Giorno 2 - Parte 14 - La suoneria

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Non c'era nient'altro che noi. Nemmeno il telefono finalmente..cazzo il telefono..me lo ero completamente dimenticato. Con lui non lo volevo mai usare in modo da cogliere ľattimo. Così per non essere scortese nei sui confronti mi è uscito spontaneo chiedere che ore fossero. Così appena la luce dello  schermo ci ha illuminato la faccia non ho avuto neanche tempo di vedere davvero che ore fossero che ho letto 4 chiamate perse da mamma, 2 da papà e qualche messaggio. Ebbi un momento di esitazione e "merda" fu ľunica parola che riusciva ad uscire dalla mia bocca. Mattia fece un sorriso come di conforto, ma io richiamai subito mia mamma; da lei mi aspettavo qualcosa di più tranquillo rispetto a mio padre. La chiamata non fece neanche uno schiullo che la voce di mia madre diceva "dove sei? Torna subito". Così io le ho spiegato in breve che eravamo andati a fare una passeggiata ma stavamo tornando in dietro. La chiamata era finita così. Avevo deciso di mettere la suoneria adesso.
Il resto del cammino lo abbiamo passato a parlare di quanto i miei fossero oppressivi nei miei confronti, forse un po' troppo protettivi. Ero arrabbiata, furiosa per questa cosa ma non ci potevo fare nulla. Appena siamo arrivati abbiamo incontrato gli altri in riva al mare. Ľunica cosa che mi fece di nuovo sorridere fu Marta che, come una sorella maggiore, mi ha preso per mano e insieme siamo entrate nelľacqua ancora calda del mare e come due bambine abbiamo fatto finta di fare i bagno con i ragazzi dietro che ci chiamavano ridendo, di una risata fantastica. Era tutto perfetto fino a quando il mio telefono non ha iniziato a suonare. Era mia madre. Così tornai verso la riva e dissi a tutti un "arrivo subito", non so se mi avessero sentito, forse erano troppo presi del momento.

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