che avevo trovato il giorno prima e lo misi in tasca. «fatto, adesso puoi chiudere» poi partimmo usando il movimento 3D.

Iniziammo a girare per la città, piombando sulle bancarelle e rubacchiando qualcosa, anche se alla fine non ci serviva ciò che prendevamo.

Creammo un po' di confusione e mentre saltavo da un tetto all'altro sentivo urlare dalla gente «SONO LORO! LE DUE CRIMINALI!!» «DOV'È IL CORPO DI RICERCA?!» «AVEVANO DETTO CHE SI TROVAVANO IN SUPERFICIE» ridacchiai...ecco la scusa che Levi si era inventati per coprirci.

Come previsto, pochi minuti dopo le reclute del corpo di ricerca entrarono in azione, inseguendoci. Iniziai a muovermi più velocemente. Mi seguivano in due, cercai di farli stancare ma notai una cosa alquanto spiacevole: quelli del corpo di ricerca avevano un modo di usare l'attrezzatura 3D diverso da quelli della polizia militare, forse perché loro combattevano i giganti.

Sembravano instancabili, scappai sempre più abilmente. Ad un certo punto sentii un urlo: Isabel.

Mi diressi subito verso il punto da dove pensavo provenisse il rumore, infatti la trovai a terra, ferita e piena di lividi con uno del corpo di ricerca che la teneva ferma.

Sapevo che era una trappola, attirarmi lì in modo da potermi catturare: un piano davvero stupido, ma efficace. Non potevo infatti lasciare Isabel nelle mani di quegli stronzi, dovevo salvarla.

Lei mi vide e mi fece un cenno, io piombai sul tizio che la bloccava cercando di liberarla ma in un batter d'occhio tre reclute mi furono addosso. Cercai di liberarmi ma senza successo.

Mi spinsero contro un muro per farmi stare ferma, provocandomi un dolore lancinante al petto e alla testa. «ah...lasciatemi» urlai, ma loro colpirono ancora più forte. A quel punto sentii qualcosa di clado colarmi sulla faccia, vidi il muro inpiastricciato di rosso: la testa mi sanguinava.

La vista iniziò a farsi appannata e i suoni mi arrivavano ovattati e lontani...l'ultima cosa che sentii fu l'urlo di Isabel, poi il buio.

Mi risvegliai dolorante, in una stanza fatta interamente di pietra e con delle sbarre a chiuderne l'entrata. Una prigione, fantastico. Avevo una fascia alla testa e stavo su un lettino addossato ad una parete. Notai Isabel in quello a fianco al mio.

I Will Find You •|LevixReader|•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora