Giorno 3 - Parte 19 - In un mare di lacrime

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Con passo deciso mi sono diretta verso il mare e, senza pensare se l'acqua fosse troppo fredda, mi sono buttata.
Attorno a me c'erano numerose persone, ma come molto spesso nella mia vita, mi sono sentita sola, un puntino nell'universo.
Così le immagini hanno iniziato a passarmi davanti agli occhi, mi sentivo stupida. Ho pensato molto a quello che avevo vissuto fino a qual momento: a livello di amore mi sono resa conto di non conoscere nulla, a partire da quel maledetto che mi obbligava a fare cose che non avrei mai voluto, ma che per non perderlo, mi toccava fare. Mattia non era così, sembrava accettarmi per quello che ero; ma avevo troppo poco tempo ancora da passare con lui, e questo mi spaventava molto. Si, mi sono resa sempre più conto di quanto il tempo sia prezioso. Quando ne abbiamo, sembra non finire mai; mentre quando ce ne resta poco dobbiamo fare attenzione a non sprecare neanche un istante per non avere rimpianti.
Con lui avevo trovato finalmente la mia dimensione, ma la distanza che ci avrebbe diviso iniziava a sentirsi, insostenibile.
Le lacrime si iniziavano a mischiare alle piccole onde del mare, il mio cuore si stava sgretolando: "non lo voglio perdere" era il mio unico pensiero.
Così ho iniziato a pensare a tutte quelle cose che avrei potuto fare per non sprecare qual poco tempo che ci rimaneva. Prima di tutto non potevo arrabbiarmi per cose inutili, non aveva nessun senso. Poi decisi di non aver paura, non dovevo avere timore di mostrare quello che ero, dovevo essere semplicemente me stessa, senza nessuna costruzione: così se mi fossi sentita di dirgli qualcosa glielo avrei dovuto dire, se avessi avuto voglia di abbracciarlo lo avrei dovuto abbracciare. Per un momento mi passò anche per la testa che se avessi voluto baciarlo lo avrei dovuto baciare, ma subito mi resi conto di quanto era troppo assurdo e lontano dal mio modo di essere.

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