Giorno 1 - Parte 1 - Pioggia in piscina

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Anche se il cielo non promette bene, ho deciso di rientrare nella calda acqua della piscina del nostro hotel. Nonostante abbia cercato di non farmi notare troppo mentre mi tuffavo e soprattutto senza schizzare i bambini che stavano giocando, il misterioso ragazzo continuava a scrutare ogni mio movimento. Misterioso perché, essendo del mio stesso hotel, ogni volta che mi vedeva dalla colazione, spiaggia, pranzo, cena, ecc... mi osservava molto intensamente ma, nonostante ciò, non ha mai avuto il coraggio di rivolgermi la parola. Era seduto vicino ai tavolini del bar e indossava il suo solito costume a fiori hawaiani blu e bianchi. I nostri occhi si incrociavano molto spesso ma io continuavo a non capire perché non mi venisse a parlare.
Nelľesatto momento in cui dalla radio è partita "tutto per una ragione", le ragazze sono arrivate con le solite birre e sigarette in mano. E, come ogni volta, ho deciso di mettermi da parte. Questo mio gesto non ľho molto capito perché sarei potuta rimanere ancora nella vasca senza problemi. Ma forse è perché queste sono le ragazze che per questa settimana devono fare le "vippine" (per non insultare) e questi atteggiamenti mi danno molto fastidio. Così, con uno sforzo di braccia sono uscita dalla piscina. Mi sono diretta verso il mio sdraio, casualmente davanti al ragazzo. Ľho sistemato dalla parte del sole rimasto. La radio aveva iniziato a darmi fastidio perché non era un buon sottofondo per quella situazione. Così ho deciso di aprire spotify e collegare la mia playlist "divide deluxe ediction", di Ed Sheeran, agli auricolari. Mi sono sdraiata e ho iniziato a osservare la piscina: il ragazzo si era spostato dalla parte opposta della vasca in modo tale da essere di fronte a me ma anche più vicino alle ragazze che, sedute a bordo vasca, avevano iniziato a farsi selfie e foto. Non ero nè arrabbiata o triste perché il ragazzo aveva iniziato a mandargli numerose frecciatine di sguardi, o forse sì. Ma non dovevo e non potevo nuovamente far emergere la mia gelosia che mi avrebbe portato a comportarmi come loro solo per farmi notare dal misterioso ragazzo.
Il sole ormai era sparito e le nuvole incupite. Ogni tanto dal cielo minaccioso si sentivano dei tuoni che stavano a indicare ľinizio di un temporale estivo. Solo in quel momento mi sono resa conto di non avere ľasciugamano, nè i vestiti. Ero rimasta in costume fino a quando dal cielo sono iniziate a cadere delle gocce di pioggia.
"Merda!"
Ho pensato.
Così mi sono subito alzata: ho recuperato le mie ciabatte e il telefono con gli auricolari e mi sono diretta sotto la tettoia dove, sempre casualmente, si era spostato il ragazzo per ripararsi.
Ho preso il cellulare e ho chiamato mia mamma per chiederle dove fosse e per sapere se mi poteva portare qualcosa per asciugarmi:
M: "sono in camera, scendo e arrivo. E comunque avresti potuto chiamarmi anche un po' prima..."
G: "si lo so...scusa"
Attacco la chiamata.
Mi sono seduta su una sedia e iniziavo ad avere freddo. Il bagnino aveva iniziato a chiudere gli ombrelloni ma RTL 102.5 continuava a trasmettere le hit estive. Anche le ragazze erano uscite dalla piscina e come tutti gli altri bambini presenti, erano tornate nelle loro camere dell'hotel. Anche il ragazzo si era diretto verso ľuscita della piscina e proprio in quel momento ho visto mia mamma, con ľasciugamano verde fra le mani, che mi faceva cenno di andare verso di lei. Una volta avvolta nelľasciugamano, siamo tornate in camera. Eravamo alla 98 al primo piano, quindi la stada non era molto lunga. Fatte le scale, dopo aver girato a sinistra, siamo entrate nella nostra room. Non era molto grande ma aveva il balcone (cosa molto importante per fare i musical.ly). Appena entrata mi ha accolta un soffio di aria condizionata gelata che mio papà, da sdraiato sul lettone, aveva acceso.
Avevo deciso che avrei fatto una doccia, però questa volta calda. Sì calda, perché nonostante fosse agosto io avevo freddo. Sono entrata nel piccolo bagno, ho preso ľaccappatoio, ho aperto ľacqua e sono entrata nel box doccia. Oltre a riscaldarmi volevo rilassarmi. Sapevo già che ci sarei rimasta per molto...

An unexpected called loveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora