The End (1)

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N/A
È la prima volta che scrivo un doppio finale, ma direi che questa storia se lo merita.
Ci sarà una fine piú "felice" e l'altra piú "tragica", sta a voi decidere come far terminare quest'avventura.
Vi ringrazio di cuore di averla letta, a presto.

P.s. Una mia lettrice ( lukesamnesja ) mi ha richiesto di fare un q/a sui personaggi di questa storia, per sapere del loro futuro, o semplicemente rispondere alle vostre curiosità.
Se volete farne parte lasciatemi le domande nei commenti di questo o il prossimo capitolo.
Grazie.

Xx Troylersghost

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Happy ending ♥️

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<< Vuoi dirmi che è successo? >> chiese Ashton preoccupato.
<< Mi odia Ash, mi odia >> si limitó a risponde il rosso.
<< Smettila, che avrai mai fatto per meritarti l'odio di Luke? >> domandó sorridente, sperando che la risposta dell'amico fosse una stupida giustificazione.
<< Gli ho mentito. Gli ho sempre mentito. Non gli ho mai raccontato delle mie capacità ed ora non si fida piú di me, come si puó amare una persona che ti ha tradito fin dall'inizio? Sono un mostro, Ashton. È tutto vero, quello che dicono gli altri, sono un mostro >> ripeté Michael, lamentoso.
Si mise con la testa fra le braccia e cominció a piangere silenziosamente.
Ashton accostó e spense la macchina.
Guardó Michael e provó tenerezza per lui.
Non sapeva quante volte avesse pianto per il biondo.
Gli posó una mano sulla testa e lo accarezzó, era un metodo che usava da sempre, l'unico in cui riusciva a farlo calmare.
Michael smise di piangere, i suoi battiti decellerarono e lentamente si riprese.
Alzó la testa sorrise ad Ashton, ed ecco qui, l'unica persona che doveva amare.
Era bello sentire Ashton cosí vicino, ma Micheal sapeva di voler la compagnia di qualcun altro in quel momento, ma non poteva pensarlo davvero, Ashton era tutto ció che gli era rimasto, che sempre ci sarebbe stato.
<< Andiamo >> disse Ashton, sorridendo al rosso.
Michael sorrise di rimando, amaramente.
<< Meriti di meglio, Michael, non meriti di soffrire, piangere, di non dormire la notte a causa del suo pensiero. L'amore è qualcosa che dovrebbe portare felicità, non dolore e sofferenza. Meriti di sorridere guardando una persona che tiene davvero a te, quella che resterà al tuo fianco sempre e comunque >> terminó sorridendogli e accarezzandogli la guancia.
Ashton non voleva fare nulla di avventato, sapeva che avrebbe spinto Michael ad odiarlo.
Il rosso voleva frenarlo, ma in quel momento il contatto del castano era tutto ció che necessitava. Sapeva di approfittarsi di lui, ma aveva bisogno di un amico, l'amico.
<< Grazie Ash, di tutto >> pronunció.
Il castano riaccese la macchina e tornarono all'istituto.
Era l'ultimo posto dove sarebbe voluto tornare, ma in cuor sapeva che era il piú sicuro. Non voleva commettere uno sbaglio enorme come togliersi la vita, per un ragazzo, poi. Sapeva che questa volta avrebbe affrontato la cosa di petto, e lo avrebbe lasciato andare.

Quella notte non dormí, pensó e ripensó alle parole del biondo.
Si era meritato il suo odio, ormai ne era convinto. Lo aveva pugnalato alle spalle, anche lui stesso avrebbe reagito nel medesimo modo.

Michael sapeva che la sorveglianza notturna non era un granché e decise di evadare, giusto per fare due passi e poi tornare in cella prima che qualcuno se ne accorgesse.
Giró tutta la sua ala, fino a trovare quel posto, quel maledettissimo divano, e quei ricordi che gli tornarono in mente come un film.
Avrebbe voluto tornare indietro nel tempo, ammetterlo subito, forse Lucas avrebbe capito, o sarebbe scappato.
Michael si sentiva stupido a pensare cosí tanto, quando magari il biondo si era dimenticato di lui, aveva deciso di girare pagina.
Si stese sul divano e si mise nella stessa posizione di quella notte, ma al posto del viso di Lucas, vide solo un pezzo di stoffa scuro e freddo. Una lacrima gli scese sul viso, che asciugó prontamente.
Aveva deciso che non avrebbe piú pianto per lui.
<< Ero sicuro che ti avrei trovato qui >> una voce sussurró.
Michael pensó di sognare, forse, senza accorgersene, si era addormentato.
<< Che mente contorta che ho, maledetto
me >> rise.
<< Ma che diavolo dici? >> chiese la voce.
<< Sembra cosí reale, la voce di Lucas sembra davvero qui >> sorrise.
<< Sono davvero qui, Michael. Girati >> disse il biondo, toccandogli la spalla.
Il rosso, percependo il tocco del ragazzo, capí che quello non era un sogno, ma una realtà molto surreale.
<< Sei qui >> rabbrividí.
Si giró e vide il suo viso a pochi centimetri. Era tornato.
<< Ho pensato a ció che ti ho detto oggi, non è stato giusto. Ti ho fatto credere che non m'importasse nulla di noi, quando invece è l'esatto opposto. Ci tengo molto a te Michael, ma ho bisogno di potermi fidare di te, devi dirmi tutto. Nessun segreto fra me e te,
intesi? >> chiese, porgendogli il mignolo.
Michael intrecció il suo a quello dell'altro.
<< Se mi prometti che non mi lascerai mai piú, ti diró tutto >> asserí.
<< Prometto, non me ne andró mai piú. Sono qui per rimanere >> sorrise.
Michael lo bació, felice.
<< Ohw, Michael. Ho un'unica condizione: ricominciamo d'accapo, come se non ci fossimo mai visti e conosciuti. Va bene? >> domandó.
<< D'accordo, se è questo quello che vuoi. Un nuovo inizio >> acconsentí.
Il rosso gli porse la mano.
<< Piacere, sono Michael >> disse.
Luke la prese.
<< Lucas, molto piacere >> sorrise.
<< Sai, hai gli occhi piú belli che io abbia mai visto >> pronunció malizioso.
<< Michael, tu sei daltonico, non puoi dire queste cose... >> rise il biondo.
<< So da fonti certe che i tuoi occhi sono azzurri, come il cielo, e per me è il colore piú bello del mondo se è associato a te >> disse.
<< Ti amo, Michael >> si lasció sfuggire.
<< Che fine ha fatto il patto di essere amici? Anche se questa soluzione mi piace di piú >> ammise.
<< Non fare il puntiglioso Mike e baciami >> ordinó.
Michael lo fece stendere sul divano, come quella sera, e fu tutto cosí perfetto.
Quello era il posto, il loro posto giusto, al momento giusto.

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Luke si alzó lentamente, cercando di non svegliare Michael. Doveva andarsene prima dell'alba, prima che venisse visto e punito.
Guardó il ragazzo dormire, gli acarezzó la guancia e si chiese se la felicità fosse quella sensazione che stava provando in quell'istante.
<< Ci vediamo presto Michael, te l'ho promesso >>

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