(T/n) pov
Ero al settimo cielo! Sarei finalmente vissuta con una famiglia e in una casa dopo sei anni ormai! Isabel era la più entusiasta di tutti, stavamo sempre insieme, mi faceva ridere un sacco e scherzavamo prendendo in giro i ragazzi alla loro insaputa.
Farlan era assai contento, si preoccupava che non mi facessi mancare niente ed anche lui era davvero simpatico! Poi, indovinate un po', Levi non lasciava trasparire nulla. E con "nulla" intendo che non si capiva né se fosse felice né se fosse arrabbiato...ma non mi ci soffermavo più di tanto.
Qualche volta, cercando di non farmi notare, lo osservavo e dopo un po' dovetti ammettere a me stessa che era proprio un bel ragazzo, ma con un carattere di merda. Il suo taglio militare rasato sotto, che gli copriva gli occhi grigio-azzurri, gli dava un'aria misteriosa...infatti rispecchiava proprio la sua personalità.
Mentre eravamo seduti al tavolo per magiare spesso parlavamo un po' di noi come persone e dei nostri obbiettivi futuri. La cosa comune per tutti era uscire da questo schifo di sottosuolo e abitare all'aria aperta.
Un giorno, arrivammo a parlare del movimento 3D «se vuoi veramente essere una di noi devi imparare a usare la manovra 3D mocciosa...ma dubito tu ci possa riuscire» Levi pronunciò l'ultima frase come se io non fossi lì, intanto però mi guardava negli occhi.
Ogni volta che ci parlavamo, eravamo come costretti da una forza sconosciuta, a guardarci negli occhi. «grazie per l'incoraggiamento...in ogni caso, mi impegnerò al massimo per evitare di essere un peso per voi» dissi rivolta a tutti e tre, guardando male Levi «già faresti meglio a fare così» ricominciò lui, sbuffai «ehm ok prima che iniziate a litigare...di nuovo...io andrò a procurarmi una nuova attrezzatura per (t/n)» si propose Farlan «avrò bisogno di qualcun'altro però...» disse guardandoci «potrei venire io, corro abbastanza velocemente e sono abbastanza silenziosa» «non quando dormi...» «ma smettila Levi! Io non russo!» tutti scoppiarono a ridere, incluso lui, che fece un mezzo sorrisetto «in ogni caso, (t/n) ho bisogno di qualcuno che sappia usare l'attrezzatura 3D...mi dispiace» si scusò Farlan «non c'è problema, tranquillo» «andrò io con lui» disse Isabel tutta contenta «mh...va bene» «YUPPIE!!» esclamò lei correndo subito nella sua stanza per indossare il necessario.
«aspettate quindi io dovrei rimanere solo con questa mocciosa?!» si lamentò Levi «già, quindi vedi di stare zitto e sopportarmi altrimenti ti nascondo tutti i prodotti per la pulizia» ribattei io con sguardo vincente «non osare o ti butto fuori di casa così come sei entrata» «sicuro di arrivare alla maniglia della porta?» «ma smettila mocciosetta che sei più bassa di me!» «DI DUE CENTIMETRI» «È UGUALE» mentre discutevamo notai Farlan e Isabel uscire, guardandoci e sbuffando. «BEH FORSE SE TI ANNAFFIO CI ARRIVI ALL'ULTIMA MENSOLA» ribattei «MA DAVVERO?! SE LA PENSI COSI PERCHE NON TORNI DA QUEL BUCO DI FAMIGLIA DA CUI SEI VENUTA?!» pronunciò queste parole con cattiveria...mi si bloccò il respiro, non sapevo come rispondere, come reagire e mi sembrava di aver dimenticato come si camminava. Sentivo lo stomaco in subbuglio come se avessi ingerito dei sassi e la vista appannata. Intanto eravamo rimasti soli. «tu...tu non puoi permetterti...» dissi con lo sguardo basso e i pugni stretti tranto che con le unghie ne segnai i palmi. «tu...non sai nulla di me» conclusi così e corsi nella camera mia e di Isabel infuriata come non mai. Sbattei la porta dietro di me e scivolai sul pavimento con la schiena appoggiata ad essa. Non avevo voglia di piangere, mi ripromisi che non l'avrei più fatto tanti anni fa...quando a 12 anni venni catapultata nella vita in strada. Avevo solo voglia di prendere a pugni qualcosa...che cosa voleva Levi da me? Perche mi odiava cosi tanto? Queste domande mi frullavano in testa come non mai e non riuscivo a rispondere a nessuna di esse. Presa dalla rabbia e dallo sconforto mi alzai e iniziai a dare pugni contro il muro. Non mi sentivo meglio come avevo sperato, mi ero solo procurata una tristezza interiore infinita e delle ferite sanguinanti sulle nocche. Quando mi fui calmata a dovere, uscii per andare in bagno e curarmi le ferite. Mentre cercavo del disinfettante e del cotone sentii dei passi avvicinarsi «senti (t/n) io...cosa cazzo ti sei fatta alle mani?!» esclamò notando le mie ferite «non sono affari tuoi» risposi fredda «e invece si, dà qua» cercò di prendermi di mano il disinfettante ma gli tirai uno schiaffetto sul braccio «ho detto che non sono affari tuoi Levi» lui mi guardò per un po'mentre mi curavo le ferite «senti (t/n)...mi dispiace» pronunciò le ultime parole in un sussurro, ma riuscii a sentire ugualmente. Rimasi in silenzio, le sue scuse non mi facevano né caldo né freddo «potresti almeno ringraziare...» mi disse, per la frustrazione iniziai a tamponare il sangue più forte procurandomi un lieve dolore «mi hai offesa su una cosa che avevo giurato di dimenticare, mi chiedi scusa e vuoi pure che ti ringrazi? Mi sembra il minimo che tu me l'abbia detto» gli risposi mettendo più forza sulla ferita, stavo di nuovo per perdere il controllo «ahi...» sussurrai «cosa vuoi che faccia allora?» chiese quasi esasperato, stetti zitta per un po' «voglio che mi insegni la lotta corpo a corpo, così la prossima volta invece che tirare pugni al muro li tirerò alla tua faccia» ci pensò su per un attimo «e va bene, lo farò...adesso dammi, faccio io» mi prese il cotone e mi trascinò per un polso in cucina dove mi disinfettò le ferite. Ci mise una delicatezza che non avrei mai immaginato potesse possedere uno come lui.
Da quel giorno io e Levi smettemmo di litigare, ogni tanto ci infastidivamo ma non più come prima. Tra di noi si era instaurato un buon rapporto ed eravamo diventati molto amici. Mi insegnò tutto sul combattimento corpo a corpo; all'inizio sembravo una schiappa, finivo a terra 4 volte su 3 ma mi rialzavo sempre continuando a provare. Dopo un paio di mesi atterrai Levi per la prima volta e iniziai a prenderlo in giro ridendo, lui mi prese un braccio e mi fece cadere a mia volta accanto a lui. Riuscii a farlo ridere davvero.
Mentre Farlan e Isabel si occuparono di insegnarmi l'uso del movimento 3D e con mia grande sorpresa imparai in poco tempo. Dopo un mese sapevo padroneggiare perfettamente la manovra 3D e riuscii a diventare quasi più abile di loro.
Finalmente avevo trovato una vera famiglia, una di quelle che se sei fortunato hai solo una volta nella vita...una di quelle che non scorderai mai.
Terzo capitolo!!
Allora che ne dite? Spero vi sia piaciuto!
Una cosa che volevo dirvi è che la storia inizierà"veramente" dal prossimo capitolo. Diciamo che questi tre erano un po' il prologo del libro.
Spero continuerete a leggere
-Ymir
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I Will Find You •|LevixReader|•
Hayran Kurgu(La storia è divisa in due parti) (T/n) vive per strada dall'età di 12 anni, rubando e scappando dalla polizia militare. La città sotterranea è il posto più orribile che si possa immaginare: pieno di quartieri malfamati, ladri e povertà...eppure sar...